Allegri e Ibrahimovic: Non abbiate paura … " Noi siamo il Milan"

Milan news

Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

28.03.2012 00:00 di Giulia Polloli   articolo letto 842 volte

Giulia Polloli

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Ecco in estrema sintesi i concetti espressi durante la conferenza stampa che precede l’attesa sfida Champions tra Milan e Barcellona. Non abbiate paura: Allegri è deciso, appare anche quantomai calmo nell’esporre la sua convinzione anti-Barcellona. Il Milan deve scendere in campo e fare la partita perfetta, non ci sono strategie da utilizzare contro la squadra di Guardiola, il Milan deve giocare in attacco, ma senza dimenticare ciò che il doppio confronto della fase a gironi ha insegnato. Il Barcellona è la squadra più forte del mondo, nessuno lo mette in discussione. Messi è un giocatore straordinario e nemmeno questo concetto sembra trovare alcun oppositore. Ma chiudersi a riccio e lavorare in pre-tattica non servirebbe a molto. Le statistiche raccontano che il Barcellona difficilmente esce dal campo senza aver violato la rete degli avversari: il Milan dunque non può ragionare in termini difensivisti, ma deve mettere in campo il gioco migliore, quello che da sempre lo ha portato a raggiungere gli obiettivi più insperati. Noi siamo il Milan: è Ibrahimovic a sottolineare con forza questo aspetto. Non esiste squadra in grado di poter giocare esclusivamente con i solisti. “Tutta la squadra dovrà giocare la partita perfetta, anche io la dovrò fare. Senza i compagni è impossibile fare quello che faccio, siamo una squadra, si vince e si perde insieme. Noi siamo il Milan”. Per i più questa sfida è un duello tra Messi ed Ibrahimovic. Per lo svedese invece si tratta di affrontare con caparbietà la partita, il Milan deve fare il suo gioco e questo non è certo impostare un catenaccio, come invece fece l’Inter di Mourinho nella famosa semifinale che portò poi il titolo in casa Inter.
Il Milan affronta i marziani allenati da Guardiola con la consapevolezza di aver perso per strada una pedina fondamentale, che è andata così ad arricchire la già traboccante lista di giocatori che occupano l’infermeria rossonera. Thiago Silva si è fermato e non ci sarà nemmeno nella gara di ritorno. La sua uscita in stampelle dalla zona mista dopo Milan- Roma è l’immagine che accompagna la preparazione a questa sfida. Ma Allegri non si abbatte. Pur sottolineando l’importanza del difensore centrale, tra i più forti della storia, elegge i suoi compagni come papabili per poterlo degnamente sostituire da qui al suo rientro. Nesta è tornato disponibile, pur non avendo ancora accumulato minuti importanti nelle gambe. La prestazione di Bonera è apparsa soddisfacente e Mexes è in grande spolvero. Paradossalmente potrebbe essere più difficile sostituire Abate, che probabilmente rientrerà con il Catania, perché al momento nessuno degli uomini della difesa rossonera ha le sue caratteristiche. Molto probabilmente Bonera verrà dunque utilizzato largo, e con Antonini avrà il compito di arginare le incursioni sulle fasce di Messi e compagni.
Altra questione delicata è quella relativa al centrocampo. L’assenza di van Bommel è pesante, tanto quanto quella del compagno verderoro in difesa. Ma capitan Ambrosini è pronto ad immolarsi per la causa, per la maglia, per la squadra che da anni rappresenta. Al suo fianco, vista l’incertezza sullo stato di Emanuelson potrebbero trovare posto Seedorf, veterano di Champions e giocatore dall’esperienza che in queste gare difficilmente esce dal campo tra i fischi e Nocerino, sempre più l’Aquisto di stagione. Davanti finalmente rientra Boateng, imprevedibile e affamato anche di fronte alla porta, che riprende la sua posizione di trequartista dietro ad Ibrahimovic. Accanto allo svedese, a cui si chiede la partita della consacrazione pubblica, molto probabilmente ci sarà Robinho, condizioni fisiche permettendo, o altrimenti uno tra Maxi Lopez ed El Shaarawy, anche se le quotazioni del giovanissimo ex-Padova, seppur in continua crescita, non hanno ancora raggiunto livelli ottimistici.
Il tutto con la consapevolezza che “non esistono risultati perfetti”, come giustamente ribadisce Allegri, ricordando la doppia sfida contro l’Arsenal. Di quella sfida è importante ricordare che fu proprio grazie alla gara di S.Siro, vinta per 4-0 che il Milan ha potuto qualificarsi ai quarti di finale dopo la prestazione alienante nello stadio dei Gunners. Un Milan dunque che deve proiettarsi all’attacco, che deve poter far bottino davanti al proprio pubblico nella speranza di non farsi travolgere dal dinamismo del gioco di Guardiola. E tra i pali, a difendere come un soldato il proprio fortino, ci sarà Abbiati, che dalle colonne della Gazzetta dello Sport carica ai compagni e rincuora i timorosi. Parole sagge quelle del portiere rossonero, che affronta l’ennesima sfida a tu per tu con Messi con uno slogan tanto ovvio quanto apotropaico: “È inutile temere Messi. Mica posso sparargli” e poi caldeggia l’attesa per la prestazione di Ibrahimovic, quasi a voler allontanare nefasti pensieri: “Tutti si aspettano che sia la sua partita e riesca a fare la differenza. Noi compresi. Spero solo non sia la partita di Abbiati …”.
E poi c’è un altro grande assente in questa gara. Un giocatore che di certo avrebbe fatto la differenza in condizioni normali, ma che ora sta facendo preoccupare il suo Milan. Ovviamente si tratta di Pato, partito per Atlanta dove, il dottor Carrick dovrà svelare l’arcano dietro ai suoi continui stop fisici. Un Milan orfano delle sue pedine migliori? Forse, almeno sulla carta. Ma solo gli undici uomini in campo questa sera potranno mettere la firma su questa fragorosa sentenza. Anche se la mia convinzione è quella che gli stessi undici in campo saranno firmatari di un’impresa che porterà il Milan verso lo scalino più alto nel podio europeo.

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