Milan Night
E siamo ancora qua… appesi su un debolissimo filo di speranza (o di utopia?). Speranza che questa sera possa succedere l’insperato e che la Juve si fermi contestualmente ad una nostra vittoria contro la splendida compagine bergamasca.
E siamo ancora qua… senza Thiago Silva perché come al solito le prognosi dei medici del Milan non sono state azzeccate e il brasiliano rimarrà fuori per molto più tempo rispetto alle previsioni.
E siamo ancora qua… con due francesi lamentoni (ma poi perché andare a pescare dai simpaticissimi cugini d’oltralpe? Capirei si trattasse di Zidane, Henry o simili, ma questi due strapagati peracottari no!) che minano i già delicati equilibri di spogliatoio e mettono in scena un indegno piagnisteo verso Allegri. Mexes ha sul groppone una bella fetta di Scudetto sfuggito, su Flamini invece stendo un velo pietoso visto che tutti voi sapete cosa ne penso, a partire da tempi non sospetti.
E siamo ancora qua… incapaci di riconoscere che una squadra, pur detestata, che prende solo 18 gol in un campionato, non perde per 35 partite di fila e che inanella nel momento clou della stagione 8 vittorie di fila, forse (e dico forse) merita di vincere il campionato. E scrivo questo sapendo che i soliti fenomeni verranno ad accusarmi di essere giuventino o roba simile. Non mi curo di loro ma guardo e passo.
E siamo ancora qua…con in bocca l’amaro dei rimpianti, degli infortuni, dell’assenza di Cassano (a proposito: secondo me con Antonio di fianco per tutto l’anno Ibra avrebbe superato i 35 gol in campionato), delle paturnie, fisiche e non, di Boateng, delle scelte sbagliate a cavallo delle sfide al Barcellona.
E siamo ancora qua…con il fegato a zampogna perché nella stagione in cui Ibra sfonda il muro dei 25 gol a campionato e Nocerino (!!!) arriva alla doppia cifra, verosimilmente il campionato lo vincerà qualcun altro.
E siamo ancora qua…che in fondo in fondo qualcuno ci spera ancora che possa succedere il miracolo, che quello che ci è scappato per incapacità, sfortuna e casualità ci possa essere in qualche modo resituito nelle 3 giornate ancora da giocare.
E siamo ancora qua…che psicologicamente ci stiamo preparando alla festa dei gobbi e alla tiritera (tutta italiana e ai limiti dell’incredibile) su una vergognosa terza stella.
E siamo ancora qua…con la sensazione che molti – giocatori, tifosi, giornalisti ‘amici’ – l’abbiano data per persa alle 16:50 del sabato pre pasquale dopo la disfatta con la Fiorentina. E questa è la cosa che più mi fa incazzare.
E siamo ancora qua…coscienti che non sempre vincono i più forti (do you remember le semifinali di Champions settimana scorsa?) ma chi ci crede di più, chi scende in campo con la ‘bava alla bocca’, senza quella supponenza sottolineata anche da Thiago all’indomani della vittoria di Udine quest’inverno. Supponenza che, insieme ad altri fattori, ci costerà il campionato.
E siamo (o meglio sono) ancora qua…e su Pirlo non mi sono sbagliato. Purtroppo.
E siamo ancora qua…a fare un enorme ‘in bocca al lupo’ a Gian, amico di blog e grande persona, che domani andrà sotto i ferri per tornare ancora più pungente, ironico e caustico di prima. Perché le ‘tragedie’ e le commedie del pallone spariscono di fronte alla vita e alla salute di un amico.
P.S.: la citazione ripetuta di Vasco Rossi non è da me, visto che non amo l’attempato rocker di Zocca, ma stavolta calzava a pennello, anche più del milanistissimo ‘Quelli che..’ di Jannacci.
Raoul Duke
Post Originale:
E siamo ancora qua…