Gli incedibili del Milan | iMilanclub.com

Blog – In Tackle di Leonardo Pippa

Con il Milan che sta lottando per non finire nella parte destra della classifica, ai piani alti si sta giustamente pensando alla futura squadra da consegnare a Seedorf che dovrà essere più competitiva ma meno costosa di quella attuale. Grossa impresa.

Nel Milan di oggi infatti figurano più giocatori che in campo non rendono neanche lontanamente quello che guadagnano, uno stipendio che nessun altra squadra è disposta a corrispondere. Sono come Ape Piaggio alimentate a Cristal. Purtroppo questi al Milan non ci sono arrivati da soli, ma sono il risultato di operazioni poco oculate (eufemismo). Andiamo a vedere chi sono i giocatori per cui non basteranno volontà e amicizie per liberarsene.

Antonio Nocerino, 29 anni. 1,5 milioni netti fino al 2016
Dopo i fuochi d’artificio della prima stagione, Antonio Nocerino non ha più trovato la sua dimensione nel Milan. Forse, come per Boateng e Robinho ha pagato eccessivamente lo scotto psicologico di trovarsi in un Milan inferiore a quello in cui era riuscito a fare bene. Nel modulo di Seedorf è ancora più difficile da collocare, ma ancora più duro è trovare un’acquirente definitivo. Possibile invece cederlo in prestito, anche se l’avventura deludente al West Ham non gioca a favore.

Alessandro Matri, 30 anni. 2,5 milioni netti fino al 2017
Arrivato l’anno scorso fra lo scontento dei tifosi da scarto della Juventus e partito 6 mesi dopo in prestito secco per Firenze. In entrambe le avventure non ha convinto nonostante le speranze di Galliani. L’ingaggione garantito fino ai suoi 33 anni faranno sì che l’anno prossimo potrà essere annunciato come nuovo acquisto, con molta fantasia, solo dal Milan.

Michael Essien, 32 anni. 2,5 milioni netti fino al 2015
Preso e strapagato nonostante i problemi fisici solo per sopperire alla squalifica di Montolivo e Muntari in Champions. Con l’Atletico siamo usciti lo stesso, i giocatori sopra sono tornati ed Essien ha sfigurato nelle poche occasioni concessagli. Resta così uno stipendio privo di buon senso per quella che è la quinta scelta per il centrocampo.

Robinho, 30 anni. 2,5 milioni netti fino al 2016
Tassello fondamentale dell’ultimo Scudetto, con l’addio di Ibra si è trasformato in un giocatore inutile. Il suo precedente contratto scadeva il prossimo giugno, ma si è deciso di risparmiare qualcosina e tenerselo visto che con il Santos il giocatore non ha trovato l’accordo economico. E quasi certamente non ci riuscirà in futuro se la telenovela brasiliana dovesse riaprirsi. Ci beeremo della sua qualità per altre due stagioni.

Kevin Constant, 27 anni. 1 milione netto fino al 2017
Uno dei tantissimi arrivati dal Genoa, ha giocato più volte da terzino sinistro solo per mancanza di un’alternativa seria e le prestazioni ne sono la conferma. Lo stipendio non è altissimo, anche se resta molto più di quanto potrebbe offrirgli una squadra del suo valore, ma è la durata a buttare fuori gioco le possibilità di cessione. Tra l’altro anche lui è convintissimo a restare al Milan e lo ha dimostrato quando ha fatto saltare lo scambio di prestiti con Armero del Napoli

Pilippe Mexes, 32 anni. 4 milioni netti fino al 2015
Prelevato a zero dalla Roma nel 2011 con l’intenzione di accompagnare serenamente Nesta al ritiro e per questo gli fu dato lo stesso stipendio percepito fino ad allora dal grande Sandro. Inutile rimarcare la differenza fra i due sul campo. Dopo l’addio di Thiago Silva e nonostante prestazioni molto deludenti è chiamato ad essere il leader della nuova difesa rossonera. Così non è stato, neanche lontanamente, nemmeno con la fascia di capitano al braccio. Difficilmente, speriamo, arriverà il rinnovo con un leggero ribasso dell’ingaggio come con Robinho, quindi si può dire che è all’ultima stagione in rossonero.

Bakaye Traorè, 29 anni. 1,2 milioni netti fino al 2015
Arrivato al Milan non si sa per quale motivo. Ha firmato per 3 stagioni. La prima è passata da spettatore o quasi, la seconda è stato ceduto in prestito al Kayseri Erciyesspor, squadra turca che retrocederà in seconda divisione, che ha pagato solo un terzo dello stipendio. Molto difficile persino questa soluzione la prossima estate.

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