MilanLive: l’EDITORIALE del 25 settembre

L'EDITORIALE DEL 25 SETTEMBRE MILANLIVE, L’EDITORIALE DEL 25 SETTEMBRE – Finalmente sono arrivati 3 punti importanti. Vuoi commentare il risultato? vuoi dire la tua riguardo all’andamento della squadra? Desideri fare delle considerazioni riguardo alla situazione globale del Milan? Scrivi a direttore@milanlive.it, sarò lieta di rispondervi e il commento più brillante verrà pubblicato sul sito! un saluto carissimo e un abbraccio Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

Milan-Cesena 1-0: Che fatica…

Seedorf risolve la partita al 5' MILAN-CESENA 1-0 – Che fatica improba questa vittoria, tre punti che sono costati davvero tantissima fatica, fatica in difesa, fatica a centrocampo e in attacco. Grande prestazione di Abate, presente in ogni zona del campo e sempre utile, fantastico Seedorf, in grado di risolvere tutte le situazioni. Clarence ha portato la squadra in vantaggio dopo appena cinque minuti, un vantaggio mantenuto fino alla fine ma che non ha mai visto il raddoppio; eppure di occasioni ne hanno create davvero tante. Occasioni purtroppo inconcludenti, non sono mai arrivati fino in fondo, troppo lenti, troppo guardinghi, la voglia di vincere era immensa, il cuore era in campo ma il timore di sbagliare è stato più forte delle motivazioni e la vittoria, sebbene sia arrivata a dare un po’ di sollievo al Milan, non ha dato lo spettacolo che chiamava San Siro. Uno stadio spoglio, poca gente ma calorosa. La curva si è fatta sentire accompagnando la squadra dal primo minuto all’ultimo. Non comprendo i fischi, non capisco come non possano rendersi conto delle difficoltà oggettive che sta attraversando il Milan di oggi. Dodici infortunati sono tanti, dodici titolari che fanno sentire la loro mancanza. Per primo Ibrahimovic ma con lui anche Robinho e Boateng. E’ indubbio che Emanuelson sia un buon giocatore ma non ha esperienza, fisicamente non è paragonabile ai suoi compagni, deve ancora crescere e si vede ogni volta che prende palla, che perde palla o che non riesce a controllare e concludere azioni favorevoli e tendenzialmente “fattibili”. Parliamo anche di Taiwo, rientrato oggi dopo il recupero dall’infortunio, è un buon giocatore, forte e determinato ma tendenzialmente falloso, Giannoccaro non l’ha espulso ma tutto sommato forse un altro giallo sarebbe potuto arrivare; Allegri è stato lungimirante sostituendolo con Zambrotta. Nocerino ha giocato bene, senza Aquilani in campo ad intralciarlo è più libero di muoversi e riesce a combinare qualcosa di positivo per la squadra. Aquilani non è, apparentemente, un giocatore adatto al Milan, si agita molto ma concretamente non riesce a portare a compimento movimenti interessanti, forse gli manca solo un po’ di feeling con gli altri. Da El Shaarawy mi sarei aspettata di più, acclamato dalla curva fin dal riscaldamento non è riuscito a fare moltissimo, tranne qualche bel recupero, qualche chiusura e un tiro potentissimo da fuori area parato inspiegabilmente da Raviglia. Il Faraone ha solo bisogno di crescere, ha immense qualità e se dovessi scommettere su qualcuno lo farei su di lui. In definitiva la partita ha portato qualcosa di buono, ha portato i 3 punti di cui avevamo bisogno per eguagliare l’inizio della scorsa stagione. Non resta che aspettare che i big recuperino, sperando che qualcuno possa farcela già per il Viktoria Plzen, non bisogna rischiare, restare concentrati, lottare e portare in campo quel veleno di cui ha parlato Massimiliano Allegri proprio a Milanello nel pre partita. Tre punti sudatissimi, ora, però, bisogna guardare avanti e continuare a crescere, i Campioni d’Italia non possono accontentarsi. Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

