Dalle stelle alle stalle: ecco i cinque flop del mercato estivo

Fonte: di M. Conterio per TMW

© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Altro che stelle. Altro che top. Altro che sogni. Qui sono stalle, flop, incubi. Speranze mal riposte, fortune sperperate, acquisti emblematici, eredi mal riusciti. I peggiori cinque colpi dell’estate, con licenza di riscatto pronta dietro l’angolo, visto il valore di alcuni di questi giocatori.

<b>5° posto – Lucio (Juventus)</b> – Un ingaggio faraonico ed uno sgarbo all’Inter. I nerazzurri tremarono, in estate, perché il timore di aver perso un campione facendo un favore a costo zero alla Juventus era forte. Poi, quattro sole presenze, di cui una in campionato, una in Champions e la Supercoppa Italiana. Poco, pochissimo, visto l’ingaggio di quasi tre milioni più bonus all’anno per due stagioni, contratto rescisso il 17 dicembre. Un ruolo, quello di primisssima alternativa, subito salutato dopo le scelte chiare di Conte: meglio un mediano come Marrone, che il senatore brasiliano.

<b>4° posto – Bakayè Traorè (Milan)</b> – Non tanto per il valore, ma per quel che rappresenta. Il possibile dopo Van Bommel, un ipotetico erede di Gattuso. L’epopea di Traorè è fatta di un cognome balzato alle cronache poiché usato da Niang ad un blocco stradale e poc’altro. L’addio sembra scontato, ma passare dai senatori ai signor nessuno come Traorè è la fotografia perfetta dell’estate rossonera.

<b>3° posto – Mattia Destro (Roma)</b> – I gol sono arrivati, qualche ammonizione ingenua anche. Il punto è che Destro è stato l’acquisto più oneroso dell’estate italiana e nei fatti, con Osvaldo, Totti e Pjanic come tridente designato, non è tra i titolari dei giallorossi di Zdenek Zeman. Il posto in Nazionale è finito nei fatti ad El Shaarawy e Balotelli e le promesse di Siena non sono state rispettate. Ancora, visto che il valore c’è, sebbene quello economico sia stato forse sottovalutato dalla Roma.

<b>2° posto – Nicklas Bendtner (Juventus)</b> – Top player? Questione di punti di vista. Da Suarez a Bendtner il salto è enorme ed il rendimento del danese più che scarso. Il miglior risultato raggiunto è esser passato da quinto a quarto attaccante della rosa bianconera, vero fallimento dell’estate della Juventus. Il destino è un addio, magari anche anticipato, sebbene l’infortunio di pochi giorni fa complichi una possibile partenza.

<b>1° posto – Alvaro Pereira (Inter)</b> – Eccolo, il vero flop. Dieci milioni di euro più cinque di bonus al Porto, per seguire le orme di Pistone e di Gresko piuttosto che quelle di Roberto Carlos. Le falcate sulla sinistra paiono quelle di un ghepardo affaticato, stanco, lento, molle. Un solo gol, luce nelle tenebre di una stagione dove doveva essere protagonista. Stramaccioni e Branca devono rimproverarsi anche questa scelta, non solo la gestione di Wesley Sneijder”.

<b>Menzione d’onore – Matias Silvestre, Simon Poulsen, Dorlan Pabon, Mati Fernandez, Ciro Immobile</b> – Impossibile non menzionarli, per chiudere un’ideale top 10. Il centrale argentino era arrivato all’Inter come titolare inamovibile, è finito nel dimenticatoio ed ora ha le valigie in mano. Poulsen, nazionale danese, ha visto il campo solo col binocolo ed è la fotografia perfetta di un mercato estivo pieno di scommesse non riuscite. Pabon era arrivato in Italia come nuovo Asprilla, del quale ha solo la nazionalità, mentre Mati Fernandez ha lasciato le magie nel cilindro e destato molte perplessità a Firenze. Come Immobile: dalle valanghe di gol a Pescara, alla zona retrocessione ed al quasi addio al Genoa.

Recommend0 recommendationsPublished in Milan News