A tutto gas. Quando ormai è tardi…

Canale Milan

di Ezio Azzollini

Viaggi rossoneri in due continenti diversi, in due stanze dei bottoni diverse, con un minimo comune denominatore (e specifichiamo, minimo): garantire al Milan uno straccio di futuro dignitoso, in linea con quel che è stato, e che ora non è più.

Galliani, in data 8 agosto negli States, formalizzerà l’offerta per riprendersi Kakà, come a voler far pace con il momento in cui, tra inverno ed estate del 2009, il Milan si è separato dalla sua idea di squadra e di progetto, iniziando ad andare alla deriva dalla sua tifoseria. E’ questa l’idea low cost (quanto low lo deciderà Florentino Perez) per far tornare il Milan competitivo.

In Russia, invece, Berlusconi è in visita dall’amico Putin. I bene informati parlano dell’idea del presidente rossonero di riparlare dell’ingresso nelle quote societarie del Milan della Gazprom. Gazprom che, pare, neanche due anni or sono offrì 180 milioni di euro per il 30% delle quote societarie.

La domanda è legittima. Perché ora, e non due anni fa? Oppure perché ora, e non solo due mesi fa, quando una ferita lancinante, l’ennesima, irrimarginabile e inguaribile, avrebbe potuto essere risparmiata ai tifosi? Per meno della metà dell’offerta di allora della Gazprom, il Milan avrebbe potuto tenere Thiago Silva e Ibrahimovic. Una perdita calcolabile nel libro contabile di Via Turati, incalcolabile sul piano della disaffezione dei tifosi. Rivolgersi a Putin ora, e non due mesi fa, sa di sberleffo, e sembra avere molto poco senso. Almeno per chi non è mai stato prono sempre e comunque all’agire societario, ma, con il dovuto rispetto e la dovuta gratitudine, ha sempre analizzato criticamente e obiettivamente le mosse della società rossonera.

Oggi sì, due mesi fa no. Nel frattempo, i tifosi rossoneri hanno perso l’ennesimo straccio pallido di bandiera. Due settimane fa, ancora a letto e con un umore un po’ così, dissi: “il problema sai qual è? Non è neanche la perdita tecnica. E’ che da piccolo io mi affezionavo a Van Basten, Gullit, Baresi, Maldini, Donadoni. Non immaginavo la mia passione staccata da loro. I piccoli di oggi, a cosa attaccano la loro passione. I piccoli di oggi, a chi possono affezionarsi senza paura di soffrire, senza paura che vada via da un momento all’altro”?
Lei, ancora disabituata a come cose così possano condizionarmi l’umore, ci pensa su e mi fa: “beh, possono affezionarsi ai politici, allora”. E ride. E rido anch’io. Su me, di me, e sul rischio di una passione stinta, che nessun gas è capace di riscaldare.

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