Milan-Udinese 1-1: LA PARTITA DELLA SVOLTA

Bello e Bravo il Mister del Milan..un uomo che sa fare e fa la differenza MILAN-UDINESE 1-1 – Una partita diversa, nuova da tanti punti di vista. Un Milan sceso in campo con il cuore, con le motivazioni, la grinta e le capacità tecniche e fisiche per lottare contro un’Udinese veloce e preparata. Il primo gol di Di Natale è stata una svista, un errore dei ragazzi rossoneri, una papera di Abbiati che avrebbe potuto agguantare quel pallone senza farselo scivolare tra le mani come una saponetta bagnata. Non importa. Il Milan ha lottato, un grande possesso palla e soprattutto tanto movimento. Il problema principale si è riscontrato nel centrocampo con un’intesa non proprio perfetta tra Aquilani e Nocerino, sempre uno addosso all’altro, quasi a intralciarsi invece di darsi una mano. Un aspetto, questo, che dovrà essere considerato, valutato e perfezionato durante i prossimi allenamenti. Ottima la prestazione di Antonio Cassano che, contro l’Udinese, non si è risparmiato esattamente come Clarence Seedorf che, dopo una partita deludente contro il Napoli, ha ritrovato se stesso e la sua tecnica sopraffina. Allegri si è fidato del ragazzino, del Faraone di soli 19 anni; è entrato in campo carichissimo, acclamato da tutti i tifosi che fino a poco prima non si sono risparmiati fischi di protesta verso il loro grande Milan che non riusciva a trovare la porta. El Shaarawy ha trovato equilibrio e dinamicità fin dai primi minuti di gioco, sapeva di dover fare bene anche perchè stava scendendo in campo al posto di un altro grande: Pato, uscito per infortunio, forse un problema al polpaccio destro. Qualche bella azione, tanti movimenti interessanti e poi il gol del pareggio, il gol che ha salvato la partita l’ha segnato proprio lui: un ragazzino che si erge ad eroe. Un eroe dei giorni nostri, un piccolo campioncino. Si è galvanizzato trovando il coraggio di agire, di muoversi e di prendere iniziativa, forse troppa ergendosi non più a eroe ma a solista con qualche tiro in porta dalla distanza senza considerare i passaggi più facili e diretti verso compagni liberi di tirare. Non importa tutto questo, conta solo il numero di azioni meravigliose che il Milan ha saputo portare il campo, contano i tiri di Emanuelson, gli assist perfetti di Cassano e qualche guizzo interessante di Nocerino che, senza l’intralcio Aquilani, ha trovato spazio per azioni personali e per

MilanLive: l’EDITORIALE del 19 settembre

MILANLIVE, L’EDITORIALE DEL 19 SETTEMBRE – Mi raccomando commentateci; da questa settimana avrete anche la possibilità di risponderci con un video di risposta su you tube, il miglior video settimanale verrà caricato in una sezione dedicata apposta per voi. (potete seguirci anche su Facebook e su Twitter, mi trovate come Arianna Forni!) Forza Milan! Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

Napoli-Milan 3-1: Aquilani prima rete in rossonero ma non raddoppia e Cavani fa tripletta

Ha ucciso la partita… NAPOLI-MILAN 3-1 –  Il Milan di Napoli non è stato il Milan di Allegri che ha vinto lo scudetto 2011. Questo Milan non assomiglia nemmeno al grande Milan delle vittorie, al club più titolato al mondo, a quella squadra che non più di 5 giorni fa ha saputo pareggiare all’ultimo contro il Barcellona. Non importa che Tagliavento non abbia assegnato un rigore nettissimo per fallo di mano di Cannavaro in area di rigore, non importa che non abbia dato il vantaggio a Pato nel corso del primo tempo, quello che conta, purtroppo, è solo il risultato. La forza del Milan sta nel gruppo, sta nelle motivazioni e nella determinazione. Contro il Napoli non si è visto quasi niente di tutto questo. Tranne per il gol di Aquilani al 12′ e per il blitz di Cassano che ha regalato una nuova palla gol allo stesso, per il resto, si è visto ben poco. Una squadra troppo distesa, troppi spazi e soprattutto pochi movimenti senza palla. Il Napoli ha saputo mantenere una superiorità numerica schiacciante fin dal primo minuto, sono stati ordinati e riflessivi mentre il Milan non è mai riuscito a portare a termine un’azione soprattutto cercando di trasformarla in qualcosa di apparentemente concludente. Abate si è dimostrato un grandissimo corridore, sempre pronto ai recuperi e disposto a tutto pur di far vincere la squadra ma, spesso, si è trovato a crossare in mezzo per “nessuno”. Seedorf non era decisamente in forma, molti errori e soprattutto poca precisione che, da parte sua, non è ammissibile. Nesta ha giocato meglio rispetto a Milan-Lazio ma, considerando il suo ruolo di centrale e i 3 gol segnati da Cavani, sicuramente non è stata la sua partita migliore. Cassano ha cercato di muoversi di più anche rispetto a Barcellona-Milan ma non è riuscito a trovare i giusti spazi e soprattutto compagni a sostenerlo. Pato è stato quasi irriconoscibile per tutta la partita, non è mai riuscito a smarcarsi, il controllo e gli stop sono stati decisamente meno precisi rispetto al solito e non ha saputo trovare quella fantasia che gli ha permesso di segnare l0 0-1 contro il Barcellona al primo minuto. Nocerino, dopo il buon esordio contro la Lazio, non si è messo molto in luce durante la sfida al San Paolo. In questo Milan mancava qualcosa, qualcosa di importante; oltre ai giocatori assenti per infortunio mancava il cuore. Non bisogna preoccuparsi ma continuare a lottare e lavorare sodo per affrontare, mercoledì 21, un’Udinese in netta crescita. Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

