I rossoneri perdono contro il Sassuolo dopo essere andati in vantaggio di due gol in tredici minuti; Berardi segna quattro reti a una difesa imbarazzante e l’assalto finale serve solo a ridurre le distanze e colpire due pali.
© foto di www.imagephotoagency.it
Come si fa a perdere una partita contro una squadra reduce da quattro sconfitte consecutive dopo essersi ritrovati in vantaggio di due gol in soli tredici minuti? Come si fa a subire quattro gol da una squadra che non segnava da 400 minuti? Sembrano cose impossibili e, invece, lo sgangherato Milan di questa stagione è riuscito a realizzare anche queste autentiche imprese al contrario, perdendo contro un Sassuolo che sembrava in crisi e subendo quattro reti da una squadra in astinenza da gol. Rispondendo alle domande di cui sopra forse avremmo risolto i problemi di questo Milan impresentabile che continua a collezionare figuracce, ma in realtà non è così facile trovare le soluzioni che possano rimettere sulla retta via una squadra che ora sembra davvero allo sbando per vari motivi. L’aspetto davvero bizzarro è che questa partita avrebbe dovuto essere il capolinea dell’avventura di Di Francesco sulla panchina del Sassuolo e, invece, molto probabilmente lo sarà per Allegri, perchè ora l’unico modo per rivitalizzare una squadra senz’anima sembra proprio tentare l’elettroshock del cambio di guida tecnica; si pensava di tirare fino a giugno con Allegri per poi dare il via con calma ad una nuova era, ma una squadra che subisce una sconfitta del genere ha bisogno di interventi urgenti e tempestivi. In verità servirebbe anche un reparto difensivo completamente nuovo e ben più affidabile e questo era evidente fin dall’estate a tutti meno che alle persone che avrebbero dovuto pensare a rinforzare la squadra e ora i risultati sono questi, ma anche negli ultimi giorni abbiamo sentito dire che “in difesa siamo a posto così” e questa è la cosa più agghiacciante e deprimente. Tornando alla partita, dopo un avvio incoraggiante, che lasciava presupporre una vittoria facile e scontata, il Milan è andato in black out ed è stato travolto da un Sassuolo che sembrava il Barcellona, subendo quattro gol da Berardi che sembrava Messi; a proposito di Spagna, vengono i brividi al pensiero del destino che potrebbe attendere un Milan del genere contro l’Atleitico Madrid visto sabato sera proprio contro il Barcellona e per questo servono rimedi urgenti per uscire al più presto da una crisi involutiva che rischia di avere consguenze tragiche sulla stagione del Milan, comunque già ampiamente compromessa. E’ servito a poco anche inserire punte e giocatori offensivi in quantità industriale, perchè per metà ripresa i rossoneri hanno fatto solo il solletico al Sassuolo e solo nel finale sono riusciti a ridurre lo svantaggio e a sfiorare un pareggio che, comunque, sul piano pratico sarebbe servito a poco, perchè era necessario vincere e, invece, è arrivata l’ennesima delusione di una stagione umiliante.
Allegri ripropone un Milan molto simile a quello che ha battuto l’Atalanta, probabilmente confidando nel motto “squadra che vince non si cambia”: in difesa c’è Bonera al posto di Mexes, da molti dato sul piede di partenza, ma centrocampo e attacco sono gli stessi, con il giovane Cristante al posto di Montolivo, recuperato ma non rischiato dall’inizio e con Robinho preferito al nuovo acquisto Honda, che non gioca una partita ufficiale dal 10 dicembre e, quindi, parte dalla panchina, per la disperazione dei tanti tifosi e giornalisti nipponici presenti a Reggio Emilia. A proposito di tifosi, nel settore ospiti del Mapei Stadium non ci sono i sostenitori rossoneri della Curva Sud e dei Milan Club, rimasti a casa per protesta contro il caro biglietti (quasi 40 euro per un tagliando del settore ospiti sembrano davvero troppi). C’è, invece, la tanto temuta nebbia che incombe sullo stadio ma non è poi così forte e la partita può giocarsi in condizioni regolari, anzi nel corso della serata la situazione migliorerà ulteriormente.
