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I rossoneri battono 2-0 il Viktoria Plzen grazie alle magie (gol, assist e grandi giocate) del rientrante attaccante svedese, dimostratosi una volta di più assolutamente decisivo.
Al minuto 21 della ripresa di Milan-Viktoria Plzen si è capito definitivamente quale sia la differenza fra avere Ibrahimovic in campo e non averlo: rinvio lungo di Abbiati, Ibra arpiona il pallone e dal nulla inventa l’assist per Cassano che infila in rete con un “cucchiaino”,chiudendo di fatto una partita più ostica del previsto e segnando il gol n° 2000 dell’era Berlusconi; senza lo svedese quel rilancio di Abbiati sarebbe probabilmente finito nel nulla, mentre Ibrahimovic lo ha trasformato in oro, dopo, naturalmente, essere entrato per primo nel tabellino dei marcatori, conquistandosi e realizzando con freddezza il rigore che ha sbloccato il risultato. Non penso di esagerare dicendo che difficilmente il Milan avrebbe portato a casa questi tre punti se Ibra fosse stato ancora nella lista degli indisponibili invece che in quella dei convocati, perchè tutte le azioni d’attacco sono passate dai suoi piedi e senza di lui sarebbe stato arduo scardinare l’ordinata difesa dei cechi, che non si sono limitati a chiudersi e a proteggere la propria porta ma si sono resi spesso pericolosi in contropiede, giocando a viso aperto e dimostrando di essere una buona squadra, organizzata e con buone individualità. Il Milan ha faticato, soprattutto nel primo tempo, ha sbagliato molte occasioni da gol, si è aggrappato a Ibra che si è caricato la squadra sulle sue spalle larghe e l’ha condotta alla vittoria, anche se molti altri rossoneri hanno offerto buone prestazioni, confortanti soprattutto in ottica futura.
Allegri scioglie i due dubbi di formazione e schiera la squadra ipotizzata alla vigilia, con Antonini terzino di fascia sinistra (ballottaggio con Taiwo) ed Emanuelson trequartista (preferito ad Aquilani); ovviamente c’è anche Ibrahimovic e tutto il popolo rossonero può tirare un sospiro di sollievo, perchè questa è una gara importante per il cammino in Champions League. Finalmente lo stadio è pieno e c’è l’atmosfera giusta e degna di un grande stadio come San Siro: più di 56000 abbonati al girone di Champions (anche se è la sfida contro il Barcellona ad aver convinto molti a sottoscrivere il miniabbonamento) e anche il settore ospiti è pieno, visto che per i tifosi del Viktoria è un vero evento essere a San Siro e lo dimostrano indossando con orgoglio magliette che ricordano le date del loro “tour” europeo, ovvero le date del girone di Champions League, in cui hanno l’occasione di incontrare squadre come Milan e Barcellona. Per l’ambiente rossonero, invece, abituato a ben altre sfide, questa è una partita “normale”, una delle tante del cammino europeo che deve essere il più lungo possibile, ma è una sfida importante da giocare con una formazione ancora molto rimaneggiata, anche se la presenza di Ibra là davanti dà maggiore fiducia a tutti. Grande accoglienza per lo svedese e solito grande tifo della Curva Sud, che cerca di coinvolgere tutto lo stadio nell’incitamento alla squadra, visto che finalmente gli spalti sono più pieni che vuoti, contrariamente a quanto avviene in campionato.
Il Milan prova a partire forte e a mettere subito in chiaro i reali rapporti di forza fra le due squadre, ma il Viktoria non ci sta e spaventa subito tutti con un colpo di testa di Bakos destinato all’angolino e che Abbiati deve deviare miracolosamente in angolo con la punta delle dita, una parata talmente impercettibile (ma decisiva) che sfugge ai più (arbitro compreso). In questa fase è Cassano il terminale offensivo rossonero, mentre Ibra prova a svariare su tutto il fronte d’attacco e spesso indietreggia addirittura sulla linea dei centrocampisti per trovare spazio. Il primo assist di Ibra è geniale, ma Cassano lo spreca sparando addosso al portiere in uscita e l’urlo del gol rimane strozzato in gola al popolo rossonero, che perde spesso la pazienza quando Fantantonio si intestardisce a cercare giocate raffinate ma troppo difficili e sempre inutili e sbagliate, quando invece servirebbe più concretezza. Il Milan alza i ritmi, pressa alto, prova a giocare in velocità come raramente gli è successo in questa fase della stagione, ma gli spazi sono intasati, contrariamente a quelli nella metà campo rossonera, che spesso si aprono fin troppo alle avanzate dei cechi che, fortunatamente, non hanno piedi particolarmente precisi al momento di concludere in porta e si affidano spesso a sbilenchi tiri dalla distanza. C’è molto Milan nel primo tempo e, soprattutto, c’è tanto Ibra in questo Milan: lo svedese fa reparto da solo, catalizza tutti i palloni, li protegge, li smista ai compagni, fa salire la squadra che lo asseconda e in alcune fasi sembra assediare gli avversari; manca solo il gol e Ibra dopo la mezz’ora ne sbaglia un paio, anche se nella prima occasione, ispirata da Abate, è bravo Cech a deviare in angolo con un guizzo. Quando il gol sembra maturo per i rossoneri, il Viktoria ricorda a tutti che ci sono due squadre in campo e che quella teoricamente più debole non ha alcuna intenzione di fare la vittima sacrificale designata e, infatti, l’occasione più colossale di tutto il primo tempo capita a Petrzela, che sbaglia un autentico rigore in movimento. Il primo tempo si chiude, così, senza gol e c’è anche qualche fischio (ingeneroso come al solito) ad accompagnare negli spogliatoi un Milan che ci ha provato, ma ha trovato sulla sua strada una squadra forse più ostica di quanto ci si aspettasse alla vigilia.
