I rossoneri battono il Bologna solo nel finale grazie a una magia di Balotelli, ma sul piano della prestazione ancora non ci siamo: anche i rossoblu hanno fatto soffrire il Milan e traballare una difesa sempre inadeguata.
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Quasi sempre il risultato è l’aspetto più importante di una partita e la prestazione viene sempre messa in secondo piano, a meno che si perda e, allora, l’allenatore di turno si consola elogiando la prestazione dei suoi ragazzi. Il Milan ha vinto, viva il Milan e, verrebbe da dire, chissenefrega della prestazione, ma è pur vero che la squadra ha mostrato i soliti e ancora irrisolti problemi e ha stentato molto, ottenendo una vittoria sofferta. Ancora una volta, come contro il Verona, la vittoria è arrivata solo nel finale grazie a Balotelli: allora un rigore, ora una magia delle sue, un missile terra-aria da più di trenta metri che ha fulminato Curci, un po’ fuori dai pali ma che mai avrebbe potuto immaginare che gli arrivasse un tiro da quella distanza siderale. C’è tutto Balotelli in questo Milan-Bologna: ciondolante, indisponente, praticamente nullo per 85 minuti, spesso ripreso e rimproverato anche dai compagni, ma poi ecco spuntare dal nulla la prodezza che decide una partita e rianima una squadra che stava ottenendo l’ennesimo risultato negativo di una stagione tribolata. La vittoria consente di preparare meglio la gara contro l’Atletico Madrid, ma la prestazione desta qualche preoccupazione, perchè come al solito la squadra è stata lenta e poco determinata, ha creato poche occasioni da gol nonostante il dominio territoriale e ha tremato ad ogni ripartenza del Bologna; meno male che gli emiliani si sono presentati a San Siro con il chiaro intento di strappare un punto, ovvero ben chiusi e abbottonati, perchè se solo ci avessero creduto un po’ di più sarebbero stati dolori e comunque sono riusciti a rendere protagonista Abbiati, autore di almeno due parate spettacolari e decisive e hanno creato brividi lungo la schiena dei (pochi) tifosi rossoneri presenti a San Siro. Tutto bene ciò che finisce bene, ma per Seedorf il lavoro da fare è ancora tanto.
L’allenatore rossonero rilancia Constant sulla fascia sinistra, ripropone Montolivo titolare in mediana, schiera Kakà e Honda dal primo minuto (il brasiliano avrebbe dovuto riposare), conferma il positivo Taarabt e all’ultimo momento è costretto a sostituire Zapata, dato in formazione anche dallo speaker di San Siro, con Zaccardo; non è esattamente il Milan ipotizzato alla vigilia, a conferma del fatto che Seedorf non lascia mai trasparire le sue reali intenzioni, ma sicuramente è un Milan meno sperimentale di quello di Napoli. Come facilmente prevedibile San Siro è ancora più vuoto del solito: si gioca di venerdì sera, è San Valentino, l’avversario non è certo di forte richiamo e l’andamento in campionato del Milan non invoglia certo a passare una serata allo stadio. Si può davvero dire che, nella serata di San Valentino, chi è presente sugli spalti di San Siro sia davvero un innamorato del Milan con un grande cuore rossonero! Ovviamente la Curva Sud è presente e sostiene la squadra a gran voce, perchè in fondo è nel momento del bisogno che si vedono i veri tifosi e il Milan ha un gran bisogno del contributo di tutti, tifosi compresi, per uscire dal momento negativo e dimenticare la brutta sconfitta di Napoli.
