Milan Night
Fa sorridere tutto ciò. Fa sorridere sentire l’opinione di alcuni genialodi del calcio oggi, sentire cose come “è inammissibile perdere in questa maniera uno scudetto già vinto” e “Hanno gettato la spugna prima ancora che fosse finita la stagione.” Fa sorridere che certi discorsi provengono dalle stesse persone che dalla prima di campionato non fanno altro che dire che questo scudetto è già della Juventus, vuoi per la Figc, vuoi per altro. Dalla prima di campionato e fino a ieri. Che mettano un po’ di ordine alle idee. Oggi il tema è cambiato, oggi scopriamo che invece era il Milan che aveva praticamente già vinto il campionato, oggi scopriamo che a gettare la spugna non sono proprio quelli che dicevano che fosse già della Juve da inizio stagione, arrendendosi ai fatti da loro portati in tribunale, oggi l’accusa passa a difesa, non sono loro che hanno gettato la spugna prima del tempo, sono i giocatori del Milan. E’ evidente.
Fa sorridere scoprire che le tesi complottistiche di palazzo portate avanti con fierezza fino all’altro giorno, sono svanite come d’incanto. Tesi portate come unico credo, come unica ragione di vita, d’altronde i fatti lo dicevano, i fatti parlavano chiaro, i fatti… Improvvisamente tutti questi fatti sono spariti in un amen. Non è successo nulla. Complotti? Arbitri che falsano partite a favore di chi o che cosa? Niente di tutto questo è mai avvenuto. Ora scopriamo che non era vero niente, che quelle tesi erano utili solo quando erano… Utili. Adesso siccome non servono più, perché l’obbiettivo è cambiato, adesso si parla di errori di gestione, errori tecnici, errori tattici, errori in fase di acquisti, errori in fase di cessioni.
Fa sorridere sentire l’opinione della gente cambiare nel giro di poco, a seconda delle comodità. Quando faceva comodo prendersela col palazzo andava bene prendersela col palazzo, ora fa più comodo prendersela un po’ con tutti, e allora prendiamocela con tutti i tesserati che passano di qua. Ibrahimovic è una pippa, Abate è una pippa, Allegri è una pippa, Thiago Silva è una pippa, Abbiati è una pippa, Aquilani è una pippa, Bonera è una pippa, Van Bommel è una pippa, Antonini è una pippa, Nesta è una pippa, Ambrosini è una pippa, Nocerino è una pippa, Robinho è una pippa, El Shaarawy è una pippa, Merkel è una pippa, Pato è una pippa, Strasser è una pippa, Muntari è una pippa, Boateng è una pippa, Maxi Lopez è una pippa, Gattuso è una pippa, Galliani è una pippa, Berlusconi è una pippa. Conte è un genio, alla Juve sono tutti dei geni, la dirigenza juventina è un crogiuolo di sinapsi geniali che sforna soltanto idee geniali.
Purtroppo spesso non ci sono mezze misure, o è tutto rosso o è tutto nero, purtroppo non ci si sofferma ad analizzare caso per caso, partita per partita, situazione per situazione, uomo per uomo, perché è noioso, è dispendioso, fa più comodo prendere tutto e tutti e buttarli nel macero, oppure ergerli su un altare. Troppo complicato cercare di capire, meglio seguire l’onda, oggi fa più comodo il tiro al terzino? Tutti addosso al terzino, domani fa più comodo il tiro al mister avversario? Tutti addosso al mister avversario, e via dicendo. Capisco che sia più facile, mi rendo conto che di perdere tempo prezioso a cercare di capire il perché avviene una cosa, non se ne ha voglia. Chiedersi perché, è difficile, è una perdita di tempo, meglio farselo “spiegare” da altri, ed altri, ed altri, finché non si trova la risposta che soddisfa di più. Poi se sia la verità o meno, non importa, è quel che si vuole sentire e tanto basta.
E intanto il carrozzone va avanti. Partita dopo partita, dopo partita, e di quel che pensiamo noi, giusto o sbagliato che sia, a quelli che il carrozzone lo guidano, non interessa assolutamente nulla. Possiamo scannarci per anni tra noi se sia meglio il 4-3-3 o il 4-4-2, se sia più forte Pato o Balotelli, se sia più adatto Allegri o Guardiola, se sia meglio Rivera, Mazzola o una bella staffetta tra i due, possiamo starci anni, e mentre combattiamo le nostre guerre qui, tra noi, tra un ferito e l’altro, dall’altra parte c’è gente che firma contratti, che decide, che impone, che cambia le regole, alla faccia nostra che paghiamo abbonamenti come fosse una cosa ormai normale e scontata, e che andiamo allo stadio come fosse andare alla Mecca per un musulmano.
Fa sorridere vedere come ci si accapiglia per delle stupidaggini come la tribuna di Tizio e la panchina di Caio, per il rigore dato a quelli e non dato a noi, per i gol dentro che sono fuori, e quelli fuori che sono dentro, fegati spappolati sull’altare della propria squadra, invettive, macumbe e stregonerie per vincere ma soprattutto per non far vincere, tribune sportive in onda su tutte le “reti”, amicizie infrante, separazioni, guerre di cortile col vicino di casa, convinti in cuor nostro che così facendo, si cambi il mondo del calcio, salvo poi ritrovarci alla fine di ogni stagione, a chiederci “ne è valsa la pena?” e ce lo chiediamo per tutta l’estate, in attesa che si riapra la nuova campagna abbonamenti, e si riparta col carrozzone. Fa sorridere, o forse no.
Iena
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Fa sorridere