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Dopo Pirlo, Seedorf, Crespo, Ronaldo e Favalli la storia pare ripetersi un’altra volta. Nemmeno il tempo di lasciare l’Inter che Sulley Muntari spazza via tutte le perplessità legate al suo acquisto da parte della società rossonera. E’ suo il primo gol che ci porta in vantaggio in una trasferta su un campo difficile come quello di cesena, seguito dal raddoppio, poco dopo, di Urby Emanuelson che dopo 32′ chiude la gara e le residue speranze juventine di gufata.
Si allunga – e comincia a non essere un caso – la striscia di vittorie senza Ibrahimovic in una delle gare in cui lo svedese era solito essere decisivo. E’ stata più di ogni altra stavolta la vittoria di Allegri che – supportato dalla condizione fisica – ha saputo evitare di dare punti di riferimento a centrocampo: Muntari, Emanuelson, Robinho si sono alternati data la loro duttilità tattica sapendo allargare il gioco sugli esterni, favoriti anche da una pessima disposizione in campo degli uomini di Arrigoni che hanno concesso le fasce laterali.
Arriviamo allo scontro diretto in testa alla classifica, potenzialmente a due soli punto dalla Juventus (sempre che vinca sul non facile campo di Bologna) – inutile dire che il campionato si deciderà sabato prossimo: in caso di vittoria torniamo prepotentemente i favoriti, in caso di sconfitta è difficile, a questo punto, una rimonta. Perdiamo di fatto un punto dai bianconeri nelle prime cinque giornate di ritorno – ma avendo giocato con Udinese, Lazio e Napoli mentre chi è davanti ha speso punti in gare molto più agevoli. Fondamentale quindi tenerci davanti o perlomeno a distanza di aggancio, dato che passato lo scontro diretto il calendario ci sorriderà.
Passando alle note dolenti della partita, Maxi Lopez è apparso completamente fuori dal gioco, giocando quella che è la peggior partita della sua annata rossonera. Lento, spesso anticipato e falloso è stato un vero e proprio peso per la squadra nella gara odierna cancellando quanto di buono fatto a Udine. L’errore più grave della partita, a mio avviso, è stato un calo generale di concentrazione dopo il gol del 3-0, assolutamente non da grande squadra e che potrebbe far paura non tanto per la gara di oggi ma in vista di quella che andremo a giocare a Londra il 6 marzo. Questione portiere: Abbiati non mi dà più sicurezza – e non solo per l’errore sul gol dell’1-3 ma anche per la scarsa abilità nell’uscita – non so se Amelia sia migliore ma questa estate va assolutamente trattata.
Al di là di queste ragionevoli sviste la partita di oggi diventa un’altra vittoria di Allegri che è riuscito nuovamente – dopo cause di forza maggiore (leggasi squalifica di Ibrahimovic) a mettere in risalto le capacità dei palleggiatori rossoneri riuscendo ad allargare l’azione di gioco su tutto il fronte d’attacco anche contro squadre come il Cesena oggi che tendono naturalmente a chiudersi. Rimane però un atto di presunzione quell’entrata di Inzaghi per i 3′ di recupero – impossibile non vederla come una ulteriore umiliazione per il numero nove rossonero che non si merita per nulla.
Arriviamo quindi nel momento migliore alla sfida con la Juventus dal punto di vista mentale – non da quello fisico dopo le ricadute di Boateng e Pato (valeva veramente la pena rischiarlo sul 4-0 a 10′ dalla fine?). Sarà quindi necessario, a differenza di quanto accaduto la settimana del derby, saper vincere la partita anche fuori dal campo e il primo round sarà giovedì, quando sarà discusso in corte federale il ricorso per Ibrahimovic. E’ una cosa che non è da Milan e non ci piace fare – ma non è stato, ed è meglio ricordarlo, il Milan a portare la lotta per il titolo fuori dal rettangolo di gioco con le spiate da bimbi delle elementari al termine di una gara di coppa Italia e i comunicati stampa.
Chiusura doverosa dedicata alla seconda squadra di Milano, tornata alle distanze di competenza prima che Guido Rossi falsasse quattro campionati: il coro “Josè Mourinho” cantato dalla nostra curva in segno di scherzo oggi a Cesena fotografa benissimo il momento di chi – come uno Schettino qualunque – quando la nave affonda è il primo a voler scappare via con la bella amata.
CESENA-MILAN 1-3 (Primo tempo 0-2)
MARCATORI: Muntari (M) al 29′, Emanuelson (M) al 31′ p.t.; Robinho (M) al 10′, Pudil (C) al 20′ s.t.
CESENA (4-4-2): Antonioli; Comotto, Benalouane, Rodriguez, Rossi, Santana (dal 37′ st Martinez), Colucci (dal 26′ st Guana), Parolo, Pudil, Iaquinta, Mutu. (Ravaglia, Ceccarelli, Del Nero, Martinho, Malonga). All.: Arrigoni.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Bonera, Thiago Silva, Mesbah, Nocerino, Ambrosini (dal 5′ st Van Bommel), Muntari, Emanuelson, Maxi Lopez (dal 45′ st Inzaghi), Robinho (dal 31′ st El Shaarawy). (Amelia, Yepes, Zambrotta, Antonini). All.: Allegri:.
ARBITRO: Valeri di Roma.
NOTE – Spettatori 20.021 per un incasso di 420.909,47 euro. Ammoniti Benalouane, Colucci e Muntari per gioco scorretto, Mutu per comportamento non regolamentare. Angoli: 5-4 per il Milan. Recupero: 0′ p.t. e 3′ s.t..
Post Originale:
Cesena – Milan 1-3: la storia si ripete?