Milan: prima di scendere in campo contro il Napoli ecco il resoconto di giornata

…Nì… MILAN, BILANCIO DELLA GIORNATA PRIMA DELLA SCOPPIETTANTE CHIUSURA – Prima della sfida contro il Napoli andiamo a dare uno sguardo ai risultati di giornata ATALANTA-PALERMO 1-0 BOLOGNA-LECCE 0-2 CAGLIARI-NOVARA 2-1 (giocata sabato 17 settembre) CATANIA-CESENA 1-0 INTER-ROMA 0-0 (giocata sabato 17 settembre) LAZIO-GENOA 1-2 PARMA-CHIEVO 2-1 SIENA-JUVENTUS 0-1 UDINESE-FIORENTINA 2-0 NAPOLI-MILAN (si gioca alle 20.45). La gestione di Conte sta dando i suoi frutti, nonostante lo 0-1 non sia un risultato eclatante riesce a dare altri 3 punti importanti ai bianconeri che iniziano a vedere delinearsi una stagione sicuramente più redditizia e produttiva rispetto alla scorsa. Un’ottima Udinese, scesa in campo contro la Fiorentina, mette già  in allerta i rossoneri contro i quali dovranno giocare mercoledì 21 a San Siro, non dimentichiamo la stagione 2010/2011 nella quale proprio l’Udinese si è messa in luce addirittura presentandosi come possibile candidata allo scudetto, è una squadra che va tenuta d’occhio. Altra sfida importante si è disputata tra Inter e Roma, tra Gasperini e Luis Enrique; una partita molto strana, la Roma è scesa in campo con la sindrome da Barcellona il problema è convincersi di non esserlo e di non avere il fisico e le caratteristiche per eguagliare il gioco di Guardiola; un grande possesso palla a centrocampo e qualche buona azione sempre e comunque frenata dai difensori nerazzurri, poi un secondo tempo in cui l’Inter ha dato qualche segnale di rinascita ma l’unico veramente presente in campo è sembrato Sneijder. Ora non resta che attendere il fischio di inizio di Napoli-Milan, i tifosi saranno numerosissimi, il chiasso e la confusione anche ma i ragazzi dovranno restare calmi, sereni e concentrati. Allegri saprà cosa fare. Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

