Calciomercato, Berlusconi ammette: Milan in crisi di liquidità

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Allegri e Berlusconi

Massimiliano Allegri e Silvio Berlusconi

Per due decenni Silvio Berlusconi ha speso fiumi di denaro per accaparrarsi i giocatori più forti al mondo. L’elenco dei campioni arrivati al Milan è lunghissimo: Van Basten, Gullit, Savicevic, Weah, Rui Costa, Stam, Baggio, Shevchenko, Ronaldinho, Ibrahimovic… Ma le cose, ormai, sono cambiate radicalmente. Sono i campioni a lasciare il Milan quando sono ancora lontani dalla fine della carriera. Emblematici i casi Thiago Silva e Ibrahimovic. Ma il trend era iniziato già qualche anno fa con Kakà e Shevchenko.

Berlusconi spiega il cambiamento delle strategie rossonere così: “In passato si potevano comprare grandi giocatori – ha detto il numero uno del Milan. – Poi è arrivata una crisi, mai presentatasi nella storia. La mia famiglia ha versato ogni anno 50 milioni di euro nel calcio. Oggi non sarebbe più possibile per noi, che stiamo contenendo le spese nelle altre società. E poi non possiamo spendere questi soldi per il Milan, società di entertainment. Non potevamo rifiutare la cifra del Psg per i due giocatori: questo ha messo in sicurezza i conti del nostro club”.


Il numero uno del Milan fa un paragone, probabilmente azzardato, col Barcellona: “La situazione economica non consente più le spese dei primi anni ’90 – ha detto l’ex presidente del consiglio. – Non si possono acquistare giocatori straffermati, come quelli che hanno marcato le campagne acquisti degli scorsi anni. Dobbiamo costruire una grande squadra grazie ai giovani e attraverso. Il Barcellona ha fatto così”.

Berlusconi ha detto di avere sofferto molto per la partenza di Thiago Silva e Ibra, ma c’è fiducia negli attaccanti rimasti e in Acerbi: “Non volevamo cedere tutte e due. Leonardo ci aveva contattato, ma dicemmo no. Poi l’avance del Paris Saint Germain, ha continuato. E abbiamo pensato anche al fair-play finanziario. Era l’ultimo anno che poteva essere avanzata un’offerta del genere. Con questo sacrificio conti in ordine per i posti 3-4 anni. Il mio cuore piangeva, siamo convinti però di avere in casa giocatori molto validi. In attacco non sentiremo la mancanza di Ibrahimovic – ha detto Berlusconi. – In difesa crediamo in Francesco Acerbi”. Acerbi che, in queste prime amichevoli, ha collezionato solo figuracce.

Kakà che torna al Milan? Berlusconi non si sbilancia: ”Io non ho approfondito l’argomento con Galliani – ha detto l’ex capo del governo. – Kakà è nei nostri cuori per quel giocatore e quell’uomo che è. Non chiudo ad una possibilità di quel genere: bisogna poi vedere le condizioni. Ci sono giocatori – ha aggiunto Berlusconi – che hanno segnato la storia del Milan”. Kakà è tra questi sicuramente. Peccato che quasi sempre i grandi ritorni (Gullit, Marco Simone, Shevchenko…) non abbiano portato fortuna.

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