A qualcuno piace Brocchi

Analog TV antennas and satellite dishesIl Giannino è tornato in se, cioè è tornato a fare schifo, ossia la sua condizione naturale; e con lo schifo è tornato lui a pontificare, è tornato il guardiano dello scrigno del Sacro Tifo, il Santo Inquisitore delle tastiere, il Cavaliere di Malta e Ischia, il grande ideatore del Piano Marshall, il Mentore di fenomeni da baraccone come Pellegatti e Fedele. E’ tornato il felino di Casa Milan, colui che fiuta, scova e uccide i topastri della critica infame e vigliacca, la critica che non accetta la Santa Censura, la critica che non si piega alla Beata Querela. Chinate la testa voi tutti, non osate incrociare il suo sguardo, dategli del Voi e chiamatelo Sire, prostratevi e dichiaratevi suo servi, diplomatevi Geometri e mettete antenne sui vostri tetti, stringete al vostro collo un collare giallo…, diverrete di colpo il suo padrone. Ecco la sua enciclica, fatela vostra.

Tastieristi, non evoluti, togati, gufi, gufastri e psudogiornalisti: tutti in trionfo, tutti tronfi, il Milan da due settimane riempie di nuovo le loro giornate e i loro editoriali fatti di livore, cattiveria gratuita ed irriconoscenza. L’orda Barbara(ehm…pardon barbara con la b minuscola intendiamoci…) di tastieristi guidata sapientemente dall’Imperatore di Ibiza e Formentera è più agguerrita che mai. Lui che tra una lambada ed un hully gully è solito ricevere amici e amichetti, che per aver portato qualche volta la fascia del Milan al braccio si sentono in dovere di sputare sulla società che li ha cresciuti, resi milionari, famosi e vincenti in tutto il mondo. In Italia invece abbiamo l’altro:il Clint Eastwood de noantri, colui che scrive i suoi sermoni incomprensibili al volante, tra un semaforo rosso ed uno verde, magari digerendo la porchetta di Ariccia ingurgitata fino a pochi secondi prima. Ma la volete smettere! O NO! Ma lo volete capire che i ragazzi in campo tutte queste critiche e queste negatività le assorbono come spugne? Ma volete il bene del Milan o NO?! O ne volete il male solo perché siete stati costretti all’esilio o perché ogni lunedì scrivete dei pezzi che leggono sì e no 13/14 parenti in ciociaria, dato che solo loro vi possono comprendere!

Ascoltatelo il grido di sofferenza di Capitan Abbiati e Capitan Abate, posate il Gin Tonic o il vino de li Castelli!!!!.Quando parla un capitano si sta zitti, si sta sull’attenti e si ascolta: come quando parlava Franco Baresi, unico vero capitano della storia del Milan, o come quando nella scorsa stagione si facevano sentire Sulley Muntari, Gianpaolo Pazzini o Nigel De Jong. Abbiati e Abate hanno rimproverato alcuni giocatori, non ce lo nascondiamo e non ve lo nascondiamo: nomi non se ne fanno ma di certo escludevano la colonia italiana presente a Milanello. Non si riferivano di certo ad Andrea Poli altro capitano in pectore di questo bel Milan, professionista esemplare, leader silenzioso ma carismatico. Si fa sempre trovare pronto quando viene chiamato in causa, si sistema il suo ciuffo a cui tanto tiene e impreziosisce le sue partite non solo con le qualità tecniche ma anche con grande cuore.

Andrea Bertolacci non si deve abbattere, deve continuare su questa strada, che il goal arriverà, le prestazioni ci sono e giustificano l’investimento fatto. A proposito sull’altra riva del Naviglio non mi pare che l’ex riserva di Moutinho e Toulalan al Monaco stia facendo cose incredibili, ma nessuno lo fa notare: i tastieristi li abbiamo noi, solo e soltanto noi. E dire che Roberto Mancini, non perde occasione per punzecchiare il Milan, dovremmo ricordare al buon Mancio che finiranno la stagione coi loro cari “zeru tituli” mentre il Milan si giocherà una finale di Coppa Italia e, come tutti i “veri” tifosi rossoneri si augurano per Max Allegri, anche una finale di Supercoppa italiana nel caso la Juve vincesse lo scudetto: Caro Mancio, come dice sempre il buon Giuanin Lodetti”la cunsulasion d’un desperà l’è ved un alter andà in malura”. Il Milan quindi si appresta ad andare verso una rosa tutta italiana, che sappia, che conosca, che senta cosa vuol dire indossare la maglia a strisce rossonere.

Con il massimo del rispetto per Sinisa Mihajlovic, mancherebbe altro, il tecnico serbo ne è al corrente e sa anche che una decisione definitiva sulla sua permanenza al Milan sarà presa a fine stagione. Se però si vuole avere una rosa italiana verrebbe d’istinto pensare ad un allenatore italiano, un milanista, un rossonero, uno che ha alzato dei trofei ed uno che conosce a menadito il calcio giovanile italiano. Silvio Berlusconi sta facendo monitorare e scovare i 100 migliori giovani ITALIANI presenti nelle squadre primavera. Il nome è quello di Cristian Brocchi (tic col collo alla Galliani e movimento antiorario del palmo della mano destra che denota nervosismo) non giriamoci intorno, il suo è un nome bello caldo, bello attuale. Nei gazebo di Milanello le elezioni primarie hanno dato una risposta chiara, forte, limpida. Cristian ha stravinto. Il Presidente Silvio Berlusconi apprezza molto il giuoco arioso e offensivo della squadra di Brocchi e la tentazione di affidargli le chiavi del Milan è forte. Vi confidiamo come il Presidente Berlusconi ami paragonare Cristian a Guido Bertolaso. Brocchi e Bertolaso per ricostruire il Milan e Roma. Tutti e due sono persone amabili, di spessore, di cultura e soprattutto dotate di carisma e personalità. Nello spogliatoio rossonero ci sono caratteri forti come Abbiati, De Sciglio, Ely o Poli, gente che accetta il confronto ma pretende rispetto e Cristian incuterebbe quel sano timore che costringerebbe tutti al rispetto delle regole.

Con questo non vogliamo dire che il destino di Sinisa sia segnato, NO NO e poi NO, però i 90 milioni spesi ,BENE, da Adriano Galliani (linguetta di fuori) pesano come un macigno e la squadra era ed è attrezzata per competere ad alti livelli e per esprimere un giuoco offensivo. La direzione però è quella: una squadra tutta italiana per ripercorrere le orme del Piacenza di Gigi Cagni. Mi sembra già di vedere e sentire i ghigni dei criticoni, ma SE è ribadisco SE Brocchi dovesse essere il nostro prossimo allenatore avrebbe la stessa esperienza che aveva Guardiola quando firmó il suo primo contratto al Barcellona. In estate bisognerà rinforzarsi magari sperando in qualche cessione per costruire un bel tesoretto, sarà un’estate calda che vedrà cambiare squadra molti giocatori probabilmente Higuain, Cavani, Ibra e forse Lewandowski. Solo Cristiano Ronaldo potrebbe restare dov’è: e sia chiaro non parliamo del dribblomane madridista ma del nostro Amministratore Delegato alla parte sportiva: il Dottor Adriano Galliani.
Ebbene sì: Adriano resta! Grazie Presidente!

Gauro Puma

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