Barcellona-Milan, editoriale: un punticino che profuma d’impresa…

BARCELLONA MILAN EDITORIALE IMPRESA – Un piccolo passo ieri per il Milan, che al Camp Nou conquista un punto prezioso. I rossoneri sono stati molto abili nella fase difensiva, concedendo poche occasioni da gol al Barcellona. La squadra è sempre rimasta compatta, anche dopo il 2-1, disputando la partita con coraggio, umiltà e concretezza. E senza dubbio con una buona dose di “suerte”, come ha detto Galliani. Il pareggio regala morale e fiducia, ma non si può certo pensare di essere soddisfatti per la partita giocata. Le statistiche sono impietose e imbarazzanti: 75% il possesso palla dei blaugrana, che hanno sempre controllato la partita dettando il loro gioco con una rete continua di passaggi, più di 700 a fronte dei 250 rossoneri!. Inutili i commenti di molti opinionisti nel post-partita, indignati alla vista di un Milan snaturato, un non-Milan, costretto a cedere agli avversari l’iniziativa, rifugiandosi in difesa. Una squadra provinciale, si è detto. Probabilmente non era nelle intenzioni di Allegri affrontare la sfida in quel modo, la necessità e la superiorità di palleggio blaugrana hanno dettato il gioco. Ma a metà settembre, con soli 90 minuti nelle gambe, in un Camp Nou bollente, senza Ibrahimovic, Robinho, Gattuso e Boateng – costretto alla mezz’ora a uscire dal campo – un pareggio contro il Barcellona ha sapore d’impresa. Un Barça che non è riuscito a conquistare una vittoria meritata, frenato dalla tenacia dei diavoli rossoneri. Un Barça che ha mostrato anche qualche crepa, in particolare nel reparto difensivo. Certo mancava Piquè, ma la grande incornata di Thiago Silva è stata causata anche da una certa libertà offerta sui calci piazzati ai rossoneri, marcati a zona. Gli uomini di Guardiola hanno dominato la partita, eppure il Milan, giocando solo 2 minuti – per merito dei blaugrana, sia chiaro – è riuscito a segnare 2 gol. Alessandro Nesta – prestazione sublime per lui ieri – rientrando negli spogliatoi dopo il triplice fischio, ha detto ai propri compagni: “Avete visto? Se ce la giochiamo, loro non sono poi così tanto forti”. Con questa convinzione, a S. Siro ne vedremo delle belle… Francesco Ferrazzi – Milanlive.it

Barcellona-Milan 2-2: un gol al primo (Pato) e un gol all’ultimo (Thiago Silva)

Gridare è servito e si è visto: questo pareggio dimostra che il Milan è alla pari con la squadra più forte al mondo BARCELLONA-MILAN 2-2 PRIMO E ULTIMO MINUTO- Il secondo tempo inizia sulla stessa linea della fine del primo: gran possesso palla della squadra di Guardiola e poco pressing da parte dei rossoneri, bisogna cambiare qualcosa perché la partita può ancora cambiare a favore dei rossoneri. Al 48′ Xavi impatta perfettamente dalla distanza e riesce a trovare la porta, Abbiati si rende protagonista con un’altra grande parata. L’arbitro, però, poco dopo regala una punizione vincente al Barcellona, batte David Villa e trova l’angolino alto della porta, Abbiati non può arrivarci. Ora non c’è davvero più niente da perdere, bisogna pressare fino alla fine e cercare il pareggio. Il Barcellona nel frattempo cresce, diventa sempre più imprendibile, Messi e Villa sono quasi immarcabili e il centrocampo riesce a dare grande solidità al gioco degli spagnoli. Viene concessa un’altra punizione a favore del Barcellona per trattenuta di Nesta su Messi che si avvia a battere. Allegri ha deciso di togliere Cassano per inserire Emanuelson (62′), proprio come avevamo pronosticato nel corso del pomeriggio, il Milan si appresta a giocare con l’albero di Natale. Sembra impossibile ma la palla è sempre sui piedi degli spagnoli. Esce Keita ed entra Puyol, il capitano del Barcellona, siamo al 68′. Massimiliano Allegri continua a gridare ai suoi di provare a giocare, di pressare ma sembra proprio che non riescano a trovare varchi per spingersi verso la porta di Valdes e trovare il pareggio. Il Barcellona ha un pressing asfissiante che costringe il milan ai retropassaggi senza riuscire ad arrivare nella metà campo avversaria. Al 78′ entra Aquilani al posto di Van Bommel, una prima volta anche per lui, esattamente come per Nocerino. I rossoneri stanno provando a ripartire, a pressare anche perché non hanno davvero niente da perdere, c’è da dire che la velocità del Barcellona è ineguagliabile. Entra Afellay ed esce David Villa, molto stanco, siamo già all’84′. Il Barcellona non molla la presa, anzi crea altre occasioni da gol davvero pericolose. Il Milan soffre e non solo perché mancano sostanzialmente 6 titolari ma anche grazie al gioco magistrale imposto da Guardiola, una ragnatela perfetta. Finalmente arriva un calcio d’angolo a favore del Milan, batte Seedorf e Thiago Silva di testa insacca dietro le spalle di Valdes. Il pareggio c’è e il Milan dimostra di avere un grande cuore e una determinazione indescrivibile. Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

Barcellona-Milan, editoriale: se non arrivano i 3 punti niente drammi, la strada è ancora lunga…

