Per Adriano è November Rain. Non se ne fa un altro…

di Ezio Azzollini

La fine di un’epoca. La fine, se non della vita, di una vita. In rossonero. I tifosi che ricordano un Milan senza Adriano Galliani sono una minoranza, sancita dall’età, gli ultraquarantenni, insomma. Quelli che ricordano anche altre cose, le più brutte della storia rossonera.

Poi, venne Galliani. E ci è rimasto. Fino a ieri, fino al pomeriggio color piombo di Arcore. Ha vinto Barbara, Galliani lascerà, certamente con sobrietà e riconoscenza da parte della proprietà, e, ad aprile, si spera con un saluto dei tifosi un po’ migliore di quello agrodolce che, guarda caso ieri, ha salutato l’ex proprietario dell’Inter. Diversi striscioni, in cui venivano ricordate anche le “sconfitte più imbarazzanti”. Quel che è certo è che per Adriano Galliani lo spazio dedicato alle cose imbarazzanti in 28 anni potrebbe ingombrare non più che lo spazio di una t-shirt taglia 42. Una dose minima, andrà ammesso anche dai detrattori più ostinati. Il resto, solo gioia. Il resto, sono striscioni da riempirci ventotto stadi. Ventotto anni di passione, di grandi intuizioni e grandi gioie. Per Barbara sarà dura, veramente dura. Ma si ritiene pronta. In bocca al lupo.
Il pomeriggio di novembre, malinconico per natura stessa intrinseca, avrebbe necessitato della November Rain di Axeliana memoria. Pioggia per mischiare un po’ tutto, per far passare inosservati i lucciconi, perché tanto piove. “C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo”, per cambiare genere musicale, con altrettanta poesia.

Nel pomeriggio di Arcore, neanche la pioggia, solo novembre, tanto novembre. E’ il penultimo mese, e pare davvero che siamo nel novembre della gestione Galliani. Meritava certamente di meglio, meritava una grande vittoria, per andarsene alla grande, come aveva cominciato, ma deve essere un sortilegio anti hubrys, se è vero che è capitato a Baresi, a Maldini, ad Ancelotti, ancor prima di Galliani, salutare in alcune delle stagioni più disgraziate di questi 28 (vabbè, facciamo 25) anni.

Verrà Barbara. Di modalità e tempi dell’avvicendamento abbiamo già parlato. Barbara mastica Milan da due anni e mezzo scarsi, ha 29 anni. Ha esautorato, in maniera piuttosto diretta, chi ha vissuto quasi la stessa cifra, 28 anni, al Milan, per il Milan. Non sappiamo (ma è lecito tutto il pessimismo possibile) questa strada acerba dove porterà. Sappiamo dove ha portato quella che stiamo lasciando in un novembre senza neanche la soddisfazione della pioggia. A volte, di Papa, non se ne fa un altro.

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Scritto da il nov 10 2013 . Registrato sotto Editoriale, In evidenza, iphone focus, News .

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