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Il Milan batte in rimonta la Roma e si porta provvisoriamente a +7 sulla Juventus, pur fra mille difficoltà e con un’emergenza infortuni che prosegue con l’ennesima vittima eccellente, Thiago Silva, che salterà la sfida con il Barcellona.
Nella volata di primavera ormai lanciata e che dovrà stabilire chi taglierà per primo il traguardo scudetto, il Milan dà un’altra accelerata per tentare di staccare i rivali e lo fa con un’altra rimonta che ricorda nel punteggio e nell’importanza quella di Udine; al Friuli i rossoneri diedero una svolta probabilmente decisiva ad un campionato che rischiava di sfuggire definitivamente di mano, questa volta la squadra di Allegri ha perlomeno mantenuto invariato il buon vantaggio, evitando di dare entusiasmo a chi insegue e, anzi, trasformando il sogno bianconero di avvicinarsi (cullato dopo il gol di Osvaldo) in illusione, almeno per questa settimana. Ora tocca alla Juve avere tutta la pressione addosso in una gara non facile nonostante un avversario in disarmo, perchè il Milan ha dimostrato di non voler mollare, pur fra mille difficoltà e con un’emergenza infortuni che, non solo non vuole saperne di finire, ma continua a far registrare vittime eccellenti; l’ultima è Thiago Silva, il pilastro della difesa, rischiato da Allegri nonostante già non stesse molto bene e, come accade spesso in questi casi, la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo e punisce il minimo azzardo di mandare in campo un giocatore non al meglio in una gara difficile e fondamentale per il campionato. Il brasiliano dovrà saltare la sfida con il Barcellona per un problema muscolare ai flessori e forse molti malediranno la decisione di Allegri di schierarlo comunque, ma ormai i punti in campionato sono pesantissimi e il pensiero di dover affrontare i migliori al mondo in Champions non deve far dimenticare l’obiettivo scudetto, anzi il campionato deve diventare un prezioso salvagente della stagione nel prevedibile caso in cui il Barcellona si rivelasse un ostacolo insormontabile. I giocatori lo hanno capito e la furiosa rimonta nella ripresa ai danni della Roma dopo essere andati sotto di un gol nel finale di primo tempo dimostra che il campionato rimane nei pensieri del gruppo di Allegri e che solo ora, a vittoria conquistata e a classifica consolidata si può pensare alla Champions. Vittoria meritata, quella dei rossoneri, che hanno subito il gol nell’unico tiro nello specchio della Roma di tutto il primo tempo, hanno colpito un palo e una traversa, hanno sofferto poco perchè anche nella ripresa la Roma è stata pressochè inoffensiva nonostante un buon possesso palla e hanno cercato la via della rete con continuita, trovando il gol vittoria che ha mandato in delirio il popolo rossonero solo nel finale di partita, grazie all’ennesima magia di Ibra, già autore del gol del pareggio su rigore.
Allegri è ancora alle prese con l’emergenza che, ad esempio, gli lascia a disposizione solo due attaccanti da schierare, ovvero Ibrahimovic ed El Shaarawy; scelta obbligata là davanti, quindi, mentre alle spalle della coppia d’attacco c’è ancora Emanuelson; a centrocampo niente Van Bommel, non recuperato e Ambrosini costretto agli straordinari, visto che dovrà sostituire lo squalificato olandese anche contro il Barcellona; completano il centrocampo Muntari e Nocerino, mentre in difesa Bonera trasloca a destra al posto dell’infortunato Abate, Mesbah sostituisce lo squalificato Antonini e Mexes affianca l’acciaccato Thiago Silva, che fa un provino durante il riscaldamento e viene regolarmente schierato. Buona cornice di pubblico a San Siro, per trascinare la squadra ad una vittoria importante; non si può pensare al Barcellona, perchè non c’è alternativa alla vittoria contro la Roma di Luis Enrique, che è un buon test anche in vista della sfida contro i catalani, visto che l’allenatore spagnolo viene proprio da Barcellona (allenava la squadra B) e vuole che la sua Roma provi ad imitare il gioco di Guardiola. Partita insidiosa e non facile, quindi e la curva per incitare la squadra, mette in scena una mini coregografia con uno striscione in transenna già utilizzato in un’altra occasione (FORZA LOTTA VINCERAI, NON TI LASCEREMO MAI) molte bandiere e coriandoli di carta lanciati per aria a creare un bell’effetto scenografico d’altri tempi.