BARCELLONA MILAN EDITORIALE – Stasera la Champions apre le danze con una fra le sfide più belle e attese della stagione: Barcellona-Milan. Da un lato, i Campioni d’Europa, la squadra più forte del mondo (si vocifera…), dall’altro, il club più titolato al mondo, che ha fatto dell’Europa la sua seconda casa. Adriano Galliani non ha esitato a dire che si tratta di un vero e proprio “Derby del Mondo”. Finalmente vedremo quanto “un’ottima squadra” (definizione di Leo Messi) come il Milan sia distante dai blaugrana, fino ad oggi considerati da tutti come “alieni”. A maggio il Manchester United è uscito con le ossa rotte da Wembley, ma quella era la finale, atmosfera e tensione completamente differenti dalla partita di stasera. Allegri ha fatto capire che i rossoneri non dovranno avere alcun timore dell’avversario, solo rispetto. Il pallone è pur sempre rotondo! La partita, che già si presentava difficile per il Milan all’indomani del pareggio con la Lazio, si è complicata ieri, col forfait di Ibrahimovic. Galliani ha confermato poco fa che la stella svedese verrà sostituita nel reparto avanzato da Cassano, che ha dimostrato di essere in gran forma alla prima uscita di campionato. L’ad milanista ha sciolto i dubbi che si protraggono da ieri sulla formazione, con un Allegri fino all’ultimo indeciso se schierare un Milan più roccioso, modulo 4-3-2-1, con Pato unica punta, sorretto da Boateng ed Emanuelson. Invece pare abbia vinto la linea-fantasia, col numero 99 che dovrà supportare il Papero rossonero in attacco, forse non ancora pronto a reggerne da solo il peso. Una coppia strana davanti, che, orfana di Ibrahimovic, non garantirà punti di riferimento ai catalani. Nel modulo desta preoccupazione il reparto difensivo, non per gli interpreti in sé, ma perchè i rossoneri si troveranno di fronte a mostri sacri come Messi e Iniesta. Bisognerà abbandonare ogni timore, e affrontare con coraggio i rivali blaugrana, cercando sempre di mantenere i reparti più compatti possibile, lottando come leoni. E se i 3 punti non arriveranno, niente drammi… Iniziare bene è importante, ma la strada verso gli ottavi è ancora lunga. Anche se il buon giorno si vede dal mattino… Francesco Ferrazzi – Milanlive.it

Milan: contro il Barcellona i rossoneri posso farcela

La sicurezza in uno sguardo MILAN, CONTRO IL BARCELLONA NON SARA’ IMPOSSIBILE – La sfida contro il Barcellona, pur non essendo determinante per il passaggio del turno, ha un grandissimo fascino, abbiamo creato parecchio pathos in attesa della partita, il Camp Nou ci aspetta. Ora, però, bisogna riuscire a trovare la lucidità e la voglia di dimostrare quanto il Milan sia grande e sappia lasciare da parte problemi e difficoltà prediligendo la voglia di vincere. Non sappiamo ancora quale sarà la formazione scelta da Massimiliano Allegri per affrontare la squadra di Guardiola, si sono susseguite molte opinioni ma, che scenda in campo con i due attaccanti (Pato-Cassano) o con l’albero di Natale con unica punta Pato quello che conta sarà arrivare determinati e agguerriti. Dal mio punto di vista, per spinta emotiva e convinzione, sarebbe opportuno schierare la coppia di attaccanti e, eventualmente, cambiare la formazione durante lo scorrere dei minuti a seconda di come si mette la partita, non escludo, in ogni caso, che Allegri decida di lasciare solo Pato, là davanti, supportato da Boateng e Seedorf (non Emanuelson) per mostrarsi subito con un gran possesso palla e molta profondità nelle azioni. Avere un centrocampo forte sarebbe fondamentale per mettere in difficoltà il Barcellona, ricordiamo che Van Bommel ha molta esperienza in campo Europeo e Iniesta soffre la sua presenza. La precisione e la tecnica di Seedorf, poi, potrebbero essere fondamentali, abbinate alla forza di Boatemg, per favorire gli inserimenti senza palla di Alexandre Pato, affamato di gol soprattutto in Champions League, dove, fino a questo momento, ha segnato solamente due volte. Il Milan dovrà essere molto compatto anche in difesa, c’è da considerare, comunque, la condizione di Messi che, al momento, non sembra essere al top della forma. Le variabili sono infinite ma l’attesa e l’epilogo sono sufficientemente vicine per rimanere tranquilli e concentrati. Un pronostico? Credo che il Milan possa vincere davvero soprattutto per redimersi dai troppi errori commessi in campionato contro la Lazio e tornare più forti che mai. Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

