God save the Saints

MILAN DAY

In tempo di guerra non si butta via niente si usava dire una volta, e così vale anche per il Milan.
La vittoria col Cesena era fondamentale, gli infortuni stanno falcidiando la squadra e stiamo utilizzando sempre gli stessi giocatori.
Ad aggravare la situazione c’è anche che, alcuni di questi, hanno superato i trentacinque anni e certamente la società avrebbe potuto accelerare il ricambio generazionale.
Tra questi vecchietti ce n’è uno che se io fossi allenatore giocherebbe fino a quarant’anni: Clarence Seedorf.
L’olandese fa spesso discutere ed è stato forse il giocatore più fischiato negli ultimi anni a San Siro; il pubblico dei distinti, non certo quello della curva, non gli perdona una certa indolenza che a volte dà la sensazione di avere in campo.
Clarence gioca sempre col petto in fuori, sicuro di sé stesso e forte della sua classe sopraffina.
In questo periodo si sta comportando da capitano, non solo per il gol contro il Cesena ma anche per come interpreta le gare.
Oggi e soprattutto domenica a Torino con la Juve saranno partite decisive, se vinciamo contro i cechi e non perdiamo con la Juve rimaniamo belli in corsa con fiducia per tutti gli obbiettivi, nell’attesa che tutti gli infortunati ritornino e che la caccia all’alce in Svezia chiuda.
Passando oltremanica c’è da registrare… (continua)

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