Il Milan prova a partire forte e ad imporre il suo gioco, ma la fitta ragnatela di passaggi che la Roma mette in atto quando ha il possesso del pallone spezza il ritmo ai rossoneri e toglie loro la possibilità di attaccare con continuità, anche se i giallorossi non sono molto pericolosi e faticano ad insidiare Abbiati. Il primo tiro in porta è di Emanuelson, ma è debole e centrale e non può mettere in difficoltà Stekelenburg. Dopo dieci minuti il tiepido tardo pomeriggio primaverile diventa improvvisamente gelido per i tifosi rossoneri quando vedono Thiago Silva zoppicante chiedere il cambio, perchè il pensiero va subito ad una sua eventuale assenza contro l’atomico attacco del Barcellona. Il brasiliano esce sostituito non da Nesta (in panchina dopo una lunga assenza) ma da Zambrotta, che va a destra con Bonera che torna centrale. Il Milan riprende a cercare la via del gol con più convinzione rispetto ai rivali e l’occasione più propizia è un violento tiro da calcio di punizione di Ibra che costringe il portiere avversario ad una miracolosa deviazione per togliere il pallone da sotto al traversa; ci prova anche El Shaarawy, con un tiro al volo alto e ancora Emanuelson con un tiro impreciso. Un contatto in area fa gridare al rigore ma Mazzoleni non accontenta Ibra e il popolo rossonero, poi un tiro violento di Muntari sorvola la traversa e un colpo di testa di Ibra è troppo debole per risultare pericoloso. Lo svedese sembra in serata di luna storta e il suo primo tempo non è certo positivo, così tocca ai suoi “gregari” provare a rendersi pericolosi al suo posto: il più convinto sembra il piccolo Faraone, che ci riprova con un bel tiro dal limite dell’area che va a colpire il palo, con Nocerino e Ibra che non riescono nel tap-in vincente. Dopo il danno la beffa, perchè la Roma, fino a quel momento inconlcudente, si porta nell’area del Milan, favorita dlla difesa rossonera che non riesce ad allontanare il pallone e un tiro di De Rossi diventa un invitante assist per Osvaldo che da pochi passi devia in rete, nella stessa porta e più o meno nello stesso modo in cui segnò Borriello nell’ultima sconfitta interna del Milan (derby di gennaio a parte), proprio contro la Roma il 18 dicembre 2010. Davvero un brutto colpo nel momento meno opportuno, cioè la fine del tempo e non c’è nemmeno la possibilità di abbozzare una reazione, ma si confida nella capacità di Allegri di rimotivare i suoi nell’intervallo.
Nessuna sostituzione all’inizio della ripresa e il Milan sembra ancora un po’ in confusione, come dimostra l’errore nel rinvio di piede di Abbiati che regala palla a Totti; per fortuna il capitano giallorosso tenta la soluzione più difficile, il cucchiaio e spreca tutto. Lo spavento sveglia definitivamente la squadra rossonera un po’ in trance, che torna ad attaccare in cerca del pareggio: il più attivo è sempre El Shaarawy con un tiro purtroppo troppo centrale, poi è capitan Ambrosini a riconquistare un pallone prezioso in pressing e a proporsi in area con una improvvisa percussione; il suo tiro viene deviato con la mano da De Rossi e Mazzoleni non può fare altro che concedere il rigore che Ibrahimovic trasforma in gol spiazzando Stekelenburg. Gigantesco sospiro di sollievo del popolo rossonero per la ritrovata parità che, però, non può bastare; Allegri manda in campo Boateng al posto di Emanuelson e un autentico boato saluta il suo rientro dopo più di un mese (mancava dalla partita contro l’Arsenal del 15 febbraio). Anche i difensori aiutano molto nell’assalto all’area della Roma: prima un tiro deviato di Mesbah diventa pericoloso e costringe il portiere alla difficile parata in angolo, poi una percussione dell’ex Mexes crea il caos e fa giungere il pallone a Ibra che, però, tira addosso al portiere e spreca una ghiotta occasione. Ma ancora più colossale è l’occasione che Muntari si costruisce pressando i difensori avversari, riconquistando palla al limite dell’area e tirando una sventola verso la porta che va a schiantarsi sulla traversa. Sembra la classica partita stregata in cui il pallone non ne vuol sapere di entrare e nel finale il Milan è anche un po’ stanco (è reduce dall’intensa partita di Torino con tanto di supplementari) e permette alla Roma di uscire dal guscio e di provarci con un tiro in verità non troppo pericoloso del nuovo entrato Pjanic. Mancano ormai pochi minuti e sembra sempre più difficile riuscire ad acciuffare la vittoria, ma un improvviso rilancio di Muntari diventa un prezioso assist per Ibrahimovic, che sfrutta un’altra indecisione della coppia centrale della Roma, fa un sombrero a Stekelenburg in uscita e deposita in rete di testa, scatenando il delirio sugli spalti di San Siro. Finale con il cuore in gola perchè la vittoria è troppo importante e preziosa, ma poi il triplice fischio di Mazzoleni ufficializza un successo che permette di uscire felici e soddisfatti da San Siro, cantando a squarciagola “SALUTATE LA CAPOLISTA”, perchè il Milan è sempre più primo almeno per un giorno e ora sogna addirittura un favore dei cugini, un beffardo aiuto da parte dei rivali cittadini per tentare la fuga verso lo scudetto. Era importante vincere e il Milan l’ha fatto, soffrendo, lottando, mostrando orgoglio e determinazione per uscire da una situazione difficile e portare a casa tre punti preziosi; ora si può pensare al Barcellona con più serenità ed entusiasmo, anche se senza Thiago Silva sarà ancora più dura, ma ormai il Milan è talmente abituato all’emergenza che nemmeno ci fa più caso!
Post Originale:
Diabolico sorpasso firmato Ibra