BLOG – CineMilan
di Carmelo Abate
Tutto “illegale”, nulla “illegale”. Un confine lieve e sconfinato. Un’illegalità astratta, sfuggevole, soggettiva. In perfetta visione italiana. In pieno regimo milanista, che d’illegalità è invaso, almeno sette. Oggi.
#1: È illegale (partendo dalla porta) aver puntato ancora su Abbiati. Ancora. Pur senza prevedere un numero tale di papere da animare un’aia in lutto. Pur con il rispetto e la stima doverosi nei confronti di un superstite senatore il cambio interprete tra i pali (o la promozione di Gabriel ?) era d’obbligo.
#2: È ”illegale” una difesa simile, (ri)presentata con orgoglio sull’onda del girone di ritorno, con il filone dell’entusiasmo e dell’incredibile terzo posto. Un’onda isolata, palesemente, tutto fuorché uno stabile muro difensivo dagli attacchi nemici il duo Mexes-Zapata. E non serviva la consulenza dei Baresi e Maldini per intuirlo (dura la vita all’ombra e alla memoria di simili mostri sacri).
#3: È ”illegale”, di riflesso, il ritardo del (buon) colpo Rami. Al netto del vantaggio economico e del saldo autunno-inverno. Un innesto che, seppur chirurgico, potrebbe risultare un antidoto inefficace al cospetto di una malattia-gap ormai in stato avanzato.
#4: È illegale aver investito 12 milioni su Matri tanto quanto lo è aver placcato la sua maglia della storica ‘9‘. E diventa quasi imbarazzante indugiare sulla spesa se questa cifra è valsa Tevez ed Eriksen. E diventa quasi oltraggioso riflettere sull’inflazione della nove rievocando totem quali Weah, Van Basten e Inzaghi.
#5: È illegale non puntare su El Shaarawy quale simbolo di questo Milan, quale emblema della decantata e subito dimenticata rivoluzione dei giovani. È (stato) illegale ipotizzare una cessione che rappresenta la trasposizione dell’incoerenza e della disaffezione. Dichiarazioni d’amore unilaterali (leggasi monologo del Faraone) ed attestati di stima che inspiegabilmente mancano alla voce ‘dichiarazioni di Galliani’.
#6: È illegale l’abnorme enfatizzazione sulle vicende balotelliane. Con “balotellata” che esige una pagina a sé nel vocabolario per contenere le innumerevoli voci e versioni, un neologismo incredibilmente abusato dai Dante sportivi dei giorni d’oggi. Un accanimento che si ciba con onnivorismo d’elementi elevati a potenza con esponenti imprecisati. Basta(!).
#7: È illegale, con tutte le giustificazioni, gli errori e le motivazione del caso, un’ennesima partenza handicap, che si palesa ormai con ritmica cadenza annuale. Come i trailer prima di un film, immancabili. Duro da digerire il settembre nero allegriano divenuto un cult, non semplice immaginare che anche sta volta la trama ribalti registro.
Tutto illegale, per adesso, a meno di amnistia.
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