Balotelli, Nainggolan, Eriksen: questi i primi innesti pronti per gennaio. Il Pallone d’Oro chiama Allegri. Ora è pronta la risposta?

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26.10.2011 00:00 di Giulia Polloli   articolo letto 480 volte

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Stasera si torna in campo, alla ricerca di quell’”equilibrio mentale che non abbiamo ancora raggiunto che garantisce la continuità”, commenta Allegri in conferenza stampa.
A S.Siro arriva il Parma di Giovinco, vero trascinatore di questa squadra, seppur fra alti e bassi che dimostrano la sua giovane età. Il Milan è reduce da una partita spaccata in due: un primo tempo da cancellare, ma da ricordare come monito di peggior calcio mai espresso dagli uomini di Allegri e dalla rimonta, targata Boateng, che con la sua tripletta e soprattutto con la sua energia messa in campo a servizio dei compagni, ha ribaltato inaspettatamente un risultato che ormai sembrava essere stato inciso a fuoco sulla pelle del Diavolo.
Una ripresa, in ogni senso, uno scatto d’orgoglio e un uomo che ha scelto la via dello stimolo paterno negli spogliatoi, per convincere i suoi giocatori che l’impresa era assolutamente alla sua portata. Il Milan l’aveva subito un destino infingardo simile. Nella notte di Istanbul, la finale di Champions, contro il Liverpool di quel Rafa Benitez che umiliò il Diavolo perché troppo convinto di aver ormai raggiunto la vittoria.
Non credo che il Lecce sia rientrato a cuor leggero sul proprio campo, in quello stadio che per il Milan era diventato un tabù quasi decennale, ma qualcosa di certo ha modificato gli equilibri.
L’ingresso di Boateng ed Aquilani, ma soprattutto dell’autore della tripletta, ha ridato vigore ad una squadra che sembrava ormai priva di idee.
E se il Boa si è tolto qualche sassolino dagli scarpini, qualcuno in tribuna ringrazia che quei sassolini a questo punto ci siano finiti ad infastidire il cammino del talento ghanese.
Un giocatore che si può descrivere come imprescindibile, per caratteristiche e sfrontatezza.
Un giocatore che carica sulle sue spalle la responsabilità della rincorsa e lo fa senza esclusione di colpi.
E il Milan ringrazia per la fiducia ritrovata e anche i compagni sembrano galvanizzati, elettrizzati letteralmente dagli slalom del Boa. Che poi sia Yepes a siglare il gol vittoria, fa rientrare lo stato d’allarme, almeno in parte, per la prestazione opaca del colombiano che si salva in zona Cesarini.
Stasera con il Parma rientrerà Thiago Silva, ma turno di riposo di Nesta rimetterà sotto i riflettori proprio Yepes,pur in ballottaggio con Bonera, chiamato a gran voce ad una prestazione maiuscola, di quelle che fanno parte del suo curriculum per intenderci. Anche il capitano, Massimo Ambrosini, sarà chiamato a riscattare la sua prestazione poco convinta e convincente al rientro dall’infortunio. Il Parma con Giovinco indiavolato potrebbe trovare spazi immensi se i due giocatori giocassero come nella partita di Lecce, macchinosi e in ritardo nei tempi di intervento. Ma ci si aspetta più decisione anche da parte di Abbiati. Le incertezze sul vantaggio del Lecce e sul calcio di rigore che ha favorito il gol con tanto di esultanza di fronte al nuovo pubblico di Oddo, devono essere archiviate al più presto tra le azioni da dimenticare.
Seedorf non ce la fa e ritarda il suo rientro tra i ranghi, Van Bommel sembra destinato a riposare. Spazio dunque ad Aquilani e Nocerino, che avranno il compito di far volare il centrocampo rossonero e in avanti ballottaggio tra Robinho e Cassano, che comunque ha ormai dimostrato di essere indispensabile per le manovre di Ibra e compagni.
A margine della partita di Lecce, in preda all’euforia pura che lo contraddistingue, l’a.d. Galliani si è lasciato andare ad una sventagliata di complimenti per uno dei suoi pupilli: Mario Balotelli. Galliani non nasconde che l’affaire che coinvolge il giocatore più chiacchierato della nostra Europa è comunque difficile. Ma Mino Raiola non si lascia certo intimidire e di certo proverà a riportare alto il suo nome in via Turati. Chi vedeva in Balotelli il vice o il sostituto naturale di Ibra, riceva le battute di Galliani in merito, che ritiene che i due siano complementari, che dunque possano giocare insieme. Che sia arrivato il momento dell’addio di Pato? Non è una novità che molte europee siano alla ricerca dei talentuosi favori del brasiliano rossonero, non è una novità che i continui infortuni e il ritardo nel rientro dopo ognuno di questi faccia pensare all’utilizzo part-time del papero o ad una sua eventuale sostituzione. Vero è che ogni volta che Pato rientra diventa insostituibile, importante e pungente con le sue scorribande tra le difese avversarie e tutte le congetture sul caso vengono poi azzerate.
Continuano i viaggi intercontinentali anche di Ariedo Braida, che nella terra verdeoro cerca talenti emergenti che possano garantire al Milan il futuro. Ma in ottica presente il dato di fatto è che il Milan a gennaio dovrà rinforzarsi. Dovrà acquisire forze nuove soprattutto a centrocampo, dove gli infortuni hanno reso obbligate le scelte del tecnico. E per essere un acquisto mirato, bisognerà trovare un giocatore che possa vestire la casacca rossonera anche in Champions. Uno dei papabili, tornati alla ribalta dopo vecchi flirt che si pensavano dimenticati è Radja Nainggolan, centrocampista del Cagliari utilizzato spesso anche come mezz’ala. Giocatore già pronto per il campionato italiano, a differenza di Eriksen, che nel torneo olandese sta facendo parlare di sé, ma più utile in prospettiva futura, o di Casemiro, rientrato nei ranghi da titolare nel San Paolo ma ancora acerbo per poter essere la punta di diamante dell’ipotetico mercato in entrata.
Un Milan che dopo Lecce vuole tornare a rispettare la tabella di marcia imposta da Allegri: nessuna sconfitta nelle prossime tre gare, per tornare ad essere grandi. E se lo dice uno dei candidati al Pallone d’Oro …

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Balotelli, Nainggolan, Eriksen: questi i primi innesti pronti per gennaio. Il Pallone d’Oro chiama Allegri. Ora è pronta la risposta?

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