Che derby sia… sul campo!

Rossonerosémper

Ci siamo quasi. Ancora poche ore e finalmente inizierà il derby, quello del campo, quello vero. Che piaccia o no agli interisti, gli scudetti bisogna sudarseli lealmente sul campo, vincendo le gare e battendo gli avversari. L’atmosfera di questa settimana racconta di un’aria pesante su Milano, un’aria di contrapposizione tra chi il mercato lo fa con la testa e chi invece fa finta di farlo solo per contrapposizione, solo per creare disturbo. Ennesima tattica dell’interista moderno per far arrivare il Milan al derby con più tensione? Non lo possiamo sapere, sta di fatto che qualunque sia stato il fine, non è di certo nobile.

Premesse a parte, quello che si preannuncia per Domenica è un derby aperto, dalle mille sfaccettature e dalle mille motivazioni. Il Milan sa di avere tra le mani un’occasione imperdibile per dare una sonora bastonata tra capo a collo a tutti quelli interisti che fino ad oggi si sono illusi di essere ancora in corsa per la vittoria finale. Una vittoria rossonera farebbe capire a tutti che Ranieri non è un mago, che le vittorie le ha ottenute contro quadre di media-bassa classifica, e sarebbe stato uno scandalo mancare anche quelli appuntamenti. L’ennesima “remuntada” della carriera di Ranieri potrebbe essere bruscamente interrotta, andando così a deprimere anche il più ottimista dei tifosi. Motivazioni non da poco, per un Milan che è primo e vuole restarci; per farlo Allegri si affiderà al solito Ibrahimovic, chiamato per l’ennesima volta a trainare la squadra e condurla alla vittoria. Accanto a lui ballottaggio tra Robinho e Pato. Per quanto riguarda il resto della formazione rossonera i dubbi maggiori riguardano il mediano di sinistra (con Seedorf favorito su Ambrosini) e il centrale da affiancare a Thiago Silva, con il rientrante Nesta pronto a contendersi il posto con Mexes.

Per quel che riguarda l’Inter, l’atmosfera che i giornali e i giornalisti ci raccontano è quella di un paese delle fiabe, dove tutto è perfetto, idilliaco; giocatori che rientrano dagli infortuni, striscia di vittorie consecutive messa come cartello di entrata ai cancelli di Appiano Gentile, Ranieri salvatore della patria che improvvisamente è stato perdonato per le discussioni con il “maestro Mourinho” diventandone quasi amico. Niente che non va insomma, niente di cui aver paura. Giornali e società sembrano ritrovarsi in questa settimana più che mai sempre dalla stessa parte, sempre a far fronte comune contro quei cattivoni dei rossoneri; che si tratti di mercato o che si tratti di una partita sul campo, l’obiettivo numero uno è quello di trovare cavilli nelle azioni dei tanto odiati cugini (io non ho cugini, sia chiaro: sono loro che ci chiamano così!). Prova tv per Boateng, anzi no anche per Pato, che si è buttato nell’episodio del rigore a Bergamo: tutte fandonie, tutti pretesti insistenti a cui solo chi è inferiore può essere capace di attaccarsi.

Detto questo dell’Inter fuori dal campo, che a dire la verità fa parlare di sè molto più di quella che si vede la Domenica, la formazione nerazzurra che dovrebbe schierare Ranieri parte da un punto fermo: Milito. Eh già, proprio lui che fino a pochi giorni fà tutti davano per morto adesso è “nuovamente tornato quello del triplete” (cit. Sky), l’attaccante che può mettere in difficoltà qualsiasi difensore o portiere. Pensate che si è scomodato anche Mancini, che dell’Inter conserva proprio tutto, stile e prestazioni da perdente, ad avvertire Abbiati: “Abbiati dovrà fare attenzione a Milito: si è risvegliato al momento giusto”. Tranquillo mister, non abbiamo bisogno delle tue raccomandazioni. Oltre a Milito, molti auspicano in un ritorno di Sneijder dopo l’infortunio, altri invece puntano tutto su Ricky Alvarez, “talento” dalla lentezza strabiliante, per mettere in difficoltà il Milan. Per la difesa il baluardo principale resta Samuel, che in alcuni sondaggi viene definito addirittura più determinante di Thiago: forse iniziamo a capire perchè il brasiliano non è nella top 11 mondiale.

Dunque rivalità, alcune scorrettezze, tentati tranelli… anche di tutte queste cose è fatto il derby di Milano. Ma se per una volta provassimo a fermare le parole, specialmente quelle inutili, e tentassimo di bloccare le azioni senza senso, non sarebbe meglio? Non sarebbe più bello lasciare tutto al campo? Difficile, anzi impossibile, viste le abitudini del nostro calcio. Non ci resta che aspettare, per l’ennesima volta, sperando che le ore passino velocemente e si arrivi in un batter d’occhio alle 20.45 di Domenica 15 Gennaio. Che derby sia!

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