© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Il noto giornalista Italo Cucci ci dà il suo punto di vista all’indomani del successo rossonero nei confronti dell’Anderlecht. In esclusiva per MilanNews.it
Italo Cucci, la partita di Bruxelles ha lasciato alcune indicazioni interessanti soprattutto su tre giocatori. Iniziamo parlando di Mexès, autore di un gol favoloso
“Mi piace ricordare come il gol di Ibrahimovic in Svezia-Inghilterra sia stato salutato come uno tra i più belli di tutti i tempi, anche se devo ammettere che nella storia ho visto di meglio, ma visto che vogliamo esagerare esageriamo pure e diciamo che quello di Mexè s è stato persino più bello della prodezza di Ibra, perché di fattura estremamente difficile: un gol costruito, non improvvisato come la botta dello svedese”.
Il secondo calciatore salito alla ribalta è Pato che ha fatto gol e ha iniziato subito a lamentarsi per mancanza di spazio
“Pato sta iniziando a rivendicare il diritto di giocare perché si sente bene. Il suo atteggiamento vagamente polemico lascia intendere di sapere di essere in grado di giocare, di essere in condizione. È un segnale positivo, perché se il giocatore sta bene questa è una bella notizia”.
Parliamo infine di El Shaarawy, tanto per cambiare ancora decisivo. A 20 anni raramente si è visto su un campo da calcio un giocatore così
“Sul faraone non c’è molto da aggiungere. Rappresenta un momento molto particolare del calcio moderno. Noi eravamo abituati ai giocolieri come Del Piero e Baggio, qui ci ritroviamo in un caso abbastanza diverso”.
Ossia?
“El Shaarawy è un delizioso chirurgo, fa scientificamente quello che vuole. Non c’è il momento in cui l’avversario può tampinarlo, non si sa come gioca, quale piede usa. Da qualsiasi parte e in qualsiasi momento è in grado di mandare la palla in rete. Il gol che ha permesso di fare a Pato non è generosità ma è una cosa calcolata, da scienziato qual è ha fatto così”.
Le ricorda qualcuno?
“Vederlo giocare, vedergli fare certi lanci da 40 metri mi fa venire in mente il primo Giancarlo Antognoni che guardava sempre avanti, sapeva già dove indirizzare la palla. Antognoni era un passo avanti, guardarlo agli esordi ci faceva gridare al miracolo. E Stephan El Shaarawy è così, però non paragoniamolo a nessuno, per carità. Quando ci sono i paragoni si tende a dimostrare che il vecchio è sempre migliore. El Shaarawy non va paragonato, è la novità del calcio e credo che questo exploit non se l’aspettasse nessuno, né chi lo ha venduto né lo stesso Milan che ha sì puntato su di lui, ma non credeva di avere tra le mani uno così forte”.
Tornando in generale al successo sull’Anderlecht, possiamo tornare a parlare di svolta?
“Dopo Napoli ci si aspettava la solita storia dello Zenit. Credo che contro una delle squadre più rognose dello scenario europeo per la reazione che c’è stata possiamo dire che questo Milan se continua così può davvero risalire in campionato”.
Una dose di fiducia importante per la sfida di domenica contro la Juventus
“Intanto in generale qualcuno vorrebbe che fosse la partita dei ricordi, del gol di Muntari. Ma credo che dopo un exploit così Milan-Juve ha il diritto di essere una bella partita di campionato e basta”..