Pato, da talento top del pianeta allo scambio alla pari con Jadson

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07.02.2014 10:36 di Matteo Bursi

Fonte: di Andrea Losapio per Tmw

© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Due anni fa Alexandre Pato era uno dei migliori calciatori del pianeta. Non per rendimento, bensì per prospettive e potenzialità. Sin dal suo arrivo in Italia, a 18 anni con la maglia del Milan, era stato trattato da Messia. A ben guardare, almeno nei primi tempi della sua esperienza nel Belpaese, tutto ciò è stato pienamente rispettato. Poi la crescita muscolare, i problemi, gli strappi, e via dicendo. Tanto più che, da ex concubino della figlia presidenziale, era stato messo sul mercato da Adriano Galliani. Scambio con Tevez e 7 milioni, bloccato proprio da Barbara Berlusconi, e applaudito da più parti. Anche perché, teoricamente, Pato ha cinque anni in meno di Tevez e due anni fa ne aveva solamente ventitré. Ampi margini di miglioramento poi bruciati, perché il Papero è incappato in un’involuzione paurosa, mentre Tevez ora fa la differenza con la maglia della Juventus.
Da bianconero a bianconero, quello del Corinthians. Feste e baldorie lo hanno rovinato, la tifoseria non lo voleva più dopo il rigore sparato in bocca a Dida – con un delizioso cucchiaio, del resto – e oramai era diventato un pacco indesiderato. Seppur i suoi 17 gol tra Brasileirao e Paulista li abbia raccolti, in una stagione tutt’altro che indimenticabile. A gennaio è stato a un passo dal passaggio a un terzo bianconero, alla Juventus, salvo poi essere sedotto e abbandonato sull’altare Osvaldo. E forse in quello scambio Guarin Vucinic che lo avrebbe riportato in Italia da protagonista, sebbene subalterno. Invece lo scambio con Jadson è la giusta via per una carriera in picchiata: sarà pur sempre il San Paolo, ma non è il Paris Saint Germain. E poi passare da merce di scambio con Tevez, più conguaglio, alla pari con Jadson non è propriamente un salto di qualità.

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