Una doppietta di SuperMario consente al Milan di battere l’Udinese fra mille polemiche (il rigore al 93° non c’era) e di raggiungere l’Inter al quarto posto; esordio migliore per Balotelli non poteva esserci e la rimonta rossonera prosegue.
© foto di Lingria/Photoviews
“Vinciamo con Mario Balotelli!”. Mai coro fu più profetico: prima partita di SuperMario a San Siro con la maglia rossonera, subito una doppietta decisiva che porta tre punti al Milan e, soprattutto, consente ai rossoneri di raggiungere in classifica l’Inter sconfitta a Siena, aggiungendo goduria a goduria per il popolo rossonero, che a fine partita saltella impazzito di gioia al ritmo di “Chi non salta è un nerazzurro!”, imitato dai giocatori in campo, fra i quali, naturalmente, c’è anche il match-winner della serata, ovvero Mario Balotelli, finalmente libero di esultare per gol e vittorie con il “suo” Milan. A volte è destino che le cose vadano in un certo modo e, infatti, il destino ha voluto che Pazzini si infortunasse durante il riscaldamento, lasciando via libera all’esordio dal primo minuto non preventivato di Balotelli (destinato alla panchina) e da quel momento tutto si è incastrato alla perfezione creando la serata perfetta per SuperMario e per tutti i tifosi rossoneri. L’euforia per la vittoria, l’entusiasmo per la doppietta di Balotelli e il delirio per l’aggancio in classifica ai cugini non devono, però, far dimenticare che la vittoria è stata soffertissima, è giunta solo all’ultimo respiro (dopo la trasformazione del rigore, Valeri ha fischiato la fine) e con un rigore inesistente, perchè Heurteaux tocca la palla e la devia in angolo prima di travolgere El Shaarawy, quindi onestà e coerenza consigliano di sottolineare l’ingiustizia, così come in altre occasioni abbiamo reclamato per torti subiti dal Milan. Senza il regalo di Valeri la partita sarebbe finita in parità e ora saremmo qui a recriminare su due punti buttati al vento e su una colossale occasione sprecata, perchè in questa giornata non solo l’Inter, ma anche la Lazio ha perso, quindi i rossoneri sono risaliti di un’altra posizione e, soprattutto, ora sono a soli tre punti dal terzo posto e dalla zona Champions, ma tutto ciò non sarebbe accaduto senza l’aiutino arbitrale. Il Milan ha giocato un ottimo primo tempo, ma non ha chiuso la partita, nella ripresa è diventato troppo lezioso e ha pagato a caro prezzo l’errore, subendo il gol del pareggio al primo vero affondo dell’Udinese e confermando di avere una difesa ballerina e capace di sbandare anche quando gli avversari costruiscono una sola azione pericolosa e, quindi, dando ragione a chi voleva rinforzi anche in quel reparto e non solo in attacco, perchè se davanti si segna ma dietro si subisce, è comunque difficile vincere le partite e la conferma è prontamente giunta in questa partita, nonostante alla fine la vittoria sia arrivata e con essa tante soddisfazioni “accessorie” (doppietta di Balotelli all’esordio e aggancio all’Inter).
