Il centrocampo del futuro, dubbi e certezze per la prossima stagione

Canale Milan

Aspettando maggio e qualche news più definita proveniente da via Turati sul fronte rinnovi, possiamo già cominciare a ragionare sugli uomini che dovrebbero andare a comporre il centrocampo rossonero per la prossima stagione. La premessa fondamentale, e forse neanche troppo scontata, è che il prossimo anno ci sia sempre Allegri con il suo 4-3-1-2 a guidare la squadra. Vere indiscrezioni su un possibile divorzio non ci sono mai state ma non è un mistero che il gioco dell’allenatore livornese non sia molto apprezzato dal presidente, così come il fallimento dell’obiettivo scudetto potrebbe far vacillare concretamente la riconferma.

Ad ogni modo, in questo momento Allegri può contare su 11 centrocampisti, più Strasser, il cui rientro a Milano sarà molto probabilmente solo di passaggio. Per il ruolo di mediano i nomi sono quelli di Van Bommel e Ambrosini, entrambi classe ’77 – li separa un mese – entrambi in scadenza di contratto ed entrambi alle prese con problemi fisici di vario genere che raramente hanno consentito la loro contemporanea presenza tra i convocati. Un doppio rinnovo non sembra un’ipotesi percorribile ed il principale candidato a partire è l’olandese, che più ha volte dichiarato di sognare un finale di carriera con la maglia del Psv. Il sostituto potrebbe essere Michael Bradley, al primo anno in Italia e protagonista di un ottimo campionato tra le fila del Chievo. Un giocatore in grado di abbinare tanto lavoro sporco ad una discreta abilità in fase d’impostazione e dal costo non inaccessibile.

Nel reparto mezzale sicuri del posto sono Nocerino, Muntari e Aquilani il cui riscatto per 6 milioni dal Liverpool è già scattato in virtù delle 25 presenze collezionate con il Milan tra tutte le competizioni. Restano quindi da definire le posizioni di Gattuso, Seedorf, Merkel e Flamini. Per quest’ultimo l’addio sembra scontato visto che dall’infortunio nel Trofeo Berlusconi non si è più rivisto in campo, anche a causa di un nuovo stop occorsogli prima della gara con il Lecce. Considerato da sempre una riserva, l’ingaggio da 4,5 milioni netti annui percepito non dovrebbe garantirgli il rinnovo e per lui già si parla di un ritorno a Marsiglia, società che lo aveva lanciato. Discorso simile anche per Seedorf, negli ultimi anni Clarence è sembrato più volte al passo d’addio e, complice un redimento mai vicino ai suoi livelli in questa stagione, pensare ad un nuovo contratto per un giocatore di 36 anni non sarebbe in linea con le nuove direttive societarie, tanto più che il Milan avrebbe già messo le mani su Montolivo, giocatore con caratteristiche simili a quelle dell’olandese, e da mesi accostato ai rossoneri. Per gli altri due invece, se fino a poco tempo fa una riconferma pareva scontata, le cose potrebbero in realtà essere cambiate radicalmente. Preso come simbolo del nuovo corso della Primavera milanista, nelle ultime settimane il nome di Merkel è stato chiamato in causa per una cessione definitiva al Genoa in cambio della seconda metà di El Shaarawy, nonostante il desiderio del tedesco fosse stato chiaramente espresso non più tardi di qualche settimana fa. Una strategia di mercato discutibile che però non ha ancora trovato conferma nelle parole dei dirigenti delle due società. Situazione diversa per Gattuso: protagonista del Milan campione d’Italia di Allegri per carisma e leadership, Rino quest’anno non ha mai potuto dare il suo contributo a causa dei problemi di vista che finora gli hanno permesso di disputare appena cinque minuti nella gara di Parma. Anche dopo il rientro il tecnico non lo ha più considerato e non è escluso che, a fine stagione, Gattuso decida di appendere le scarpette al chiodo per dedicarsi interamente ad una carriera in panchina.

Restano i due trequartisti, Emanuelson e Boateng. Immaginare un futuro senza il ghanese appare improbabile, così come la riconferma di Allegri andrebbe di pari passo con quella di Emanuelson che, a dispetto delle prestazioni in campo, sembra godere di un credito illimitato difficilmente riproponibile con un altro tecnico.

Sicuramente un lavoro duro attende Galliani nei prossimi mesi perché questo reparto non ha bisogno solo di svecchiare ma anche garantirsi quella qualità che, al momento, resta la più grande differenza con le squadre che oggi primeggiano in Europa. Un fattore fondamentale, oltre alle scelte di Allegri o dello stesso Galliani, sarà la voglia del presidente di tornare protagonista e di creare un Milan con lo stesso imperativo di 26 anni fa, padrone del campo e del gioco.

©RIPRODUZIONE RISERVATA. È consentita esclusivamente citando la fonte, Canale Milan o www.canalemilan.it

Commenta l’articolo nel forum di Canale Milan

Ti potrebbe interessare anche…

Post Originale:
Il centrocampo del futuro, dubbi e certezze per la prossima stagione

Recommend0 recommendationsPublished in Milan News, News Milan, Notizie