Milan Night
In questi giorni siamo tutti, me compreso, sballottati tra sensazioni diverse e tutte negative. Quella che si staglia su tutte è la rabbia. Poi delusione, rassegnazione, sconforto. E chi più ne ha più ne metta. Ci sentiamo presi in giro dalla società e dai menestrelli della pseudocomunicazione rossonera che stanno facendo pratica di arrampicata sugli specchi per difendere Mr B, Galliani e compagnia cantante.
Annunciamo ai quattro venti, quando parliamo con gli amici, quando scriviamo nei blog, quando rimuginiamo da soli sul Milan (e non ditemi che a voi non succede!), che non vogliamo più seguire la squadra per ‘farla pagare’ a questa dirigenza scandalosa che sta distruggendo i nostri sogni. Proclamiamo la disdetta di qualsiasi abbonamento a stadio o pay tv, l’allontanamento da qualsiasi media che parli o racconti di Milan.
Eppure siamo sempre più numerosi e sempre più spesso qui sul Milan Night a sfogarci, a confrontarci, a cercare negli altri ragazzi (e ragazze) che frequentano il sito degli interlocutori che ci aiutino ad alleviare la ‘sofferenza’ del momento calcistico più buio degli ultimi anni.
L’amore per questi colori, anche in noi tifosi ipercritici, ci porta a non riuscire a distaccarci nonostante tutto. Pur nella critica, nell’arrabbiatura, nelle stroncature, siamo comunque ‘sul pezzo’, siamo vicini ai nostri colori. E sottolineo ‘nostri’.
Parlando per me, se dovessi agire di impulso e di istinto, manderei tutto a quel paese, sbandierando il disinteresse verso il Milan. Eppure, dentro di me, so che alla prima amichevole, ma soprattutto al primo match ufficiale, tornerò a piazzarmi davanti allo schermo per sostenere (ed eventualmente criticare) questi colori. E andrò in banca a rifare il miniabbonamento per il Girone di Champions. E non per il malinteso ed equivoco attaccamento della pseudocurva Sud, che scambia l’amore per la maglia con un fumoso (e prezzolato) sostegno incondizionato alla società. Bensì per un amore vero e genuino, quello che ti porta a non mollare il colpo pur lasciando sempre aperto lo spazio per ragionare, per criticare, per fare da ‘cane da guardia’ nei confronti delle malefatte di questa gente che si spaccia per dirigenza del Milan.
So che sbaglio. So che dovrei essere più tenace nei propositi di boicottaggio. Ma ammetto la mia debolezza: non ce la faccio. E’ una cosa di pancia, di cuore e di anima. Non di testa. Perchè se fosse solo per quella sarebbe da mandarli tutti a quel paese.
Insomma, come recitava un coro della fu Vera Curva Sud… SUN SEMPER CHI, ME DAN DEL REMBABÌ, SEGUO SEMPRE IL MILAN…. nonostante tutto. E del rimbabito questa volta me lo daranno (me lo darete) a ragione. Ma, ripeto, non ci posso fare nulla. Mi prendo i vostri giustificati rimproveri e vado avanti, sempre ragionando con la mia testa ma senza lasciare che questi mercanti nel tempio mi strappino la passione. Perchè il Milan, prima di tutto, siamo noi. Non loro. Non i giocatori nè Allegri nè tutti gli Ibrahimovic del mondo. Siamo noi e non chi parla del Milan come la storia fosse iniziata nel 1986. Siamo noi e non chi è prima tifoso di una Presidente che di una squadra (vero Galliani? Com’era tifare juve fino a metà anni ’80 e riscoprirsi milanista per interesse/amore imprenditoriale??). Siamo noi che ragioniamo, critichiamo e sbraitiamo ma che abbiamo il battito un po’ accelerato quando vediamo scendere in campo 11 giovanotti con quei colori, sia che si chiamino Thiago sia Traorè. Siamo noi che ci emozioniamo entrando in quel vecchio stadio di periferia, che non sarà attrezzato come l’Old Trafford o pieno di bar come il Conad Stadium di Torino…ma vuoi mettere il fascino…
Raoul Duke
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Eppure sem semper chi…