Dopo aver dovuto rinunciare alla vigilia a Mexes e De Sciglio, nemmeno convocati, Allegri perde anche Boateng e Abbiati causa influenza e non è finita qui, perchè durante il riscaldamento Pazzini accusa una contrattura agli adduttori e deve lasciare il campo molto contrariato perchè avrebbe voluto giocare e proseguire il suo momento positivo, soprattutto ora che la concorrenza in attacco è aumentata; il suo infortunio, infatti, spiana la strada all’esordio dal primo minuto di Balotelli con la maglia rossonera, evento tanto atteso dai tifosi e si va, così, a comporre un tridente giovanissimo (60 anni in tre) e con la cresta che deve trascinare il Milan ad una vittoria importantissima, perchè i risultati del pomeriggio offrono la ghiotta occasione di guadagnare un’altra posizione, raggiungendo l’Inter battuta a Siena e di dimezzare il distacco dalla zona Champions, passando da -6 a -3 nei confronti della Lazio battuta a Genova. A centrocampo Boateng è sostituito da Nocerino, mentre in difesa Abate rimpiazza ancora una volta De Sciglio e Bonera rientra dopo una lunga assenza al posto di Mexes; fra i pali c’è Amelia con Abbiati in panchina e, visto che anche Ambrosini non fa parte della formazione titolare, per Bonera c’è la doppia soddisfazione di rientrare con la fascia di capitano al braccio. L’effetto Balotelli si nota nell’entusiasmo dei tifosi presenti allo stadio, ma se la società si aspettava un incremento di presenze allo stadio, in questo caso l’effetto Balotelli non si è visto: gli spalti sono semivuoti come sempre, ci saranno più o meno 35000 spettatori, ma in fondo la presenza di SuperMario in campo non era certa e la circostanza di giocare alla domenica sera ai primi di febbraio, unita ai prezzi sempre abbastanza elevati dei biglietti, non aiuta certo a riempire lo stadio, che è più o meno nelle stesse condizioni di quasi tutte le partite casalinghe giocate in questa stagione (big-match a parte); quando, però, Balotelli sbuca dagli spogliatoi per completare il riscaldamento al posto dell’infortunato Pazzini, il pubblico si infiamma e accoglie calorosamente il nuovo beniamino, già entrato nel cuore dei tifosi in quanto anche lui tifoso rossonero fin da bambino.
L’esordio di SuperMario potrebbe diventare perfetto dopo pochi secondi, visto che basta meno di un minuto per indirizzare verso la porta dell’Udinese un velenoso diagonale dopo una bella finta e annessa penetrazione in area, ma il tiro finisce fuori di poco e l’urlo del gol rimane strozzato in gola al popolo rossonero. Il Milan gioca bene e in scioltezza, il pallone gira velocemente, l’intesa fra i tre giovani galletti con la cresta è ottima quasi giocassero insieme da una vita e ciò consente al Milan di giocare uno dei primi tempi migliori della stagione. Non a caso dopo la prima occasione di Balotelli ne arriva una per Niang (tiro respinto da Padelli) e una per El Shaarawy (colpo di testa alto), in una singolare “par condicio” fra attaccanti, ma il più pericoloso è sicuramente Balotelli, che ad ogni tocco di palla infiamma il pubblico e strappa applausi. L’Udinese non si vede mai in avanti e si limita a difendersi e, così, la difesa rossonera deve sbrigare solo ordinaria amministrazione e lo fa con buona organizzazione, ben supportata da un centrocampo in cui Montolivo garantisce geometrie e ritmo, mentre Flamini e Nocerino ci mettono dinamismo e agonismo. Ovviamente tutti attendono con ansia il gol di Balotelli e Supermario decide di non far aspettare troppo i suoi nuovi tifosi: al 25°sfrutta l’ottimo spunto sulla fascia sinistra di El Shaarawy e mette dentro di sinistro al volo sul primo palo il traversone del Faraone, scatenando il delirio a San Siro, mentre la sua esultanza è, come sempre, molto contenuta. E non è finita qui, perchè Balotelli dimostra di aver recepito totalmente le indicazioni di Allegri e si dà da fare anche in fase di copertura come i suoi compagni di reparto, poi si mette nuovamente in luce in attacco con un meraviglioso tiro dalla distanza destinato all’angolino alto che Padelli devia miracolosamente in angolo. Un vero Balotelli show, non previsto e per questo ancor più apprezzato e non mancano nemmeno gli assist geniali, i lanci e le aperture, come quella che origina l’ultima azione pericolosa del primo tempo, rifinita da El Shaarawy con un cross per Flamini che manca di pochissimo l’impatto con il pallone.
