Antonini: “La maglia del Milan? Una seconda pelle”

Canale Milan

Luca Antonini, in occasione della centesima partita in rossonero, è stato intervistato da Forza Milan ed ha espresso tutta l’emozione per aver raggiunto questo traguardo importante: “La maglia del Milan per me è una seconda pelle. Sono orgoglioso di questo traguardo, tifo per questi colori da sempre. Ho esordito in prima squadra il 18 settembre 2008, contro lo Zurigo. Ho debuttato con Ronaldinho, un vero onore. Il mio sogno si è trasformato in una meravigliosa realtà.”

La più grande soddisfazione? “Il primo gol col Milan, segnato proprio a San Siro, contro Buffon, in una partita importante come Milan-Juventus. Ma la partita più bella è stata il 3-2 con il Manchester United, anche se poi mi sono infortunato.”

Il suo maestro è Riccardo Tumiatti: “Il mio primo allenatore, mi ha insegnato tanto e lo sento ancora. Gli sono molto riconscente, anche perchè sono rimasto nel settore giovanile del Milan fino a 19 anni.”

Ma c’è un altro allenatore che ha creduto in lui: “Carlo Garavaglia mi ha sempre stimolato, voleva che io andassi tutti i giovedì mattina ad allenarmi sui cross e migliorare il controllo del pallone. Un lavoro che mi è servito tanto…”

Il cliente più difficile in campo: “Alexis Sanchez. L’ho affrontato l’anno scorso, quando stava ad Udine. La sua rapidità è incredibile. Quando col Barcellona quest’anno son riuscito a fermarlo per me è stata una bella rivincita.”

Sulla questione Milan-Champions League spiega: “Con il Barcellona avremmo potuto vincere, con un po’ di fortuna. Manca ancora qualcosa per riuscire a vincerla, ma non siamo poi così lontani dalle migliori del continente.”

Su Leonardo: “Ha osato schierare me e Abate sulle fasce. E’ stato coraggioso, anche perchè nell’anno precedente, con Ancelotti, avevo giocato poco.”

Sul rapporto con Massimiliano Allegri racconta: “Mi ha sempre coinvolto, anche quando non mi convocava. Non mi sono mai demoralizzato, so di dover sempre lavorare ed allenarmi in silenzio. Una delle sue qualità è che non si lascia condizionare da preconcetti o pregiudizi. Se ti vede bene in allenamento ti da fiducia e ti mette titolare.”

E sul futuro: “Non voglio andare mai via. Voglio chiudere la carriera qui. Vorrei imitare Moldera, con i suoi gol è stato importantissimo per il raggiungimento della prima stella.”

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