Il Milan inizia bene e la partita sembra mettersi subito sui binari giusti per una squadra alla ricerca finalmente della seconda vittoria consecutiva in campionato, che non è mai arrivata e ciò la dice lunga sugli stenti rossoneri. Prima segna Robinho, che sfrutta un pallone recuperato in tandem da Cristante e De Jong al limite dell’area, poi raddoppia Balotelli, che riceve l’assist ancora da Cristante e batte Pegolo. Partita in discesa? Nemmeno per sogno, perchè subito dopo il secondo gol il Sassuolo dimezza lo svantaggio con Berardi, prende coraggio e mette in crisi il Milan, con verticalizzazioni che mandano in tilt la difesa rossonera e giocando in velocità contro una squadra che si è improvvisamente bloccata e addormentata. Berardi è inarrestabile e, dopo aver beffato Zapata in occasione del primo gol, sfrutta un doppio errore di Bonera segnando il secondo gol e approfitta di una dormita di Emanuelson per segnare in chiusura di primo tempo la terza rete che completa la rimonta. Come si può notare, quasi ogni elemento della difesa del Milan commette errori gravi, ma anche il centrocampo non funziona e fa poco filtro e tutta la squadra sembra svuotata di energie e volontà dopo un promettente avvio.
Ci si aspetta una reazione veemente nella ripresa, magari innescata dagli urlacci di mister Allegri negli spogliatoi, invece arriva anche il quarto gol del Sassuolo, sempre con Berardi, che finalizza una bella azione in velocità che mette impietosamente a nudo tutti i limiti della retroguardia rossonera, immobile, impalata e infilata da tutte le parti, perchè i neroverdi sfondano a destra, a sinistra e pure al centro, senza trovare la minima opposizione. A questo punto si teme la disfatta umiliante, perchè il Sassuolo non ha intenzione di fermarsi e il Milan non sembra dare segni di risveglio; Allegri prova il tutto per tutto inserendo Montolivo e Pazzini al posto di Cristante (spentosi presto dopo un ottimo avvio) e Nocerino, ma almeno fino a metà ripresa Pegolo rimane quasi inoperoso. La reazione arriva nell’ultimo quarto di partita, quando il Sassuolo cala un po’ in intensità e anche fisicamente, forse si rende conto che sta per compiere un’impresa storica e gli viene il “braccino” nel senso che si chiude in difesa e permette al Milan di alzare il baricentro e portarsi con continuità a ridosso dell’area avversaria. Balotelli sfiora il gol con un bel tiro dalla distanza, Allegri tenta anche la carta Honda (al posto di Robinho) e il giapponese si presenta con una punizione tirata in modo inguardabile ma anche colpendo un palo; poi Montolivo segna con un diagonale il gol della speranza, il Milan ci crede, ma le parate di Pegolo, un pizzico di sfortuna e la mira sbagliata del Pazzo, che colpisce la traversa con la porta spalancata davanti a sè, non permettono di pareggiare e, così, arriva una clamorosa e deludente sconfitta che deprime ulteriormente il popolo rossonero.
Alla fine la nebbia c’è stata solo nelle mente dei giocatori del Milan, soprattutto dal 13° del primo tempo fino a metà ripresa; una partita che poteva essere facile e scontata si è trasformata in uno psicodramma, perchè i rossoneri hanno consentito al Sassuolo di rientrare subito nel match e poi si sono lasciati travolgere senza accennare una reazione fino alla fase finale, quando avrebbero anche potuto conquistare un rocambolesco pareggio. Ciò che più preoccupa è vedere una squadra senz’anima, anche se il rischio c’era ed era stato sottolineato in fase di presentazione della partita, perchè il Milan non ha molti obiettivi realisticamente raggiungibili in campionato e se aggiungiamo che ormai è ufficiale che Allegri non sarà più l’allenatore del futuro, questo pericoloso mix può condizionare i giocatori e spingerli a non dannarsi l’anima per i destini della squadra, cosa che sta puntualmente avvenendo. Ora, come sempre in questi casi, forse pagherà l’allenatore, che dirà addio al Milan con qualche mese di anticipo sulla naturale e già annunciata “scadenza”, ma dovrebbero pagare anche i tanti giocatori che non ci mettono impegno e massima determinazione e che poi, come d’incanto, magari torneranno a correre e a impegnarsi con un nuovo tecnico, che non avrà la bacchetta magica ma solo maggiore disponibilità da parte dei giocatori, improvvisamente inchiodati alle loro responsabilità. Comunque il Milan visto a Sassuolo è troppo brutto per essere vero e non si può andare avanti così; la vittoria contro l’Atalanta aveva illuso che la svolta fosse finalmente arrivata, invece siamo al punto di prima, il 2014 rischia di essere simile alla seconda parte del 2013 e questo non è più accettabile, perchè il popolo rossonero non merita un Milan così!