Contro il Chievo per virare verso obiettivi ambiziosi. Svegliati Milan, è la realtà il vero incubo!

PALERMO-MILAN, IL MIGLIORE IN CAMPO

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Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

03.11.2012 00:00 di Giulia Polloli  articolo letto 127 volte

© foto di Giulia Polloli

Nel tardo pomeriggio di oggi il Milan scenderà in campo a S.Siro. L’avversario di giornata è il Chievo, che ha dimostrato di poter mettere in crisi le grandi. A partire dai pali, difesi dallo straordinario Sorrentino che proprio con le grandi si esalta, autore di prodezze contro la Juventus e il Napoli, pronto a ripetersi sullo straordinario palcoscenico di S.Siro. Perché è pur vero che il Milan quest’anno tentenna, ma Sorrentino dovrà confrontarsi con una squadra ad estrema trazione anteriore, perché dopo il “cazziatone” presidenziale Allegri tornerà quasi certamente a quel 4-2 e fantasia che tanto piaceva in tempi non lontani e che forse sembra essere il modulo più adeguato agli interpreti a disposizione. I cambiamenti nello scacchiere tattico dell’allenatore toscano hanno sollevato una vera bufera, soprattutto dopo la scelta di coprire il centrocampo in ogni zolla schierando ben cinque mediani. Una sorta di affronto alla dinamicità offensiva del gioco rossonero, secondo i bene informati.
Il Chievo rispolvera la concretezza di Pellissier da accostare alla fantasia di Luciano, nella speranza di penetrare le maglie difensive rossonere, mai troppo strette in questo periodo. Non ci sarà Bonera a far da guardia alla porta, le uniche certezze per Allegri sono Abate a destra e Constant sulla fascia sinistra. Al centro buone possibilità di vedere Mexes con un triplice dubbio sul compagno che lo sosterrà durante i novanta minuti. Forse Acerbi, che ben conosce le dinamiche di gioco del Chievo, potrebbe essere la scelta azzeccata, ma dovrà lottare con Zapata e Yepes per la maglia da titolare. De Sciglio, tornato disponibile, non ha ancora smaltito del tutto i postumi della bronchite, quindi è molto probabile che il giovanissimo difensore venga preservato per la partita di coppa di martedì.
Un passo per volta.
Non proiettiamo il pensiero sulla gara di Champions già da oggi. C’è un campionato che ancora grida vendetta per l’assenza del Milan nelle zone nobili della classifica. Perché per quanto sia stato smantellato, il Milan nell’immaginario collettivo rimane pur sempre il Milan. Ci sono campioni ancora addormentati, che forse credono di vivere in un brutto incubo e che, invece, dovrebbero rendersi conto (ci vuole il pizzicotto rituale?!) che è tutto vero, che il loro sonno sta generando i mostri da cui il Milan non riesce a liberarsi.
E in più arrivano come macigni, prima, le parole che svelano una sorta di addio da parte della presidenza, poi, i rimproveri per i moduli adottati e la mancanza di mentalità e soprattutto di risultati. Una confusione che si va ad aggiungere ai continui cambiamenti sul campo, alla mancanza di continuità e affiatamento dei componenti di questo Milan che si trascinano da mesi ormai sui campi di allenamento nella speranza che una bacchetta magica possa svelare il disegno esatto da seguire per risollevare la testa.
Ecco dunque che il Chievo diventa l’ennesima boa a cui il Milan può aggrapparsi per poi virare verso orizzonti di gloria. Si torna a parlare di obiettivi  da raggiungere, dati alla mano si può ancora lottare per adagiarsi al terzo posto, ma bisogna fare i conti innanzitutto con le avversarie, che arrivano a S.Siro senza più timori riverenziali,e poi con la scarsa continuità di risultati che ha caratterizzato fino ad ora il cammino dei rossoneri.
Come già sottolineavo qualche giorno fa, bisogna impostare la destinazione sulla mappa e abbandonare la navigazione a vista. Bisogna mettere dei paletti a questa squadra che necessita di sostegno anche da parte dei propri tifosi, che ovviamente sono esterrefatti più di chiunque altro nel sentirsi continuamente bersagliati da sfottò multidirezionali. Tracciare un cammino, una sorta di sentiero verso la gloria da imprimere forte nella mente. Perché sono convinta che molti dei problemi dei rossoneri siano derivanti dalla scarsa considerazione nei propri mezzi, perché paragonati a quelli che si avevano fino a qualche mese fa. Non ci sono più i senatori e i campioni che hanno dato vita alla lotta scudetto con la Juve, non ci sono più professori e top players capricciosi, che dettavano comunque ritmi e che mettevano forti sigilli sul risultato. Questa assenza può rendere protagonisti assoluti giocatori che prima sarebbero stati solo semplici gregari. Se solo questi se ne rendessero conto.
Qualcuno emerge, qualcuno sprofonda perché non riesce a scrollarsi di dosso i ricordi dei fasti. Il Milan si affida ai suoi campioni, ai suoi uomini, ai suoi tifosi. Se tutti convergeranno lo sguardo verso lo stesso obiettivo, la storia rossonera potrà accantonare il paragrafo appena scritto per iniziare con un nuovo capoverso il capitolo della rinascita.

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