Enterogermina e Malox

ilveroMilanista.it | Notizie A.C.Milan, Analisi, Interviste, Partite

MILANO.

Se facessi un goal così, davanti a decine di migliaia di persone, come minimo correrei in mutande per tutto il campo, facendo sorgere nei miei compagni il dubbio della mia sanità mentale. Lui invece, il Boa, segna, accenna un sorriso ed esulta polemico. Il giocatore, forza della natura, è ancora acerbo e si vede da queste “piccole” cose. Senza nulla togliere al suo impatto devastante sul campionato dell’anno scorso e alla sua importanza nello scacchiere di Allegri, il calciatore deve ancora masticarne molto di filo spinato. Poi, ma solo poi, entrerà nell’Olimpo dei grandi.

Dopo la debacle contro la Juventus il Milan sforna due ottime prestazioni, buona efficacia in attacco, solidità difensiva, ossigeno e corsa in mezzo al campo. Robinho, più di altri, ci dà la scossa e ci ricorda chi siamo. Adesso l’importante è continuare a convincere e a far risultato, recuperare i punti persi e tornare in vetta, posto che ci spetta per merito e diritto. Vista la pochezza dell’avversario in Champions League e vista la facilità con cui abbiamo annientato la bestia nera Palermo non mi dilungherò oltre, già fiumi di inchiostro sono stati spesi di questi tempi, tra mal di pancia veri o presunti, insoddisfazioni, polemiche e quant’altro. Posso solo cominciare a formulare qualche buon proposito per il futuro, del tipo: spero che Abbiati migliori decisamente la qualità dei suoi rinvii coi piedi. La metà delle volte è palla persa, l’altra metà è palla fuori. Spero che Taiwo possa prendere possesso stabilmente sulla corsia mancina della nostra difesa, perché ho fortemente voglia di volti nuovi ed efficaci in quella zona del campo. Mi auguro di tutto cuore che lo staff tecnico della nostra amata squadra cominci a lavorare seriamente su come battere i calci d’angolo. E’ impensabile portare quattro saltatori in area e poi battere corto e tornare a centrocampo palla al piede. E’ un buon modo di vanificare una situazione potenzialmente proficua, pericolosa e producente.

Già che ci sono faccio l’esigente e anche il polemico controcorrente: è presto detto che senza Ibrahimovic il Milan perde gran parte della propria pericolosità offensiva, ma non mi è possibile tacere sulla palese discontinuità che lo stesso mostra durante alcuni match. Nella partita con il Bate, nella fattispecie, mi hanno fatto infuriare alcune sue leggerezze e alcuni suoi atteggiamenti. Invece di schiantare la squadra bielorussa con una valanga di goal il genio di Malmoe si è preso pause prolungate nel corso della partita, sbagliando appoggi, peccando di imprecisione e dando la netta impressione di non essere poi così interessato a spezzare il mondo in due. A rischio di tirarmi addosso critiche dei miei lettori io mi chiedo: è mai possibile che uno dei più forti giocatori di questi anni, dotato tra l’altro di un fisico da toro, dia questa impressione? I mal di pancia della settimana scorsa mi hanno indotto un po’ a pensare a come potrebbe essere/sarà il Milan senza lo svedese. Devo candidamente ammettere che non sono terrorizzato dall’idea di perderlo. A questo punto quelli tra voi che ancora confidavano nella mia sanità mentale probabilmente saranno costretti a cambiare opinione. Mi spiego meglio: ho sempre amato il Milan padrone del campo e del bel giuoco, amo i giocatori tecnici e stravedo per quelli che, oltre alla corsa, abbinano anche una buona tecnica.

Amo le esultanze di Pippo Inzaghi, ho ancora nel cuore e negli occhi quel Milan Ajax di 8 anni fa, con il goal allo scadere. Ricordo come fosse successo poco fa tutto di quella partita: la gita con il liceo, io e altri miei compagni di classe e di tifo che, durante la serata libera, ci fiondiamo alla ricerca di un posto dove poter assistere alla partita. Dopo una ricerca complicata troviamo una sala giochi di ventesima categoria, con un televisore grande quanto un tostapane, ad assistere. Al goal di Pippo ci fiondiamo carichi di gioia all’esterno, materializzandoci davanti ad alcuni nostri professori che si stavano gustando un gelato per le vie della città. Ricordo l’occhiata che mi lanciò il professore di filosofia, in quell’attimo rinnegai duemila anni di riflessioni filosofiche. Quando un uomo è disposto a tanto significa che ama davvero la sua passione, il “suo” Milan. Amo lo sguardo di Shevchenko prima di calciare il rigore che ci incoronò Campioni d’Europa contro la Juventus, amo le interviste da ubriaco di Oddo, amo la classe di Thiago Silva, la carica di Gattuso, ho amato le sinfonie di Andrea Pirlo e le sgroppate di Kakà.

In un anno di Milan non ho impresso indelebilmente nella memoria nessun fermo immagine che contenesse Ibrahimovic, ne potranno arrivare ma non ne sono poi così sicuro. Nel calcio di oggi ci sono campioni che cambiano maglia, anche le ultime bandiere stanno per ritirarsi, ci sono grandi giocatori di cui siamo orgogliosi quando indossano e difendono la nostra maglia, ma che si prestano a noi come si presta un libro da una biblioteca, con il piacere di poterlo leggere ma anche la certezza che non sarà mai davvero nostro. Tra questi giocatori entra di diritto il buon Ibra. Un giorno anche lui passerà, ma rimarrà il Milan e il nostro amore per i suoi colori. Pazienza se rimarranno in quel di Milanello scorte di Enterogermina o Malox, di quei medicinali ci sarà sempre bisogno per gli ingenui che non si accorgono della fortuna che hanno: usare il verbo “giocare” quando si parla di lavoro, per di più facendolo per la più bella squadra del mondo, allenandosi a Milanello “dove i sogni diventano realtà” non può crear mal di pancia, tuttalpiù meraviglia o emozione, ma l’emozione non è una malattia da curare, è il motivo che ci unisce, che ci completa. L’emozione di chiamarsi milanisti, veri milanisti.

RIPRODUZIONE RISERVATA.

Post Originale:
Enterogermina e Malox

Recommend0 recommendationsPublished in Milan News, News Milan, Notizie, Ultime notizie