Contro il Torino per cercare continuità. Il mercato dà nuova linfa alla filosofia di Seedorf. Per ottenere risultati bisogna imporre il proprio gioco

01 Feb 2014 20:45
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01.02.2014 00:15 di Giulia Polloli  articolo letto 2066 volte

“Noi dobbiamo impostare il gioco”, sottolinea Seedorf in conferenza stampa prima della partita contro il Torino. La mentalità delle grandi squadre è questa: peccato che il Milan fino ad ora si sia trovato ad inseguire. Nelle ultime partite targate Clarence, il Milan si è trovato a portare a casa il risultato solo nel finale o in rimonta. “Questo è segno di carattere, che porta la squadra a voler vincere fino alla fine”. Nulla da obiettare, almeno teoricamente. Il Clarence-pensiero è corretto, si adegua alle attuali caratteristiche rossonere che raccontano una squadra che almeno dal punto di vista mentale non smette mai di credere nella vittoria. Ed è proprio da qui che riparte Seedorf alla ricerca della terza vittoria consecutiva dalla sua gestione. Chiede ai suoi carattere e sacrificio, unità d’intenti e passi ben ponderati. “Non posso fare il trasformista” anche se forse la speranza che ciò accadesse aveva accarezzato le menti rossonere. I risultati fin qui ottenuti, Tim Cup a parte, hanno descritto un Milan in ripresa, almeno nelle intenzioni. Il bel gioco è stato il grande assente, le vittorie hanno aiutato a ritrovare morale e mentalità “ma la strada è ancora lunga” ribatte Seedorf.

Il detto “hic et nunc” non ha ragione di esistere in questa stagione che, soprattutto ora, possiamo tranquillamente chiamare di transizione. Esattamente come il mercato appena concluso: sono arrivati giocatori dalle spiccate caratteristiche offensive, che ben si adattano alle idee di Clarence. Non sono invece arrivati rinforzi per il reparto arretrato, vero tallone d’Achille rossonero dalla partenza di Thiago Silva. Nessuna rivoluzione, ma soprattutto nessun esborso economico gravoso da dover poi sopportare la prossima stagione che, ricordiamolo, potrebbe essere priva dei contributi derivanti dalla qualificazione nelle coppe europee. L’obiettivo prioritario rimane sempre quello di risalire in classifica mettendo nel mirino il quinto posto, obiettivo importante, distante una manciata di punti. Ma il Milan dovrà dimostrare di aver davvero cambiato marcia, dovrà trovare continuità, dovrà imporsi sul campo, esattamente come auspicato dal tecnico rossonero. La strategia attendista, in campo,ormai l’abbiamo capito, non fa parte della filosofia di Seedorf.

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