Conte ha già un concorrente per i Mondiali. Al Milan manca un giocatore fondamentale. Abbonati, la guerra dei numeri…

TORNA IN AUGE IL NOME DI DOUGLAS COSTA: SAREBBE IL RINFORZO GIUSTO?

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L’EDITORIALE

Stefano Peduzzi, giornalista classe 1979, è il conduttore del Campionato dei Campioni su Odeon Tv. E’ direttore di www.monza-news.it Twitter: @stepeduzzi

Sarà (giustamente) Antonio Conte l’uomo chiamato a ricostruire la Nazionale italiana dopo due i due fallimenti al Mondiale. Proprio un paio di giorni fa scrivevo su Facebook che credevo pochissimo a questa ipotesi. I fatti, per fortuna, mi hanno smentito. Conte è stato il miglior tecnico del campionato italiano in queste ultime tre stagioni. Ha fatto la gavetta ed è arrivato in alto. Ha ricostruito, da cima a fondo, una nuova Juventus con una mentalità vincente. Merita questa chance, merita questo premio, merita anche di prendere tutti questi soldi. Il compito sarà duro e Conta sa bene che in questi due anni (tanto durerà il contratto con la Federazione) dovrà conquistarsi la fiducia anche in vista dell’appuntamento più importante, quello dei Mondiali in Russia. Lì avrà un grande concorrente: Carlo Ancelotti, il tecnico italiano più preparato e vincente degli ultimi anni.  

Rispetto a Conte è stata diversa la carriera da mister di Inzaghi: Pippo ha lavorato (bene) nel settore giovanile del Milan, era già stato corteggiato da diversi club di serie A e ora ha ottenuto subito la grande occasione: il Milan. L’avventura di Inzaghi ricorda un po’ quella di Conte il primo anno alla Juve. Anche il tecnico pugliese era chiamato a vincere dopo una stagione negativa. Ma il lavoro di Inzaghi è decisamente più difficile, anche alla luce di un calciomercato che non ha ancora portato a Milanello l’esterno offensivo chiesto a suo tempo dal tecnico rossonero. 

Ci vogliono tanti soldi per portare a casa un giocatore che faccia la differenza sull’esterno. E il Milan, in questo momento, non ha risorse sufficienti. Nemmeno per acquistare quel centrocampista di qualità che servirebbe come il pane a questa squadra. Si punterà su De Jong, Muntari, su Poli, sul giovane Cristante e sul rientrante Montolivo. A noi sembra che la vera lacuna sia proprio lì, all’interno del cuore della squadra. Chi costruisce il gioco lì in mezzo?
Intanto è guerra sui numeri degli abbonamenti: si parlava di una cifra al di sotto dei 10mila abbonamenti, due giorni fa l’ultimo dato spifferato era di circa 15mila tessere vendute. Numeri che difficilmente cambieranno nei prossimi giorni. Segno che la fiducia dei tifosi – al di là degli aspetti legati alla crisi del Paese (che comunque restano da non sottovalutare) – è in ribasso. D’altronde nessuno si potrà lamentare: non ci sono più i campioni della prima epoca berlusconiana, non ci sono più i risultati di allora e, di conseguenza, non ci sono più i numeri degli abbonati di quel tempo.  Ditemi la vostra su Twitter a @stepeduzzi 

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