Milan Night
Georginio Wijnaldum, questo è il (semi)nuovo nome accostato al Milan come rinforzo per la prossima stagione. Siccome di nomi se ne sentono trenta al giorno di media, e la maggior parte di questi sono campati per aria, difficilmente mi soffermo a commentare queste dicerie, questi spifferi, ma di questo Georginio Wijnaldum ne vorrei parlare. Winny, lo chiamo così per comodità, nasce a Rotterdam nel recentissimo 1990 (lo so non è giovane quanto El Shaarawy ma penso che si possa chiudere un occhio dai. Possiamo accettarlo.) e di lui su questo sito ne abbiamo già parlato tempo fa, grazie a Pifa il nostro super esperto di mercato, soprattutto di under-21.
Questo è un piccolo fenomeno (h 173 cm), ex Feyenoord (come Tomasson) e ora al PSV (come fu Van Bommel, e dove ci ritornerà), un ballerino del pallone che può giocare in qualsiasi ruolo del centrocampo, che ha tra le sue doti migliori soprattutto la corsa palla al piede, dove eccelle nel dribbling, il tiro anche dalla lunga distanza e i cross dei quali ne sentiamo molto la mancanza. Tecnicamente ricorda un po’ il Seedorf dei tempi d’oro ma con più velocità di ragionare e di “far ballare i piedi”, e se lo guardate bene a quel Seedorf lì ci assomiglia anche fisicamente. Pelle nera, treccine… Si è vero, in effetti somiglia anche ad Emanuelson, nella versione Ajax, vabbé facciamo così per non farci del male, diciamo che somiglia ad un piccolo Gullit.
Per lui giocare a destra o a sinistra non fa differenza, per lui giocare trequartista, ala o seconda punta non fa differenza, dove lo metti fa il suo, e lo fa molto bene, tanto da essere considerato uno dei migliori talenti in circolazione e sul quale hanno messo gli occhi diversi clubs europei. Ha la media di un gol ogni quattro partite e mezza, ma da noi si sa che le medie gol/partita non contano nulla, poi arrivano qui e o ti fanno 10 gol (come Nocerino) o restano a secco (come Shevchenko) quindi diamolo solo come dato statisco a sé. Pure El Shaarawy aveva una media di un gol ogni tre partite prima di venire da noi, ora ce l’ha di un gol ogni sette.
Fatta questa breve spolverata su Winny, passiamo all’attualità. Pare, e sottolineo pare, che il Milan stia davvero seguendo con molta attenzione questo ragazzo, e la cosa mi entusiasma ma con la dovuta pacatezza e serietà che mi contraddistingue (DATEGLI LA DIECI!!!!!!!!) purtroppo però io sono uno che non dimentica, certe cose se le lega al dito e non le slega più. Tutto questo “seguire” tutto questo “interessarsi” su questo ragazzo, mi riporta alla mente il periodo Sneijder, uno dei miei “amori calcistici” mai realizzati in rossonero. Seguito dal Milan per sei anni buoni, quando ci furono le occasioni (almeno tre) per acquistarlo, fu lasciato andare altrove e l’ultima di queste occasioni, quella che proprio non riesco a digerire, fu quando finì nella Milano dei PPPPT, i prescritti, parassiti, profughi e profanatori del Tempio.
Allora io dico, SE davvero il Milan vuole puntare su questo giocatore, SE davvero il Milan è interessato, SE davvero si pensa a lui per il dopo Seedorf (ed era pure ora che si prendesse uno che lo sostituisse, siamo 6 anni in ritardo!) SE davvero c’è questa volontà e possibilità, beh porco demonio andiamo a prenderlo! Non facciamo come l’altra volta! Non si faccia questa cazzata di farlo finire altrove, soprattutto all’Inter! Una squadraccia a caso… Winny è di sicuro uno dei giocatori su cui mettere le basi per un Milan vincente, alzerebbe il livello di questa rosa mediocre, ammuffita e decadente. Garantirebbe quella dinamicità e freschezza atletica che moltissimi dei nostri non possono garantire, aiuterebbe a velocizzare la manovra della squadra, verticalizzando (verso la porta giusta…) con più frequenza e farebbe fare un salto di qualità anche a quei giocatori attualmente mediocri ma che con un talento come Winny accanto, potrebbero rivalutarsi.
Ora che ci penso, mentre scrivo queste ultime righe, mi rendo conto che in effetti è troppo buono, valido, utile, sano e verticale per essere davvero un obbiettivo del Milan. Caro Pifa, mi sa che continueremo a sognare.
Cristian
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E che non finisca come l’altra volta