Il Milan riparte premendo sull’accelaratore, ma le occasioni capitano sempre sui piedi sbagliati, come quelli sciagurati di Emanuelson che si divora un’occasione molto ghiotta sparando alto da posizione molto favorevole. Bisogna soffrire ancora, ma solo per qualche minuto, perchè ci pensa Ibra a procurarsi un rigore, causato da un fallo di mano di Cisovski che interrompe un suo tentativo di penetrazione in area; sul dischetto va lo stesso Ibrahimovic che spiazza con freddezza il portiere e fa finalmente esplodere di felicità San Siro, visto che l’ansia e la tensione stavano aumentando minuto dopo minuto. Ora il Milan può giocare di rimessa e in scioltezza, trovando sicuramente più spazi e la dimostrazione viene da una spettacolare azione costruita con classe dai migliori in campo (Ibra e Seedorf), ma il terminale dell’azione è lo sciagurato Cassano che alza sopra la traversa. Fantantonio si fa perdonare con il cucchiaio vincente sull’assit di Ibra e segna un gol importante e storico, visto che, come già detto, si tratta del n°2000 dell’era berlusconiana ed è stato realizzato proprio da un giocatore molto apprezzato dal presidente rossonero. Sul 2-0 la partita sembra chiusa, anche se il Viktoria non si arrende e continua a provarci fino alla fine, ma Allegri può rilassarsi e cominciare a pensare alla sfida contro la Juve facendo riposare qualcuno di quelli che hanno “tirato la carretta” in questo periodo di emergenza, come ad esempio Seedorf che esce salutato dall’ovazione del pubblico dopo un’altra prestazione sontuosa con ottime giocate ma anche tanto sacrificio e molta corsa in ogni parte del campo. Poco dopo esce anche Antonini sostituito da Taiwo e nel finale c’è spazio anche per il giovane De Sciglio al posto di uno stanchissimo e acciaccato Abate, autore di un’altra prestazione convincente. A sorpresa rimane in campo fino alla fine Ibrahimovic, che evidentemente sta bene e non sente fastidio alla gamba appena guarita dal problema muscolare. Il Milan concede ancora spazio ai cechi nel finale, ma ormai il risultato è al sicuro e i tre punti in cassaforte e al triplice fischio dell’arbitro Meyer il boato di San Siro saluta una vittoria preziosa che semplifica il cammino verso gli ottavi di finale e permette di rimanere a braccetto con il Barcellona in vetta alla classifica del girone, staccando gli altri rivali.
Era importante vincere e il successo è arrivato, magari più sofferto del previsto ma in queste occasioni non bisogna guardare troppo all’estetica ma piuttosto a ciò che conta davvero, ovvero i gol e i punti in classifica; il Milan ha segnato due reti con la sua coppia d’attacco (che ha dimostrato ancora una volta un’ottima intesa) e per la seconda volta consecutiva non ha subito reti; il gioco è sembrato più fluido e veloce rispetto alle ultime uscite e anche la condizione fisica pare in progresso, visto che anche chi sembrava meno brillante (ad esempio Vam Bommel) questa sera è parso più pimpante e concreto. Alla vigilia avevo auspicato che i più esperti trascinassero la squadra con il loro esempio e sono stato accontentato, visto che oltre al sontuoso Ibra, fra i migliori sono da segnalare Seedorf, Van Bommel, lo stesso Nesta con alcune chiusure difensive decisive, a dimostrazione che in Europa non si può improvvisare e l’esperienza è d’aiuto nei momenti delicati. Le assenze sono ancora tante ma, come detto in apertura di articolo, è bastato recuperare un solo giocatore, il più importante (senza nessuna offesa per gli altri), per fare progressi evidenti. Ora si può guardare con più fiducia al futuro, a cominciare dalla sfida di Torino di domencia prossima, che chiuderà un periodo intenso in cui si è giocato ogni tre giorni e quasi sempre con la stessa formazione; la sosta arriverà al momento opportuno per recuperare gli infortunati e migliorare la condizione fisica, ma intanto godiamoci questa…Viktoria che sicuramente darà morale ed entusiasmo al gruppo e che ha fatto uscire il popolo rossonero soddisfatto e contento da San Siro, perchè ora che abbiamo rivisto le magie di Ibra siamo tutti più tranquilli!
Post Originale:
Ibra trascina il Milan alla Viktoria