30 Nov 2012 20:45 | ||||||
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MILAN-JUVENTUS, IL MIGLIORE IN CAMPO
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Il Milan affronta la delicata sfida di Catania, un autentico scontro diretto (vista la classifica) e deve mostrare la stessa determinazione e la stessa concentrazione della partita contro la Juve se vuole conquistare un’altra vittoria.
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
Vigilia anomala quella della trasferta di Catania: la partita è in programma al venerdì sera, perchè in teoria martedì prossimo si sarebbe dovuta giocare la sfida decisiva per la qualificazione agli ottavi di Champions League contro lo Zenit ed essendoci la possibilità di chiedere l’anticipo al venerdì in una delle rare settimane senza impegni infrasettimanali, il Milan si era cautelato quando si è trattato di scegliere anticipi e posticipi (e, come si sa, le televisioni non sono mai contrarie a spalmare le gare in più giorni ed in orari serali, anzi gradiscono molto queste scelte…). La qualificazione ottenuta già mercoledì scorso a Bruxelles ha derubricato la sfida di martedì prossimo a semplice amichevole per i rossoneri, ma è chiaro che l’ormai decisa da tempo data del venerdì per la partita di Catania è rimasta valida, quindi Allegri non ha avuto molto tempo per ricaricare le pile (e recuperare giocatori) dopo l’intensa sfida contro la Juventus e da questo punto di vista la scelta si è rivelata un boomerang. Il Milan è reduce da un periodo molto positivo: pareggio in rimonta a Napoli, successo con annessa qualificazione per gli ottavi di Champions a Bruxelles e, addirittura, vittoria contro la capoclassifica Juventus, che alla vigilia della sfida era più avanti addirittura di 17 punti (ora scesi a 14). Dovevano essere le partite decisive per capire il destino dei rossoneri in questa stagione è il verdetto è stato ottimo, perchè abbiamo intuito che questo Milan è in ripresa, sta cominciando a giocare bene, a ritrovare grinta e determinazione e molti giocatori che sembravano smarriti, confusi, disorientati e spaesati, quasi fossero capitati al Milan per caso, ora hanno ritrovato fiducia, autostima e coraggio e la differenza si vede; difficile credere che la squadra che ha battuto la Juventus sia la stessa che solo due settimane prima si era fatta “asfaltare” a domicilio dalla Fiorentina e, invece, è così, ma ora viene il difficile, perchè bisogna confermare progressi e miglioramenti in partite teoricamente più facili, ma proprio per questo più insidiose di sfide in cui la concentrazione è spontanea e non c’è nemmeno bisogno di andare a cercare motivazioni particolari. La partita di Catania è difficile e importante: lo dice la classifica, perchè si tratta di un autentico scontro diretto e c’è la possibilità di risalire un’altra posizione in graduatoria, superando proprio gli etnei in caso di successo al Massimino; curiosamente il calendario ha proposto in rapida sequenza le due partite che nella seconda parte della scorsa stagione hanno turbato il sonno di tutti i tifosi rossoneri e condizionato la lotta scudetto, con quei due errori arbitrali pressochè identici (gol-non gol o gol fantasma, chiamateli come volete…) che hanno tolto al Milan punti preziosissimi, nello scontro diretto contro la Juve (gol di Muntari) e nella delicata trasferta di Catania alla vigilia della doppia sfida di Champions contro il Barcellona (gol di Robinho, molto meno netto di quello di Muntari ma che ha creato comunque molte polemiche). I rossoneri si sono presi la prima rivincita (o vendetta) domenica contro la Juventus, grazie anche ad un rigore che non c’era (secondo le immagini televisive, dal vivo sembrava netto e in mancanza di aiuto tecnologico agli arbitri ricordo che è la prima impressione quella che conta, perchè è l’unica a disposizione del direttore di gara), ora bisogna assolutamente confermarsi a