Milan, Allegri: la forza delle motivazioni

L'uomo dalle grandi motivazioni MILAN, LA FORZA DELLE MOTIVAZIONI – Motivazioni, testa, cuore e voglia di vincere, queste le parole chiave per affrontare la prima giornata di campionato contro una Lazio sicuramente competitiva e pericolosa. Giocatori come Amauri, Hernandez, Cissé e Klose non si risparmieranno e scenderanno in campo per lottare con tutte le loro forze pur di mettere in difficoltà il Milan dei campioni d’Italia 2011. Diciotto scudetti alle spalle gravano sulla testa della squadra data da tutti come indiscussa favorita, un peso che non può destabilizzare un ambiente abituato a vincere e sicuro delle proprie capacità. Le parole di Massimiliano Allegri, in conferenza stampa a Milanello, sono state chiare: “Domani sarà importante scendere in campo con le giuste motivazioni, con la testa giusta vincere” . Sarà sicuramente una partita decisiva, non perché sia la prima, non perché sia contro la Lazio ma perché dà il via a una nuova stagione in cui il Milan deve dimostrare di essere ancora più grande rispetto alla scorsa. “Speriamo che quest’anno sia peggiore rispetto al prossimo” aveva detto Allegri dopo l’ultima partita del 2011 (Milan-Cagliari), dovrà essere così. Non importa nemmeno che martedì i ragazzi debbano scendere in campo per la prima partita di Champions League contro un Barcellona decisivo e difficile da battere, non importa perché quello che conta adesso è solo giocare bene alle 20.45 del 9 settembre. Una sconfitta affosserebbe il morale e la sicurezza andrebbe scemando. Vincere domani darebbe quelle motivazioni e quella sicurezza di cui la squadra ha bisogno per affrontare il resto della stagione. Vincere contro la Lazio servirebbe a dimostrare a sé stessi di essere quel Milan che tutti temono e che deve crescere ancora, ad ogni costo. Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

Milan 2011-2012: primo obiettivo, riconquistare l’Europa!

MILAN CHAMPIONS LEAGUE / L’anno della riconquista, o forse no? Certo è che nella stagione rossonera, in apertura dopodomani contro la Lazio , il Milan , o meglio, Mister Max Allegri , sarà chiamato in causa nel riconfermarsi in campionato e a fare meglio in Champions League . Una storia d’amore vera quella tra il Milan e la Champions, che ha portato nell’ultimo ventennio i rossoneri sul tetto d’Europa per ben cinque gloriose volte. Una salita cosparsa di numerosi trofei, ma che ha visto i milanesi sostenere una clamorosa parabola discendente nelle ultime quattro stagioni, con tre eliminazioni agli ottavi di finale, ed un anno in Europa League ; tutto ciò mentre i cugini nerazzurri riconquistavano tutto, per lo più. A questo punto quindi, dopo la grande delusione della scorsa stagione, nella quale i diavoli rossoneri sono stati buttati fuori dal Tottenham per 1-0, il club di via Turati tenterà ancora una volta di riconquistare la Champions League numero otto della sua storia. Ma se da una parte la più grossa delusione dello scorso anno è riconducibile all’eliminazione dalla coppa europea, se non altro si può giustificare l’accaduto a causa delle ferree regole FIFA , che impedirono ai rossoneri l’utilizzo di tre giocatori chiave come van Bommel , Cassano ed Emanuelson (rivelati particolarmente utili nella vittoria del tricolore), esclusi dall’Europa che conta perché acquistati nel mercato di riparazione. Sarà quindi un Milan completamente differente quello che scenderà in campo quest’anno, con i tre “nuovi acquisti” per l’appunto, risorse essenziali che verranno sicuramente sfruttate da Massimiliano Allegri nelle notti magiche. Inoltre, ci saranno Mexes e Taiwo , che daranno man forte ad un reparto difensivo parso troppe volte fragile nelle sfide decisive della passata stagione, quando l’emergenza obbligò Thiago Silva a sposarsi in avanti, in posizione di mediano. Essenziale sarà anche l’inserimento di Aquilani , un giocatore che ha sicuramente molta esperienza in campo internazionale da regalare alla causa rossonera, e di Nocerino , riserva di lusso che tornerà utile nei turn over. Infine, a coprire in qualche modo la falla lasciata dall’esclusione di Super Pippo dalla lista Champions (ricordiamo che potrà essere schierato solo nella fase eliminatoria, qual’ora il tecnico deciderà di inserirlo), ci sarà il ritrovato Cassano , vero e proprio protagonista del pre-camponato e delle sfide con la Nazionale Azzurra, che vorrà a tutti i costi dimostrare il suo valore. Un organico più eterogeneo quindi, che a meno di emergenze infortuni, piazzerà il Milan in una posizione di sicuro vantaggio rispetto all’anno passato, e che si spera, potrà riportare a Milano la coppa dalle grandi orecchie. A dare un’ignezione di carica, la favorevole situazione emersa dai sorteggi per i gironi, che regalano ai rossoneri una situazione particolarmente agevole, con la super sfida contro i blaugrana che non verranno incontrati sicuramente agli ottavi, e tre modesti avversari (da non sottovalutare), che dovrebbero portare al Milan 12 punti facili. Fabio Alberti – www.milanlive.it

