All’Olimpico in chiave scudetto: numeri e curiosità di una partita da dover vincere

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Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Tuttoverbania.com ed EcoRisveglio.

29.10.2011 00:00 di Giulia Polloli   articolo letto 122 volte

© foto di Giulia Polloli

Si torna a Roma, cinque mesi e poco più dopo quello 0-0 del 7 maggio che valse lo scudetto, il primo targato Allegri all’esordio sulla panchina rossonera, il 18° per il diavolo.
Ma qualche cosa è cambiato da allora. La maglia rossonera è completa di coccarda tricolore ben cucita stavolta, ma il Milan si è trovato a raggiungere di rincorsa le prime posizioni in classifica, dopo un inizio non del tutto esaltante. Eppure la sfida dell’Olimpico, in scena questa sera nell’anticipo delle 18.00 racchiude tante emozioni e tante curiosità. Innanzitutto: guardando la classifica, la vittoria della Roma consentirebbe agli uomini di Luis Enrique di raggiungere proprio il Milan: ma è dalla stagione 2007/2008 che la Roma non batte il Milan all’Olimpico. Le ultime due sfide poi si sono chiuse con un pareggio a reti bianche.
Allegri carica i suoi chiedendo una partita decisiva, una vittoria contro una delle dirette avversarie al titolo, secondo le parole dello stesso tecnico, “una partita scudetto” che darebbe seguito alle tre vittorie consecutive, l’ultima contro il Parma con la tripletta di Nocerino, ma soprattutto che rafforzerebbe anche la rimonta contro il Lecce, con un Milan a due facce che deve invece scendere in campo motivato sin dal primo minuto.
La Roma sarà priva di Totti, l’estro del campione spaventa chiunque, e lo stesso Allegri ne sottolinea l’imprevedibilità balistica, soprattutto nelle sfide che contano. Ma, come sottolinea lo stesso Allegri in conferenza stampa “la Roma ha perso immeritatamente contro il Genoa” e quindi sarà alla ricerca del riscatto, di fronte al suo pubblico. Doveva e poteva essere la partita del rientrante Mexes. Giocare all’Olimpico da ex di certo non sarebbe stato facile, ma motivante, questo si. Peccato che il destino abbia scelto per lui: la microfrattura alla mano in allenamento terrà ancora una settimana il giocatore lontano dai campi. Se da una parte, quella giallorossa, si perde una bandiera, dall’altra il capitano rossonero è dato in ballottaggio con Van Bommel. “I due giocatori hanno lo stesso ruolo – spiega Allegri – se gioca uno non può entrare l’altro”. Però Ambrosini, dando un’occhiata alle statistiche personali, tra i suoi bersagli prediletti ha proprio la Roma: 4 le reti segnate ai giallorossi delle 38 in carriera. Ma è anche vero che potrebbe subentrare dalla panchina e , guardando ancora una volta la gara in chiave statistica, il Milan è la squadra che più realizza con i giocatori che si alzano dalla panchina e rilevano i compagni in campo. Impossibile dimenticare ciò che è successo a Foggia, con Boateng che si scalda, entra e ribalta a tutto tondo il risultato, che sembrava ormai compromesso, con una scintillante tripletta personale e una prestazione da vero trascinatore.
Fare gol alla Roma, per il Milan non è, ancora una volta statistiche alla mano, cosa facile. La porta difesa da Stekelenburg è inviolata da ben 293 minuti. L’ultimo rossonero ad essere andato in gol è stato Pato, sul terreno di S.Siro il 18 ottobre 2009, per il 2-1 finale.
Dopo questo sguardo analitico alla gara, entriamo nel vivo di queste ultime ore. La squadra si è allenata ieri mattina a Milanello e Allegri medita qualche piccolo cambiamento rispetto alla partita di mercoledì contro il Parma. Intoccabile Nocerino: il suo stato esplosivo di forma, soprattutto dopo la tripletta, lo rende insostituibile a centro campo. Come già annunciato, è probabile l’avvicendamento tra Van Bommel ed Ambrosini, mentre Aquilani dovrebbe veder confermata la sua presenza di qualità, nonostante la buona prova di Emanuelson nel finale di gara. In difesa, il reparto che più di tutti aveva preoccupato all’inizio di questo torneo, rientra Nesta accanto a Thiago Silva. La coppia centrale ergerà il solito muro difensivo davanti ad Abbiati, protettore dei pali, anch’egli autore di qualche sbavatura nella penultima di Lecce, ma sempre al top nelle scelte di Allegri. Abate, anch’egli inamovibile, si occuperà della fascia destra, nel ruolo che fu di Tassotti ora in panchina. Proprio Tassotti e Luis Enrique erano stati protagonisti, con le rispettive nazionali, di uno scontro in area che valse al coriaceo difensore azzurro ben otto turni di squalifica, grazie alla prova televisiva. Luis Enrique minimizza, ora, l’accaduto, pronto a stringere la mano all’avversario di allora, avversario tutt’ora. La partita di abate potrebbe avere qualche valenza in più in vista delle prossime convocazioni di Prandelli: sono ormai sempre meno isolate le voci che vogliono il rossonero in nazionale. Le sue apparizioni sono ormai segno di maturità calcistica, difficile vederlo commettere errori fatali, difficile osservare momenti di indecisione nella prestazione del biondissimo terzino rossonero. Anche la Nazionale potrebbe giovarsi della sua penetrazione in velocità nelle maglie del centrocampo avversario e della sua decisione durante la fase prettamente difensiva, con accelerazioni ed anticipi da vero campione. Ma sarà Prandelli, ancora una volta, ad avere l’ultima parola. Fatto sta che Ignazio quella maglia la vestirebbe con onore. La partita di Parma ha visto un Taiwo in leggero crescendo, ma ancora lontano dal giocatore osservato nel campionato francese, la cui fisicità e la cui destrezza di manovra l’ha reso il colpo di mercato rossonero nella scorsa estate. Per lui dunque ballottaggio con Zambrotta.
In attacco confermatissimo Ibrahimovic, ma Cassano potrebbe entrare in ballottaggio con Robinho, anche se questa partita per Fantantonio, sarebbe l’ennesimo ingresso in uno stadio che ha gioito per lui per cinque stagioni: 118 partite giocate e 39 le reti in giallorosso prima di lasciare l’Italia per l’esperienza spagnola.
“Cassano sta disputando la miglior stagione della sua carriera per intensità atletica e tecnica”, così dichiara Allegri. Ma dopo 18 partite giocate ad alti livelli, anche per lui potrebbe essere arrivato il momento per un po’ di riposo, magari pronto ad entrare dalla panchina e a proiettarsi contro quella rete inviolabile, confermando le statistiche.
Qualcuno storce il naso per la mancata convocazione dell’eterno Pippo Inzaghi, ma Allegri spiega che la condizione dell’eroe rossonero non è ancora al livello di quella dei suoi compagni. Non è una bocciatura, anzi: secondo il tecnico Inzaghi sarà utilissimo alla causa rossonera, una volta ripresosi completamente dagli acciacchi, per il proseguo del campionato. Ma nel frattempo le sirene bianconere, di marca Udinese, fanno sentire il loro canto all’attaccante piacentino, alla costante ricerca di record da battere.
Stasera però sarà Roma – Milan. I riflettori saranno puntati su questa gara che precede il derby d’Italia di solo poche ore. Oggi il Milan può mettere la firma sulla reale rimonta in chiave scudetto. Allegri vuole i tre punti, vuole una squadra determinata dal primo minuto, vuole aggiudicarsi una partita contro una grande squadra: vuole testare di che pasta è davvero fatto il suo Milan.

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