Catania, per non vanificare immediatamente l’effetto rigenerante dei buoni risultati del ciclo terribile e per proseguire la risalita in classifica; difficile, molto difficile, anzi praticamente impossibile poter rientrare nella lotta scudetto, anche se con molto ottimismo El Shaarawy ci crede ancora, ma c’è tempo e modo per tornare nell’alta classifica, anche perchè davanti non si corre a perdifiato, ci sono frequenti rallentamenti delle primissime e si può provare almeno a rientrare in gruppo con un filotto di risultati positivi. Per questo Catania è un crocevia importante e non bisogna sottovalutare la difficoltà della sfida e tornare a sbagliare l’approccio alla partita: i siciliani sono molto forti in casa (un po’ meno in trasferta) e sono reduci dalla netta sconfitta nel derby contro il Palermo, quindi avranno grande voglia di rivalsa, anche se sono in formazione rimaneggiata per le tante assenze; il Milan, invece, è reduce dalla vittoria contro la Juve e dall’indigestione di complimenti ed elogi dopo le tante critiche del passato, quindi c’è sempre il rischio di un inconscio rilassamento da esorcizzare. Sicuramente Allegri avrà catechizzato a dovere i suoi, altrettanto certamente sarà servita la terza visita consecutiva del presidente Berlusconi a Milanello per motivare la squadra, ma sono i giocatori a dover scendere in campo e, quindi, a dover avere la giusta determinazione in una sfida che non ha lo stesso fascino di quella giocata e vinta cinque giorni fa. La formazione non dovrebbe discostarsi molto da quella che ha battuto la Juventus: in difesa non c’è praticamente possibilità di scelta e l’unico dubbio è chi affiancare a Mexes fra Zapata e Acerbi, visto che Yepes è squalificato; in porta ci sarà sicuramente ancora Amelia perchè Abbiati non ha recuperato dal problema alla schiena, mentre il centrocampo verrà confermato, perchè Allegri ha forse trovato il giusto assetto dopo tanti tentativi e il trio De Jong, Nocerino e Montolivo sembra quello che dà più garanzie in questo momento, visto che l’olandese ha finalmente giocato una partita sui suoi livelli, il Noce è in crescita e l’ex viola è ormai uno dei leader della squadra ed è stato galvanizzato anche dalla scelta di fargli indossare la fascia di capitano in assenza degli ultimi senatori rimasti, un’investitura anche per il futuro, quando la “vecchia guardia” verrà definitivamente azzerata. In attacco, invece, l’unico davvero sicuro del posto è il solito El Shaarawy e Allegri deve decidere se confermare il reparto senza vero centravanti e senza punti di riferimento per i difensori avversari o se cambiare qualcosa (magari inserendo Pazzini); la sensazione è che Robinho, Boateng e Bojan si giochino le due maglie da titolare a disposizione e uno dei tre dovrà accomodarsi in panchina, ma in questi casi è doveroso ricordare che non conta tanto chi entra nella formazione titolare, quanto lo spirito con il quale gli undici prescelti scendono in campo, perchè in partite insidiose su campi ostici come questa sfida di Catania, ci vogliono le stesse motivazioni e la stessa feroce concentrazione ammirata contro la Juventus. Bisogna continuare così, perchè il Milan è sulla buona strada: un altro successo metterebbe davvero le ali ad un Milan che fino a metà febbraio può pensare solo al campionato (e alla Coppa Italia) dopo un periodo intensissimo, mentre tornare a stentare e sbagliare vanificherebbe quanto di buono si è visto in una settimana che tutti temevamo fosse tremenda con partite ad altissimo coefficiente di difficoltà e, invece, è stata ricca di soddisfazioni e sorprendentemente positiva; ora serve solo continuità di risultati e rendimento per poter davvero dire con certezza di aver superato il momento difficile e per questo quello di Catania è un appuntamento da non fallire, quindi ancora una volta, forza vecchio cuore rossonero!
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