Milan: la variazione della Coppa dell’Amicizia in un “triplete” da sogno

Massimo Moratti e il “piccolo” triplete di questa stagione MILAN, LA COPPA DELL’AMICIZIA CHE SI TRASFORMA IN UN TROFEO DA “TRIPLETE” – “ Mini triplete? Mini il cavolo, di questi trofei uno è un campionato del mondo, mica roda da poco “ . Con queste parole, Massimo Moratti ha commentato la chiusura della stagione nerazzurra, l’Inter infatti è riuscita a vincere la Supercoppa Italiana, il Mondiale per Club e la Coppa Italia. Da sottolineare che, nel 2007, lo stesso Moratti aveva descritto il Mondiale per Club come la “Coppa dell’Amicizia” , il Milan, ricordiamo, nella stagione 2007-2008 era riuscito a vincere la Supercoppa Europea e il Mondiale per Club appunto, con la pacata “derisione” del patron nerazzurro, il quale, quest’anno, sembra andare molto fiero dei risultati ottenuti dalla sua squadra. Niente da togliere, ogni trofeo ha un valore come tale e serve ad aumentare gli onori di casa. Il Mondiale per Club vinto dai rossoneri nel 2007 aveva, oltretutto, fatto ottenere il titolo di Club più titolato al mondo alla società di Via Turati, titolo di cui i rossoneri vanno molto fieri e, quindi, averla definita “Coppa dell’Amicizia” , seppur con un briciolo di malizia, non è servito a sminuirne il valore. Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

Milan: Il Manchester City potrebbe allontanare Balotelli

L'ha combinata grossa e il City non sa se lo vuole ancora MILAN, BALOTELLI L’HA COMBINATA GROSSA – Dopo le ultime vicissitudini in cui è stato coinvolto Mario Balotelli la dirigenza del Manchester City sembra molto alterata. Il giocatore, infatti, non si è presentato alla festa celebrativa per la vittoria della FA Cup dirigendosi, senza presumibilmente dire niente a nessuno, in Lega Calcio a Milano dove si sta parlando molto di lui. Inoltre non si è nemmeno presentato alla festa organizzata per la distribuzione dei premi ai Citizens, nella quale i tifosi aveva preparato un premio per lui eleggendolo miglior giovane. La scusa di Mario è stata relativa alla richiesta, gentilmente accordata, fatta a Mancini, accusa, anche lui, di favoritismi verso il giovane italiano. Non importa che Mancini smentisca continuamente queste voci, non importa nemmeno che la sua stagione in Inghilterra sia stata assolutamente fruttuosa, importa solamente questo atteggiamento scostante e inopportuno che potrebbero spingere la società a cederlo. In tutto questo, il Milan, da sempre molto interessato al giocatore, potrebbe approfittare della situazione e portare Balotelli accanto a Ibrahimovic. Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

