…Finiti i processi il Milan è nuovamente favorito

Milan news

17.10.2011 18:45 di Emiliano Cuppone   articolo letto 168 volte

© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Sono bastati tre gol per spazzare le critiche, è bastata la convincente vittoria con il Palermo per riaccreditare il Milan nella corsa scudetto, per rimetterlo in cima alle preferenze degli esperti per la vittoria finale.
Seppur con due scontri diretti persi, per di più piuttosto malamente, il diavolo è a soli 4 punti dalla vetta, a soli 2 punti dall’osannato Napoli di questo inizio stagione, nuovamente in scia, pronto ad approfittare dei passi falsi di chi è davanti.
La settima giornata di campionato (a tutti gli effetti la sesta) restituisce una classifica cortissima ed un Milan nuovamente in pista verso l’obiettivo tricolore, la sosta ha sortito l’effetto desiderato, Allegri rispetta i precedenti e presenta una squadra rigenerata, con le gambe che girano e lo sguardo rivolto alla vittoria. Le avversarie sono tante, il campionato italiano, bistrattato da molti, sembra aver alzato il livello rispetto allo scorso anno, non avrà l’eccellenza delle primatiste di Liga e Premier League, ma ha un livello medio decisamente più alto di qualsiasi altro torneo continentale. Il campionato si è livellato, verso l’alto o verso il basso a seconda dei punti di vista, ma le concorrenti alle prime posizioni, se non al titolo, sono almeno 6 o 7, dalle solite milanesi, alla ritrovata Juventus, passando per le romane ed il confermatissimo Napoli, senza trascurare l’ormai solita Udinese.
Tante concorrenti, quindi, ma nessuna capace di impensierire seriamente il diavolo, che sembra essere ancora l’avversario da battere, a dispetto di una classifica che lo vede stazionare nella colonna di destra.
La Juventus, prima della classe che ha giocato conscia dei risultati delle avversarie, non riesce ad allungare, non dà lo strappo, e si blocca a Verona, campo complicatissimo, dove non passa praticamente nessuno, ad ulteriore conferma dell’elevata difficoltà di disputare il campionato del belpaese. Conte ha una rosa completa, non ha le competizioni europee, ha la possibilità di preparare ogni partita con 6 giorni di lavoro, ma non sembra aver trovato ancora la maturità per fuggire. Il pari con il Chievo permette due colpi d’ago al collega Allegri, messo in seria difficoltà due settimane prima, il quale ha parzialmente ricucito lo strappo con il ricamo tattico di sabato sera.
L’altra avversaria da battere, che invece ha atterrito il Milan nello scontro diretto, è il Napoli, lontano solo due punti dopo la pesante sconfitta casalinga con il Parma. Mazzarri sembra avere qualche difficoltà di troppo ultimamente, la sua squadra è splendida con le grandi, ha messo sotto le due milanesi, ha battuto il Villareal, ha pareggiato sul difficilissimo campo del City, ma non sembra riuscire a brillare con le piccole. I partenopei sembrano soffrire la patologia della grande squadra alle prime armi, che interpreta i big match con la voglia e l’intensità necessaria, mentre non riesce a fronteggiare con la giusta concentrazione le piccole. La rosa degli azzurri non è di quelle mirabolanti, agli 11 titolari di assoluto spessore, si aggiungono solo due o tre ricambi, al massimo, capaci di giocare su certi ritmi. C’è da aggiungere che questa squadra, piuttosto immatura in alcuni elementi chiave, disputa per la prima volta la Champions League, competizione che, a detta di compagini molto più esperte, brucia tantissime energie mentali prima che fisiche. Il Napoli sembra quasi guardare al campionato come un fastidioso intermezzo fra le sfide europee, scende in campo motivato solo nelle grandi sfide, lasciandosi prendere eccessivamente dall’entusiasmo europeo, manifestato probabilmente con troppa energia da allenatore e presidente in primis, i quali  hanno forse sbagliato nel dare questo alibi ai propri atleti.
I cugini dell’Inter vivono un momento difficile, confuso, difficilmente decifrabile. Hanno visto partire Eto’o, vero trascinatore in una stagione semi-fallimentare come quella dello scorso anno, hanno lasciato andare l’allenatore della rinascita, Leonardo, per scommettere su un Gasperini messo alla sbarra dopo il primo mezzo passo falso. L’arrivo di Ranieri non sembra aver cambiato le cose, la squadra è fuori ritmo, a tratti priva di idee e voglia, le gambe sembrano pesanti, il cervello logoro, sono distanti ben 8 punti dalla vetta, hanno la metà dei punti del Milan zoppicante di questo inizio stagione. I nerazzurri possono essere ancora protagonisti, ma il cambio di rotta dev’essere repentino, ci vuole una sferzata, ci vuole l’innesto di una marcia in più, ci vogliono rinforzi ad una rosa forse sopravvalutata, o scientemente inalterata in attesa di una rivoluzione targata 2012. Gasperini durante la trasmissione “Controcampo” ha asserito che non c’è mai stato un progetto, se non nelle idee iniziali, immediatamente confutate dall’andamento del mercato, ma la compagine nerazzurra rimane comunque un’avversaria da tenere d’occhio.
Le romane e l’Udinese sono lì, non sembrano ancora accreditate per la vittoria finale, ma saranno sicuramente ago della bilancia, sapranno inserirsi fra le quattro vere pretendenti al titolo, e potrebbero riservare sorprese. La Roma ha un progetto importante e se ne intravedono i frutti, la Lazio ha mantenuto l’impianto dello scorso anno, inserendo elementi di assoluto spessore come Klose e Cissè, l’Udinese ha ceduto Sanchez ed Inler, ma lo spirito, la voglia ed il gioco sono gli stessi della scorsa stagione.
A conti fatti, il Milan ha avuto il calendario peggiore, ha affrontato quattro dei sei scontri diretti, per di più nel momento più difficile, per quantità d’infortuni e storia recente del suo allenatore, che presenta al via squadre sempre piuttosto appesantite. In questo contesto, con una distanza dalla vetta che è più che ricucibile, con un calendario in discesa, almeno sulla carta, il diavolo torna in voga, ed il campionato potrebbe nuovamente vestire rossonero a breve termine.

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