Canale Milan
Di Danilo Vitrò
Diciamocela tutta: non ci sono più le campagne acquisti di una volta. Se prima c’erano Kakà e Shevchenko, oggi dobbiamo accontentarci di Montolivo e Traorè per il centrocampo e Acerbi per la difesa.
Il paese deve fare i conti con la crisi economica che come un’onda gigante ha travolto anche il mondo del calcio (così dicono), quindi a meno di colpi low cost all’ultimo minuto, come accadde per Nocerino l’estate scorsa, il Milan 20122013 non dovrebbe riservare grosse novità.
Acerbi è un ’88, quindi può rivelarsi un buon investimento per il futuro e un buon “apprendista” sotto la visione di Thiago Silva. Inoltre è un cuore rossonero e quindi ben venga. Stesso discorso per Traorè, per la serie “largo ai giovani”, che può risultare una buona scommessa in un centrocampo ormai ‘in via d’estinzione’ che nella stagione passata si è dimostrato fuori condizione soprattutto nello sprint finale (escluso Nocerino che è stato formidabile).
Per quanto riguarda Montolivo (ottimo parametro zero) dal punto di vista della collocazione tattica trovo un po’ confuse le idee di Allegri. Mi spiego meglio: nel giugno 2011,con la vittoria del campionato, Allegri aveva dichiarato di voler puntare solo su un centrocampo muscolare senza avere un regista davanti alla difesa e da li si è sbarazzato di Pirlo. Mai scelta fu più sbagliata perché l’anno dopo fu l’uomo decisivo per lo scudetto della Juventus.
Nel maggio 2012 l’allenatore livornese disse testuali parole: “Montolivo giocherà regista davanti alla difesa”. Dove sta la coerenza? Ci siamo privati della classe di Pirlo regalandolo alla diretta concorrente per poi comprare Montolivo che dovrà coprire esattamente lo stesso ruolo? Se tanto mi da tanto… con tutto il rispetto per Montolivo, più giovane sì, meno caro sì, di un centrocampista con un piede come quello di Pirlo (memorabile l’effetto Magnus al Bernabeu) non me ne sarei mai privato.
E di questo Allegri non ci ha mai dato delle spiegazioni. Insomma, diciamocela tutta, puntare su un centrocampo muscolare che faceva tutto tranne che correre è stata una scommessa persa perché è venuto a mancare proprio nel momento decisivo della stagione appena finita.
Nonostante tutto però dobbiamo restare fiduciosi sia per quanto riguarda il progetto tattico di Allegri sia per le scelte della società, sperando di non dover fare i conti con la debacle infortuni che ha ostacolato quasi interamente la scorsa stagione.
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Allegri si, ma anche coerenti non dispiacerebbe