Forse ci siamo…ecco un Milan bello e vincente!

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SAMPDORIA-MILAN, IL MIGLIORE IN CAMPO

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Il Milan vince meritatamente a Genova contro la Sampdoria con una buona prestazione: i gol di Taarabt e Rami lanciano una squadra che subisce pochissimo in difesa e finalmente mostra concentrazione, concretezza e attenzione, oltre che bel gioco.

24.02.2014 01:59 di Davide Bin  articolo letto 155 volte

© foto di Lingria/PhotoViews

Se è vero che una rondine non fa primavera, è altrettanto vero che una vittoria convincente non significa automaticamente fine di tutti i problemi, ma la buona prestazione (con vittoria) contro la Sampdoria, unita con la buona prestazione (sfortunata) contro l’Atletico Madrid fa capire che il Milan forse ha finalmente imboccato la strada giusta e il progetto Seedorf comincia a dimostrarsi affidabile, anche perchè l’allenatore sta piano piano modificando i suoi dogmi, la squadra è più equilibrata, compatta, attenta, concentrata ed efficace in ogni reparto e si adatta all’avversario e alle diverse situazioni della partita. A Marassi abbiamo visto un Milan che ha subito pochissimo in difesa, pur avendo la seconda peggior retroguardia in trasferta, cha ha saputo imporre il proprio gioco e la propria superiorità, che ha sfruttato le occasioni che ha creato, che ha saputo gestire il possesso palla soprattutto quando è arrivato il doppio vantaggio e gli avversari sono rimasti in dieci e che ha saputo rimanere tranquilla e serena quando una Sampdoria rabbiosa per alcuni presunti torti subiti ha perso la testa nel finale e il clima è diventato rovente in campo e sugli spalti. Un Milan, insomma, finalmente consapevole delle proprie doti e che ha saputo mostrarle sul campo; non tutti i problemi sono risolti, gli errori ci sono ancora e la qualità di alcuni giocatori rimane quella che è, ma finalmente si vede una squadra capace di vincere meritatamente e non solo stentando e grazie a episodi e prodezze isolate. Inoltre i gol, con annesse buone prestazioni, di Taarabt e Rami, dimostrano anche la bontà della campagna acquisti di gennaio, che ha portato in rosa due elementi sicuramente preziosi a costo zero, due autentici affari che si stanno rivelando molto utili, come dimostra il tabellino dei marcatori e la cronaca di questa partita.

Seedorf deve affrontare la prima vera emergenza infortuni della sua gestione: alla casella indisponibili ci sono ben nove nomi, che diventano dieci con il ritorno a casa di Bonera causa attacco influenzale. Amelia sostituisce in porta il febbricitante Abbiati, Zaccardo gioca la seconda partita consecutiva da titolare in campionato dopo quella contro il Bologna, Abate torna titolare sulla fascia destra, Constant fa rifiatare Emanuelson su quella sinistra; a centrocampo c’è Muntari accanto a Montolivo, mentre nel trio di trequartisti c’è Saponara con Taarabt e Honda; il grande ex della partita è Pazzini, centravanti al posto di Balotelli. Un Milan molto diverso da quello visto contro l’Atletico Madrid, per necessità (infortuni), ma anche per scelta, perchè Seedorf sa benissimo per esperienza personale che certe partite intense come quella di mercoledì prosciugano energie fisiche e mentali e a volte è meglio dare spazio a giocatori più freschi, riposati e motivati. Per l’allenatore rossonero questa è una sfida particolare, perchè ha indossato la maglia blucerchiata all’inizio della sua avventura italiana e nella stagione ’95-’96 aveva come compagno Mihajlovic che siede sull’altra panchina e per questo c’è un saluto molto cordiale e affettuoso fra i due tecnici.