Anche nella ripresa il Milan inizia con il piglio giusto e con una combinazione Balotelli-El Shaarawy che il Faraone conclude debolmente verso la porta di Padelli; piano piano, però, l’Udinese esce dal guscio e comincia ad alzare un po’ il baricentro; prima Di Natale non giunge in tempo all’impatto con un lancio dalla retrovie, poi arriva il beffardo gol del pareggio originato da uno dei tanti blck-out di questa stagione della difesa rossonera, totalmente sbilanciata e mal piazzata sulla percussione avversaria; Pinzi ringrazia per tanta libertà concessagli, sfrutta l’assist di Muriel e beffa Amelia con la complicità di una deviazione di Zapata. Tutto da rifare per un Milan che, però, ha perso la brillantezza del primo tempo, gioca in modo troppo lezioso e fatica a rendersi pericoloso, perchè mancano ritmo e fluidità nella manovra. Allegri corre ai ripari e manda in campo Bojan al posto di Nocerino, creando un inedito e sbilanciato 4-2-4, visto che il pareggio serve a poco e bisogna cercare di vincere. Come spesso accade, però, aggiungere attaccanti non vuol dire rendersi più pericolosi, anzi può contribuire ad intasare gli spazi e paradossalmente favorire chi si difende. Balotelli è sempre il più pericoloso ed è protagonista in un paio di occasioni non sfruttate a dovere, soprattutto quando alza sopra la traversa un ottimo assist al volo del sempre più positivo Constant, ma chi va davvero vicino al gol è Niang, che da favorevolissima posizione tira una sassata forse troppo precipitosa e violenta che va a schiantarsi sulla traversa, mentre il gioellino francese avrebbe potuto piazzare meglio, con più calma e precisione il pallone nello specchio della porta, realizzando il tanto atteso primo gol in maglia rossonera. E’ l’ultima occasione per Niang, che è anche un po’ stanco, poco lucido e lascia il posto a Robinho; il Milan continua a spingere generosamente e tutti ci mettono il massimo impegno; a dare l’esempio è El Shaarawy, con un recupero difensivo prodigioso, mentre Balotelli si rende pericoloso anche su punizione (rasoterra all’angolino basso che Padelli disinnesca a fatica), dimostrando di poter colmare una delle tante lacune di lungo corso di questa squadra, ovvero la totale mancanza di pericolosità sulle cosiddette palle inattive. Il punteggio rimane ancorato sulla parità e il tempo scorre via velocemente; ormai il pareggio sembra inevitabile, ma El Shaarawy tenta un ultimo guizzo prima della fine del recupero, sguscia via sulla linea di fondo e viene abbattuto da Heurteaux; a prima vista può sembrare rigore abbastanza netto, ma la veemenza delle proteste dei giocatori dell’Udinese fa venire qualche sospetto e, in effetti, il giocatore bianconero tocca nettamente il pallone. Valeri è irremovibile e decreta il rigore, Balotelli va sul dischetto con la solita calma e flemma, spiazza Padelli e realizza il gol vittoria, perchè il gioco non riprende nemmeno e Valeri firschia la fine consegnandosi alle reiterate proteste dei friulani, mentre i giocatori del Milan festeggiano una vittoria importantissima nel segno di SuperMario e vengono sotto la curva a ricevere l’ovazione del popolo rossonero e a ringraziare per il sostegno che anche in quest’occasione non è mancato.
E’ stata la notte di Balotelli, senza ombra di dubbio, ma tutta la squadra ha giocato un’ottima partita, soprattutto nel primo tempo, anche se ha commesso il grave errore di non chiudere la partita e stava per pagare a caro prezzo (due punti persi); buone la prove di Flamini, Constant, lo stesso Abate, oltre a quelle del tridente offensivo; la difesa è stata poco impegnata, ma è stata comunque capace di combinare un mezzo disastro in occasione del pareggio dell’Udinese e ciò ha messo a rischio la vittoria che, comunque, è arrivata in extremis e proietta il Milan sempre più in alto. Balotelli è venuto al Milan per segnare e vincere e ha esordito nel migliore dei modi; ora Allegri ha una freccia in più al suo arco e può ritenersi soddisfatto, perchè la sua squadra continua a crescere e a ottenere risultati egregi, anche se c’è ancora da migliorare sotto molti aspetti. Il Milan vola in classifica e raggiunge l’Inter con i gol di Balotelli; non poteva esserci inizio migliore dell’avventura di SuperMario al Milan e ciò accresce l’entusiasmo dei già euforici tifosi rossoneri, che ora possono davvero sognare traguardi che qualche mese fa sembravano impossibili e irraggiungibili e, invece, ora sono ad un passo, grazie anche alle magie e ai gol del nuovo idolo, che ricorderà il suo esordio come la “notte perfetta”, in cui una sua doppietta ha permesso l’aggancio all’Inter; non si poteva davvero pretendere di più!