Cambio di mentalità

Milan news

12.10.2011 10:00 di Matteo Calcagni   articolo letto 2148 volte

© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Poco conosciuto dal pubblico, se non per la “boutade” in finale di Coppa di Francia, Taye Taiwo è arrivato in rossonero a parametro zero, occupando anche l’unico (all’epoca) slot da extracomunitario. Questo ragazzone di Lagos, ventisei anni compiuti, ha conquistato la tifoseria marsigliese stagione dopo stagione, scatenando pianti metaforici al momento della sua partenza. Che i francesi siano impazziti? Difficile, quasi impossibile, se pensiamo che l’Olympique ha conquistato diversi trofei, alcuni anche grazie alle reti del nostro laterale sinistro. Perchè dunque, dopo soli 45 minuti con il Cesena, Taiwo dovrebbe essere bollato come “bidone”? Un paio di chiusure difensive non sono state delle migliori e quel doppio fallo poteva costare caro, ma Taye ha sfoggiato un buon palleggio ed una discreta tecnica (soprattutto in fase offensiva). La critica lo ha già bocciato, parte dei tifosi ne ha seguito l’esempio: questo snobismo, assolutamente prematuro e ingiustificato, è un male atroce sia per il Milan che per tutto il calcio italiano. Se Taiwo, un nazionale e un titolarissimo del Marsiglia (non del Poggibonsi), diventa brocco per un paio di gare quasi sufficienti, quale può essere il nostro metro di paragone? Lo stesso Abate, ora osannato (a ragione), all’epoca è stato condannato per quattro/cinque errori sparsi in un campionato più che dignitoso. In pochi si rendevano conto che il campano si stava adattando da esterno alto a terzino, con tutte le difficoltà del caso. Il ventiseienne nigeriano, per potenzialità, è uno dei migliori terzini che può schierare il Milan: avrà bisogno di tempo e di fiducia, ma le sue qualità emergeranno. Anche lo stesso Allegri avrà il dovere di inserire Taiwo, valorizzandolo e non bruciandolo: ricordiamo che, nel Trofeo Berlusconi contro la Juventus, Taye stava disputando una grande gara, bloccata poi dall’infortunio alla caviglia. Il Milan ha una freccia dorata nella sua faretra, ma finora è rimasta nascosta, forse per la paura di utilizzarla. La mentalità negativa, che attornia tutti i nuovi acquisti come una critica venefica, andrebbe combattuta e non alimentata.

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