Il Milan parte bene: fa la partita, mantiene il possesso palla e il dominio territoriale e dopo soli dodici minuti è già in vantaggio; il cross di Rami raggiunge Taarabt che colpisce di testa in modo non irresistibile, ma il portiere avversario Da Costa pasticcia e il marocchino è reattivo nel ribadire a rete la goffa respinta, segnando il suo secondo gol in maglia rossonera. Sbloccata la partita, il Milan continua a gestirla bene, mentre la Sampdoria non reagisce e lo dimostra lo zero alla casella tiri in porta nel primo tempo. La squadra di Seedorf mostra personalità, continuità nel gioco e nella prestazione e crea altre occasioni per raddoppiare; la più ghiotta capita sui piedi di Saponara, servito da un bel cross di Constant in proiezione offensiva, ma la volèe del fantasista finisce alta. Se proprio si vuole trovare un difetto, si può parlare di mancanza di cinismo nel chiudere repentinamente una partita dominata, esponendosi così al rischio della beffa, sempre possibile in questo gioco bizzarro e a volte senza logica. Il Milan grazia la Sampdoria e la tiene in partita, ma la prestazione è buona e dimostra che la squadra è in crescita e comincia ad avere una sua fisionomia. Pazzini non ha molte occasioni per segnare il classico gol dell’ex, ma fa un utilissimo lavoro oscuro, facendo a sportellate con i difensori avversari, proponendosi come punto di riferimento e dando concretezza e profondità all’attacco, cosa che non avviene quando al suo posto c’è Balotelli, che ama più svariare su tutto il fronte d’attacco. Comincia a migliorare lentamente anche Honda, ancora un po’ lento e macchinoso quando è in possesso di palla, ma che almeno ha capito che bisogna anche rientrare a dare una mano in fase di non possesso palla, se si vuole garantire equilibrio alla squadra. Il primo tempo si chiude con un solo gol di vantaggio per il Milan, risultato che sembra addirittura stretto e che lascia aperta la partita. 

La ripresa ha più o meno lo stesso copione, soprattutto per il minuto in cui il Milan va in gol: dodicesimo nel primo tempo, tredicesimo nel secondo, giusto un minuto dopo l’ingresso in campo nella Sampdoria di Maxi Lopez, altro ex della partita. Mihajlovic si gioca il tutto per tutto, il Milan lo mette al tappeto con il gol che indirizza i tre punti verso Milano. Questa volta si invertono le parti rispetto al primo gol: il cross è di Taarabt sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il gol è di Rami, ma in mezzo c’è un episodio rilevante, ovvero il contrasto fra Pazzini e il portiere Da Costa sul pallone spiovente; il Pazzo si appoggia un po’ con il braccio sul portiere e l’intervento è al limite, ma Doveri lascia correre e convalida il gol e si tratta del primo episodio che fa imbestialire tutto l’ambiente doriano. Il secondo avviene nell’altra area ed è un uscita di Amelia su Eder lanciato a rete in uno dei rari svarioni della difesa rossonera; il portiere interviene in tackle come un grande difensore e prende nettamente il pallone prima di sgambettare l’attaccante avversario, quindi l’intervento è assolutamente regolare. Non la pensano così i padroni di casa che perdono la testa: Maxi Lopez si prende due cartellini gialli in rapida sequenza e viene espulso, i suoi compagni per qualche minuto tentano la caccia all’uomo con qualche entrata sopra le righe, ma poi si placano e in tutto ciò il Milan ha il grande merito di non lasciarsi trascinare nella rissa e di continuare a giocare, gestendo con maestria il possesso palla e addormentando la partita, facendo correre molto a vuoto gli avversari in inferiorità numerica. Seedorf, che aveva già mandato in campo l’altro ex Poli al posto di Saponara, per dare maggiore copertura alla squadra in vantaggio, dà spazio anche a Essien al posto di Muntari stanco e appena ammonito (diffidato salterà la Juve alla quale segnò due gol all’andata) e a Emanuelson al posto di Constant, in un finale di partita in cui arriva l’unica vera occasione da gol della Sampdoria, una deviazione ravvicinata di Eder sulla quale Amelia compie una strepitosa parata d’istinto che consente al Milan di rimanere una volta tanto con la difesa imbattuta in una trasferta. Negli ultimi minuti non succede più alcunchè di importante e il Milan può festeggiare la conquista di tre punti meritati e importanti che lo riportano abbastanza vicino alla zona Europa League. E’ la prima sconfitta casalinga di Mihajlovic da quando è alla guida della Sampdoria e ciò dimostra l’importanza del successo rossonero su un campo non facile.
Molto positivo nel primo tempo, più accorto e saggio nella ripresa: questo è il Milan di Genova, che fa ben sperare in vista dell’immediato futuro che, però, si chiama Juventus; una partita terribile che sarà un vero esame per Seedorf che potrà stabilire il reale grado di competitività della sua squadra, uscita rinfrancata da Marassi con il secondo successo consecutivo dopo quello contro il Bologna, anche se in mezzo c’è la bruciante sconfitta contro l’Atletico. La sensazione è che forse ci siamo, che questa squadra cominci ad avere una sua fisionomia ben precisa e possa ulteriormente crescere, ma non illudiamoci che tutto sia risolto, anche se poter finalmente dire che abbiamo visto un Milan bello e vincente dopo tanti stenti è già una bella soddisfazione!  

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