Ibra non basta, con il Bate finisce 1-1

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MINSK.

Ibrahimovic doubleface, un rigore molto dubbio, molte palle sciupate, ansia e paura per il compagno Antonio Cassano in ospedale: sono gli elementi di una serata storta del Milan che ha pareggiato contro il Bate Borisov, dominando praticamente per un’ora. Complice un campo difficile, quello del Dinamo Stadium, letteralmente gremito, un catino di tifosi forsennati dove il Milan è stato in parte beffato. La qualificazione non è matematica ma non è in discussione. Di certo, la vicenda di cassano deve aver destabilizzato la squadra, emotivamente colpita. Lo tsunami mediatico non ha aiutato. In ogni caso, il Milan ha ceduto forse più sul piano fisico, lasciando troppi spazi al Bate Borisov che sulle ripartenze si è resto pericoloso. Il Bate si conferma una compagine ostica, arcigna, combattiva: in casa può creare più di un problema agli avversari. Arrivati a San Siro con un pullman turistico, si sono presi questa sera la loro rivincita. Il pareggio è stato salutato come una vittoria dallo scatenato tifo locale. La partita era iniziata nel migliore dei modi per il Milan che parte alla grande: ci prova Aquilani con il destro, ribatte Skavyc sull’altro fronte. Al 16′ salva Bordachev su Aquilani, due minuti dopo ‘sassatà di Ibrahimovic. È il prologo del gol che cade al 22′: lo svedese è abile nel pressare Simic e propiziare la giocata di Robinho che avanza sulla destra e mette la palla al centro per il destro rasoterra di Ibrahimovic, imprendibile per Gutor. La goia del gol è composta ed è chiaro che è dedicato ad Antonio Cassano. Boateng si alza la maglietta, sotto porta quella del compagno, la numero 99. La strada sembra spianata verso una vittoria rotonda, corroborante in una serata rigida e grigia come il morale della vigilia. Robinho tenta con un bel destro a giro, parato con la mano. I rossoneri schiacciano i bielorussi nella loro area: al 39′ clamoroso palo di Robinho. Si va al riposo con la fiducia di poter mettere al sicuro il risultato e, infatti, si riprende ed è sempre Robinho a sciupare altre occasioni. E, come sempre, la legge del calcio è implacabile. Subito dopo, accade l’incredibile: Abate duella con Kotsevoy in area. L’arbitro Rasmussen non ha dubbio: rigore per Bate. Renan Bressan dal dischetto batte Abbiati. Il Milan trema e va in confusione, Baga è pericolosissimo, mentre Ibrahimovic mostra buona volontà, si danna ma non fa la differenza. Il risultato non cambia più e il portiere rossonero salva il risultato a tempo quasi scaduto e riesce a bloccare ancora Baga che si invola in contropiede. Boateng tenta il tutto per tutto a tempo scaduto ma l’arbitro fischia. È finita. Si torna a casa e si conclude una trasferta complicata, il morale era sicuramente messo a dura prova dal malore di Antonio Cassano che ha interrotto una sorta di luna di miele dopo la vittoria di Roma. Non bisogna piangersi addosso anche perchè la qualificazione è in tasca. Domani si chiarerà la vicenda di Fantantonio, un tassello importante per preservare la serenità del gruppo. Di certo, Ibrahimovic ha bisogno di una squadra che giri attorno a lui: oggi Robinho non lo ha aiutato più di tanto. Le assenze sono pesanti e determinanti. In campo anche Ganz, il futuro, per esordio in Champions a soli 18 anni.

Leggo
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