Seedorf annuncia che in estate sarà rivoluzione: si prevede un’epurazione di massa dell’attuale rosa. Galliani-Milan e un interrogativo: come fare ad andare avanti così?

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Giornalista pubblicista, a MilanNews.it dal 2009, è una delle prime firme del sito. Corrispondente e radiocronista per Radio Sportiva. Collaboratore di Tuttosport. Inviato al seguito della squadra.

17.03.2014 00:00 di Pietro Mazzara Twitter: @PietroMazzara  articolo letto 3700 volte

Quando Clarence Seedorf parla di progetto lo fa ben consapevole che a lui il Presidente Berlusconi lo ascolta. Quando l’olandese dice che c’è già un’idea su come ricostruire (parola chiave) il Milan a partire dalla prossima estate, sa bene quello che succederà. La squadra si basa su un gruppo di giocatori che viene visto dalla tifoseria, più accesa o meno, come coloro che incarnano lo stile Milan. Non è un caso che gente come Kakà, Pazzini, Poli, de Jong, De Sciglio, Montolivo e pochi altri non siano stati oggetto della contestazione della Curva. E’ tutto il resto della squadra che non va. Ma questa non è una novità. La politica dei parametri zero ha finito la sua efficacia già anni fa. Una politica che ha portato in rossonero giocatori più adatti per le partite del giovedì sera in qualsivoglia campo di calcio a 7 che atleti e professionisti – per certi versi strapagati – utili alla causa. In estate ci sarà una grandissima epurazione di giocatori dall’attuale rosa, un cambiamento radicale che dovrà comportare un Milan molto attivo sul mercato per individuare e comprare quei giocatori che possano essere utili al progetto tecnico-tattico di Seedorf. Questo ragionamento, che si basa su fondi di verità su quello che dovrebbe succedere, viene suffragato dal fatto che Berlusconi, quando prende delle decisioni in prima persona, difficilmente vuole vedersi puntato il dito contro. Ed ecco che Seedorf avrà un ruolo primario nelle trattative. Ma chi ci sarà ad affiancarlo? La situazione intorno ad Adriano Galliani è molto nebulosa e, per certi tratti, molto difficile.

Già a novembre l’attuale AD dell’area sportiva era stato sul punto di lasciare il club ma il duopolio con Barbara Berlusconi è stato un modo, da parte di Silvio, di tenere buone le due correnti ma l’attacco frontale della Sud nei suoi confronti non può passare inosservato. Sui grandi successi degli ultimi anni c’è anche la sua firma indelebile ma è altrettanto vero che da almeno 5-6 anni, soprattutto dopo il lodo Mondadori, il Sior abbia agito con una politica discutibile sul mercato e che molti acquisti effettuati possono essere inseriti tra le decisioni discutibili. Perché se uno prende a zero gente come Cafù e van Bommel è un conto, Essien e Honda, al momento, è un altro. La frattura con la frangia più calda del tifo è netta e probabilmente insanabile. I cori scanditi prima, durante e dopo Milan-Parma sono stati molto eloquenti e anche un vecchio marinaio come lui potrebbe aver subito il colpo. La frattura è, con ogni probabilità, insanabile e per un dirigente, seppur esperto come lui, andare avanti con lo zoccolo duro del tifo che ti rema contro non è facile. A fine stagione, con ogni probabilità, si faranno le dovute e opportune valutazioni.

Ma in tutto questo, Silvio Berlusconi cosa pensa? Oggi, nel consueto pranzo del lunedì con i figli in quel di Villa San Martino ad Arcore, il numero uno rossonero potrebbe affrontare il discorso Milan con la figlia Barbara, anche per avere aggiornamenti sui progetti da lei curati direttamente, come quello dello stadio. Un progetto molto ambizioso che Lady B vuole portare a termine sperando di non cozzare contro eventuali richieste troppo elevate da parte di Arexpo per l’area di 120 mila metri quadri individuata dal club per erigere il suo impianto di proprietà. Intanto, tra la fine di marzo e i primi di aprile ci sarà l’inaugurazione della nuova sede in via Aldo Rossi. Una lieve nota positiva in uno spartito che fa fatica ad essere suonato.

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