“Scudetto? Con Ibra e Thiago poteva lottare per vincerlo, ora sarà più faticoso. Non ci vuole Gattuso o Einstein per capirlo”. Gennaro Gattuso, attuale capitano del Sion che ha debuttato con una vittoria nel campionato svizzero, è tornato a parlare di Serie A e soprattutto di Milan e di quei colori che gli rimarranno per sempre nel cuore. Le cessioni di Ibra e Silva, secondo ‘Ringhio’, complicano le cose per il Milan, sia in serie A, sia in Champions: “Sei il Milan, non puoi giocare solo per partecipare. La Champions devi farla. Io comunque verrò a vedere le partite a San Siro. C’è un treno Sion-Gallarate che ci mette un’ora e 35”, spiega ancora Gattuso al ‘Corriere dello Sport’. “Sarebbe stata dura anche se fossimo rimasti io e Nesta – puntualizza Rino – Vedere un ridimensionamento di questo tipo in un colpo solo è uno shock. Anche noi, quando venne ceduto Kakà, ci chiedevamo: perché si vende Kakà? Figuriamoci ora. Conoscendo quello spogliatoio so che ci saranno scetticismo e delusione. Ti vedi vendere i due migliori giocatori della squadra…”.

Come si sentirebbe Gattuso nei panni di Allegri? “Farei fatica a dormire. Preparare una squadra con uno dei più forti difensori del mondo e con un attaccante che da solo ti vince almeno 10 partite in serie A è un conto, senza è un altro. Però conoscendo Galliani prima o poi qualcosa dal cilindro tira fuori, qualcosa si inventa. Farà per l’ennesima volta Copperfield”. Come colmare il gap  con i campioni d’Italia? “Bisognerà lottare, sarà importante imitare la Juve dell’anno scorso. Costruita su due grandi campioni, Buffon e Pirlo, e tutti gli altri a vomitare per la fatica. Si vede che Conte è un malato di calcio. Anche quando ci giocavo contro tutti parlavano di Davids ma era lui che macinava chilometri e non mollava mai. Era un gatto attaccato ai coglioni, come si dice dalle mie parti”, conclude in modo colorito Gattuso.

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