Altro che Juventus, l’avversario ora sono i media

Rossonerosémper

Fuorigioco di Pepe…

Ti aspetti di sentire i complimenti per la prestazione di Ibrahimovic tornato decisivo dopo un passaggio a vuoto. Ti aspetti almeno qualcuno che ti riconosca meriti per il primo posto in classifica. E invece no: tra gli argomenti del pomeriggio troviamo su tutti gli insulti a Vera Spadini da parte di Ibrahimovic, andati in onda dopo la “flash interview” sui canali di mediaset premium.

La Spadini ha pagato – per la verità – tutto il clima creato in settimana attorno allo svedese dai suoi colleghi, con le polemiche ad arte post Arsenal – Milan con tutte le critiche create ad arte da chi non aspettava altro che vedere una prestazione non insufficiente ma senza gol dello svedese per rimettergli addosso le solite etichette maturate all’Inter.

I numeri nella massima competizione europea dello svedese – parlano chiaro: da quando ha lasciato la seconda squadra di Milano i gol segnati dal gigante di Malmoe nel torneo del calcio che conta sono 13 in 24 gare – 0,54 gol/partita ben diversi dai 9 in 43 maturati tra Inter e Juventus. La mia sensazione personale è che si voglia continuare a fargli pagare questa etichetta per continuare a nascondere quelle che erano le colpe “storiche” dell’inter di Mancini, ovvero un organico inadatto alla massima competizione Europea. Nessuno infatti dopo la gara di martedì ha puntato il dito contro una prestazione inguardabile di Robinho, graziato forse perché – meno mediatico – di Ibrahimovic. Eppure l’avere compagni di squadra che corrono intorno a un campione non può non essere considerato nel rendimento del campione stesso – nessuno, e ripeto nessuno – a partire da Ricardo Quaresma fino ad arrivare a Lionel Messi può permettersi di giocare e vincere da solo: l’unico è stato Maradona al mondiale 1986 con la maglia di quella stessa nazionale che fa scomparire la pulce argentina relegandolo a giocatore normale ogni volta che la indossa. Il mio pensiero è abbastanza chiaro: giù le mani da Ibra – e finché continueranno a trattarlo così io sto con lui.

… ma sul Corsport appare così: viva i fotomontaggi!

La seconda parte del pomeriggio è invece stata rigorosamente riservata alle lamentele della squadra di Venaria Reale dopo la partita di Genova. Stavolta è stato silenzio stampa – il silenzio che fa rumore mediaticamente studiato a nove giorni dalla gara di ritorno di Coppa Italia contro il Milan in cui la Juventus si giocherà la propria stagione, così come mediaticamente erano state studiate le lamentele ingiustificate contro Siena e Parma rispettivamente a tre e dieci giorni dalle due gare di San Siro. Il proposito di “abbassare i toni” dopo il furto con scasso avvenuto solamente sedici giorni fa ai danni del Milan con il gol regolare di Muntari annullato sembra già essere stato dimenticato, così come il gol irregolare di De Ceglie contro il Chievo avvenuto solamente otto giorni fa: sembra, insomma, che abbassare i toni vada bene solo quando il torto viene subito dall’altra squadra. Ma del comportamento Mazzarriano dei parrucchini boys poco mi importa – mi importa più di come il fuorigioco di Pepe sia stato sbattuto tra le prime pagine di tutti i giornali online. Peccato che non solo non si veda il momento in cui parte il pallone ma anche che la “riga” non sia nemmeno parallela a quella dell’area di rigore. Ce ne si accorge immediatamente vedendo la foto postata in copertina di questo articolo e rappresentante la corretta posizione: come ha detto Marchegiani a Sky Calcio Show, il fuorigioco ci può stare – è il fotomontaggio che personalmente mi rimane indigesto.

La Juventus un suo personalissimo obiettivo l’ha comunque ottenuto: da Atalanta – Milan, valevole per la 17° Giornata di serie A, al Milan non viene più fischiato un calcio di rigore a favore ma nonostante questo viene tacitamente fatto passare sotto silenzio come il Milan sia stato favorito a causa dei numerosi tiri dal dischetto. Scopriamo però che i sei rigori del Milan sono una giusta media in una classifica guidata dal Catania con dieci, tra i sette del Napoli e i cinque di Inter, Lazio, Udinese e Fiorentina.

Parlando quindi di calcio giocato – e glissando velocemente sul rigore netto non dato al Genoa per il contatto Pirlo – Marco Rossi i punti sulla Juventus diventano quattro di vantaggio e il calendario dice Parma, Roma, Catania, Fiorentina, Chievo, Genoa, Bologna, Siena, Atalanta, Inter e Novara: nel girone d’andata in queste partite abbiamo realizzato 26 punti su 33 – se ci ripetiamo si arriva ad 83 punti, uno in più dello scorso anno e con lo scudetto probabilmente in tasca. In questo senso meglio guardare solamente in casa nostra e ai due scogli più duri che saranno rappresentati da Roma ed Inter. Anche perché per l’Europa – a sentire Collovati nella telecronaca di mercoledì – non abbiamo alcuna speranza: se c’è una squadra italiana che può eliminare il Barcellona quella è il Napoli: la prestazione scintillante al Camp Nou dei ragazzi di Mazzarri, infatti, ce la ricordiamo tutti.

Aspetto ramingo sulla mia sponda del fiume a sentire tributare i giusti complimenti ad una squadra che con 14 infortuni è prima in classifica e ai quarti di finale di Champions League – mentre nelle stesse condizioni proprio i nostri avversari diretti lo scorso anno arrivarono settimi. Ma il cadavere di quel nemico che continua ad insinuare la Juventus come a noi superiore per l’Italia e il Napoli per l’Europa potrebbe non passare mai. Siamo giustamente primi in classifica perché superiori alla Juventus – i media lo sanno, ed è proprio per questo che non lo dicono. Ci chiamassimo “Inter” o “Napoli” sarebbe tutta un’altra storia…

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