ESCLUSIVA – Galli: “Dentro Abbiati, lavorare su Gabriel. Galliani e Barbara avanti insieme”

Giovanni_Galli

di Ezio Azzollini

Punto interrogativo tra i pali del Milan: non è ancora chiaro chi sarà nell’immediato futuro il numero uno rossonero, tra il rientrante Abbiati e lo scalpitante Gabriel. Per fare chiarezza ne abbiamo parlato in una lunga intervista esclusiva con Giovanni Galli, il portiere dei trionfi del grande Milan di Sacchi, ed oggi commentatore tra i più apprezzati di casa Mediaset. Dalla scuola italiana dei portieri, alle pecche dei brasiliani, dai nomi nuovi tra i pali, alle questioni societarie del Milan, Galli ha parlato a Canale Milan di tutto quel che riguarda il momento rossonero.

Milan, situazione confusa anche tra i pali: per il ruolo di portiere con il Genoa sarà ballottaggio tra Abbiati e Gabriel. Su chi dovrebbe puntare Allegri, anche alla luce della criticità del momento?

“Partiamo da un presupposto: il titolare del Milan è Abbiati. Poi c’è giustamente la prospettiva di lanciare Gabriel, che ha fatto cose buone, assieme a qualche errore, ma ci sta, per un ragazzo di ventun anni è anche normale.
E’ una situazione critica, ma che non deve pregiudicare la valutazione di un giovane, che deve avere il suo tempo. Detto questo, va ricordato che Abbiati è uscito per infortunio, non per scelta tecnica. Probabilmente è giusto che ritorni al suo posto, ferme restando le valutazioni su Gabriel”.

Secondo chi quella porta l’ha difesa alla grande, Gabriel ha i numeri per essere, oggi o domani, il portiere titolare del Milan?

“Chiariamo: questo qui, a 20 anni, ha difeso la porta della nazionale brasiliana alle ultime Olimpiadi. Quando si è giovani, si dovrebbe avere il diritto di sbagliare. Uno potrebbe dire “si tratta sempre del Milan”. Ma anche al Milan è consentito sbagliare”.

E qualche amnesia del portiere brasiliano c’è in effetti stata, alternata a prestazioni buone, pur con avversari non irresistibili. Qual è il vero Gabriel?

“Di portieri brasiliani ne abbiamo avuti tanti in Italia, adesso c’è Neto alla Fiorentina, abbiamo avuto Dida, Taffarel… come tutti i portieri brasiliani, Gabriel è ben messo, e in genere i brasiliani in porta hanno la loro bella figura, ma rivelano quasi sempre la stessa difficoltà: la tecnica. I portieri brasiliani generalmente sono atleti dalla struttura importante, ma non hanno la tecnica che la scuola italiana insegna, e capitano errori molto spesso dettati dalla poca conoscenza. Sarebbe importante che lavorino molto più sulla tecnica, che non sul fisico, perché ci ha già pensato madre natura: fossi in loro, punterei molto di più a migliorare la tecnica”.

Si è fatto anche il nome di Krul. Il Newcastle, però, vuole 20 milioni…

“Ma no, non lasciamoci condizionare da paturnie. Siamo in Italia, e continuo a pensare che il portiere italiano è il più forte di tutti. Mi piacerebbe che ai portieri italiani fossero date le stesse opportunità che si danno agli stranieri. In Italia abbiamo Bardi, al Livorno ma di proprietà dell’Inter, abbiamo Leali, Colombi, Perin, ce ne sono di bravissimi anche in serie B, credo che siano tutti portieri dal grande futuro, se solo si avessero la forza e la capacità di aspettarli, e la pazienza di perdonare qualche errore”.

Chiudiamo con il capitolo relativo alla società: Galliani, Barbara, Maldini, Albertini, Paratici, Leonardi. Ora come ora è un tourbillon. Come finirà?

“Quello che accadrà nel Milan non lo so. Si può solo partire dalla situazione messa in luce dalla proprietà, e cioè Barbara Berlusconi. Detto questo, non è possibile dimenticarsi non solo di cosa ha fatto per ventotto anni Adriano Galliani per questa società, ma anche di quello che può dare ancora per anni. Però il calcio è cambiato, l’Italia oggi è il quinto-sesto campionato in Europa, dietro la Spagna, l’Inghilterra, la Germania, la Francia, la Russia. Sono tutte potenze che ad oggi sovrastano il nostro campionato. E’ ovvio che quella che prima era l’abilità di Galliani, ossia la capacità e la forza per cui tutti i procuratori cercavano lui per primo per i propri giocatori, adesso deve scontrarsi con una realtà in cui i procuratori vanno da altre parti, rispetto non solo al Milan, per esser chiari, ma all’Italia in generale. Non avendo più questa priorità, bisogna andare in giro per il mondo, per giocare d’anticipo, e prendere i giovani prima che arrivino gli altri. Non ci vedo niente di strano che Barbara Berlusconi indichi una nuova strategia. Esiste in tutto il mondo che la proprietà dica: “guardate, questa è la strada”. Così come non vedo controindicazioni al fatto che possano legarsi le nuove strategie di Barbara e le vecchie abilità di Galliani”.

Quindi, una convivenza tra Galliani e Barbara è ancora possibile?

“Non vedo perché non si possano ampliare prospettive e strategie, senza sminuire il ruolo di Galliani…”.

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Scritto da il nov 21 2013 . Registrato sotto Esclusive, In evidenza, iphone focus, News .

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