MILAN: I record rossoneri in campionato

SERIE A TIM: I RECORD DEL MILAN CAMPIONE D’ITALIA – In evidenza il trio d’attacco Ibrahimovic-Robinho-Pato, Gattuso e Abbiati. – In media 119 giocate utili a partita a fronte di 647 palloni giocati. – La difesa è solida e attenta: solo 1 goal subito nei primi 15 minuti di gioco. 78 punti per conquistare lo scudetto, 82 al termine del campionato dei quali 43 in casa e 39 lontano dal Meazza a fronte di 24 vittorie, 10 pareggi e 4 sconfitte. 6 punti di distacco dall’Inter seconda classificata, sconfitta in entrambi gli incontri disputati (and. 0-1, rit. 3-0); addirittura il doppio rispetto alla terza posizione occupata dal Napoli, superato 1 a 2 all’ottava di campionato e 3 a 0 alla ventisettesima. Sono 65 le reti messe a segno dai rossoneri in 38 giornate (secondo miglior attacco della Serie A, media di 1.7 goal a partita) delle quali 42 al Meazza (65%) e 23 in trasferta (35%). Migliore performance le quaterne casalinghe inflitte a Lecce e Parma senza subire reti. Il Milan ha realizzato il 27% delle marcature tra il 76’ e il 90’, il 24% nella parte centrale della prima frazione, il 13% tra il 31’ e il 45’, il 12% nel primo quarto d’ora e nella parte centrale del secondo tempo, il 9% ad inizio ripresa. Il trio Ibrahimovic-Robinho-Pato ha totalizzato 42 reti: lo svedese (Indice di Valutazione Giocatore pari a 22.5 migliore performance della massima serie) ha collezionato una media-partita di 53 palloni giocati, il 58.7% di passaggi riusciti, 8 giocate utili di cui 4 conclusioni nello specchio della porta avversaria. Segue il suo compagno di reparto Robinho; l’attaccante brasiliano ha eguagliato il record di marcature realizzate in un campionato europeo (14 reti in totale, le stesse della stagione 2008/09 in Premier League con la maglia del Manchester City). Nel tridente rossonero Pato è il giocatore ad aver collezionato la media-reti più alta: 14 in 25 incontri disputati per un totale di 1602 minuti in campo (1 goal ogni 114’). Le proiezioni offensive del Milan si sono sviluppate principalmente per vie centrali (38%) mentre sono state equamente distribuite lungo le corsie esterne (31%). La squadra di Allegri ha totalizzato una percentuale di pericolosità del 58.8% a fronte di una media-conclusioni pari a 14, il 50% delle quali indirizzate nello specchio della porta avversaria. La densità del gioco rossonero si è sviluppata prevalentemente lungo la linea mediana (48%): in media il Milan ha confezionato un possesso palla di 29’:13’’ con una supremazia territoriale di 13’:06’’ a fronte di 647 palloni giocati (miglior performance della Serie A), oltre il 70% di passaggi riusciti e 119 giocate utili (primato dell’intero torneo). A centrocampo in evidenza Gattuso: il numero 8 rossonero (31 presenze, 2205 minuti disputati, 2 reti, 7 ammonizioni)  ha una media di 67 palloni giocati, oltre 18 recuperi sugli avversari e un Indice di Valutazione Giocatore pari a 20.7 (secondo miglior dato della massima serie). Lo rileva il Report n. 45/2011 dell´ Osservatorio Calcio Italiano , website monitoring delle manifestazioni calcistiche in Italia. Con soli 24 goal al passivo (12 in casa, 12 in trasferta) la retroguardia del Milan risulta essere la migliore della Serie A. La difesa rossonera si è contraddistinta per una protezione area pari al 54.5% capitolando più nella ripresa (15 reti subite pari al 62%) che nella prima frazione di gioco (9 goal al passivo pari al 38% del totale, solo 1 rete subita nel primo quarto d’ora di gioco). Abbiati (35 presenze, -19 reti) ha totalizzato un indice di Valutazione Giocatore pari a 21.2, seconda migliore performance tra i suoi colleghi di reparto. Il 2 a 0 subito al Manuzzi di Cesena risulta essere la peggiore sconfitta in campionato dei rossoneri. La retroguardia di Allegri si contraddistingue per un +15 rispetto a Napoli e Lazio (39 goal al passivo), +18 rispetto all’Inter (42 reti subite) e +19 rispetto all’Udinese (43 goal al passivo). Thiago Silva è il difensore rossonero più impiegato del torneo (33 presenze in totale per 2896 minuti disputati). la Redazione – www.milanlive.it