Il copione della sfida è fin troppo scontato, nel bene e nel male: il Milan fa la partita, attacca, mantiene il possesso palla e il dominio territoriale, ma, come sempre, è lento, avanza, si fa per dire, a suon di passaggini orizzontali, prova qualche cambio di fronte con lanci lunghi, ma quasi mai riesce a rendersi pericoloso, perchè i trequartisti fanno confusione e Balotelli gioca troppo lontano dal centro dell’area, lasciando la squadra senza un punto di riferimento e vanificando i pochi palloni che raggiungono un’area di rigore spesso deserta di maglie rossonere. Un quadro desolante, perchè il possesso palla non serve se non lo si concretizza con velocità e ritmo e l’andamento lento del Milan spazientisce presto i tifosi rossoneri. Le due sole occasioni create in quarantacinque minuti sono tiri dalla distanza di Montolivo che impegano Curci: in occasione del primo Balotelli è poco reattivo sulla respinta del portiere e svirgola alto, facendo capire che anche questa sera è poco ispirato e motivato. Fra i flop della serata c’è sicuramente anche Honda, che corre poco, non riesce a mettersi in mostra e men che meno a essere decisivo e ben presto anche lui finisce sul libro nero dei tifosi. Con Montolivo che alterna cose buone ad altre negative e Kakà che si impegna molto ma è poco concreto, alla fine il migliore là davanti è ancora Taarabt, che strappa applausi con qualche guizzo, finte, serpentine e buone iniziative. Il Bologna capisce che questo Milan è ben poca cosa e, allora, non si limita a difendersi, esce dal guscio e provoca qualche brivido, con un colpo di testa di Khrin che Abbiati devia in angolo con una splendida parata in volo e con un tiro di Cristaldo molto meno insidioso, ma che lascia capire che anche questa volta la difesa rossonera non è certo impenetrabile. Il ritmo, già basso di per sè, viene interrotto anche dall’infortunio dell’arbitro Bergonzi, che prende una pallonata fortuita, si taglia un labbro e deve ricorrere alle cure del medico rossonero Tavana.
Non cambia molto il copione nella ripresa: il Milan prova ad aumentare il ritmo e alzare il pressing, ma così facendo si apre e rischia grosso in contropiede; Cristaldo riceve un pallone invitante e si ritrova solo davanti alla porta, ma sbaglia mira con la conclusione di controbalzo e grazia Abbiati, che torna protagonista poco dopo, deviando in angolo con una parata spettacolare il tiro di Christodoulopoulos destinato sotto la traversa. Il Milan rischia perchè la difesa è poco protetta e, allora, Seedorf sostituisce De Jong (da preservare in vista della Champions) con Muntari. In fiduciosa attesa di qualche segnale di vita da parte dell’attacco rossonero, i tifosi perdono la pazienza e fischiano sonoramente l’uscita dal campo di Honda, che è sembrato un fantasma; entra Pazzini, applauditissimo e si spera che almeno la sua fama di bestia nera del Bologna (al quale ha già segnato cinque reti con la maglia rossonera) serva a rinvigorire un attacco anemico. Il Bologna, però, tiene bene e soffre poco, anche perchè il Milan attacca in modo confusionario e poi perde anche Kakà, che si fa male alla caviglia, prova a resistere, ma poi deve arrendersi e viene sostituito con Poli, che ha un buon impatto sulla partita. Pazzini prova anche a fare il rifinitore e si defila sull’esterno dell’area, mettendo al centro un invitante traversone basso sul quale Balotelli è in ritardo e ciò provoca le ire del Pazzo, che striglia SuperMario, già rimbrottato da Montolivo nel primo tempo, a conferma della sua ennesima serata di luna storta e scarsa motivazione. Ma un aspirante campione (come lo ha definito Seedorf) può sempre estrarre la magia dal cilindro e, allora, ecco che dopo 85 minuti di nulla, Balotelli riceve palla da Montolivo sulla trequarti, vede Curci un po’ fuori posizione e scaglia un missile che va a infilarsi all’angolino lontano superando il portiere vanemante proteso in tuffo. Il popolo rossonero può finalmente esultare, mentre Balotelli non esulta, anche se questa prodezza consegna i tre punti al Milan, perchè il Bologna ha poco tempo e ancor meno forze per reagire e si arrende. Alla fine si può far festa in campo e sugli spalti e i giocatori vengono sotto la curva a ricevere gli applausi di chi li ha sostenuti per tutta la partita e a ringraziare proprio per tale incitamento continuo; la vittoria è l’unica cosa buona della serata insieme allo splendido gol di Balotelli, senza il quale sarebbe arrivato un altro insipido e inutile pareggio. Il Milan può respirare e preparare con più serenità ed entusiasmo l’importante sfida di Champions League contro l’Atletico Madrid, ma con gli spagnoli servirà un Milan ben più convinto e convincente per fare risultato e non compromettere subito la qualificazione. La curva canta “Noi vogliamo la Coppa dei Campion…”, ma questo Milan spento e poco convincente visto contro il Bologna non sembra certo una squadra in grado di fare molta strada in Europa, a meno che la musichetta della Champions non abbia effetti davvero miracolosi su un gruppo apparso ancora una volta in grande difficoltà. Nel frattempo il miracolo lo ha fatto Balotelli, o forse San Valentino, che ha provato a far nuovamente innamorare i tifosi rossoneri del loro Milan, regalando loro un’altra vittoria in extremis, che porta tre punti in classifica e un po’ di gioia dopo tante sofferenze.