Il gioco dei tre attaccanti

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Leandro Damiao

Si è fatto relativamente in fretta, con le cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic: trattative rapide, dal momento che gli accordi tra le società erano già stati presi da tempo, da quando Galliani si era scoperto appassionato di tennis, per intenderci. Via il dente, via il dolore. Molto meglio così, anche perché per il mercato in entrata del Milan ci vogliono storicamente almeno 40-50 giorni per concludere un affare. Sondaggi, cene, incontri con i procuratori, voli internazionali (quando va male treni), incontri con le società, eccetera. Galliani ha quindi quasi un mese e mezzo per cercare di fare qualcosa di buono per il Milan in questa sessione estiva, che più che stentare a decollare sembra uno dei film della serie Airport.

Due giorni fa si è parlato di Rafael, ieri (e oggi) di Damiao. Va da sé che la scelta della punta che dovrà sostituire Ibra sarà cruciale per la prossima stagione rossonera. Sarebbe quindi il caso di ponderare con attenzione le caratteristiche tecniche e fisiche dei vari candidati. Per rispettare le linee guida delle ultime campagne acquisti, però, la sensazione è che la scelta ricadrà su quello che sarà il candidato meno caro (di cartellino o di stipendio, o ancora meglio di entrambi) più che sul più forte o più adatto. Cerchiamo quindi, considerando anche e soprattutto questo aspetto del futuro affare, di capire chi potrà essere il prossimo numero 9 del Milan.

Partiamo da Carroll: vorremmo che a ogni giornalista che pronuncia la frase “al Milan piace Carroll” esplodesse la testa.
Passiamo ora a Tevez. Anni 28, costo intorno ai 25 milioni, stipendio di circa 7, bonus esclusi. Tecnicamente e fisicamente molto forte, garra argentina che non guasta mai, seconda punta di ruolo. L’ultima caratteristica dovrebbe già, di fatto, escludere un suo ingaggio: con le partenze di Maxi Lopez e Ibrahimovic il Milan ha infatti perso due prime punte (Ibra un po’ atipica, ma lo è eccome), e una prima punta è quel che serve. Un suo possibile ingaggio potrebbe essere più “accettabile” se il Milan decidesse di acquisire anche un centravanti low cost (esempio: Pinilla). Essendo quest’eventualità piuttosto remota, razionalmente l’acquisto di Tevez sarebbe da bollare come un azzardo.

Mattia Destro: andrà alla Roma, quindi possiamo farcene una ragione.
Dzeko: 26 anni, prezzo fissato a 30 milioni o poco meno, stipendio di 5 a stagione. Fisicamente identico a Ibra, ma caratteristiche tecniche e tattiche diverse. Zlatan è una prima punta più tecnica e mobile, il bosniaco è più un centravanti vecchio stampo, con colpo di testa micidiale e senso del gol innato. Differenze sostanzialmente importanti, ma sarebbe comunque un ottimo cavallo su cui puntare. Ci sarebbe però da considerare anche un altro fattore: nel caso si volesse creare una coppa Dzeko-Pato la punta del City sarebbe forse poco adatta a sposarsi con i movimenti del Papero, essendo un peso ingombrante in mezzo all’area. Potrebbe costringere Pato a girare troppo al largo dell’area di rigore, limitando quindi il suo apporto offensivo. Non è un caso che le cose migliori di Pato, negli ultimi due anni, si siano viste con Robinho come partner offensivo. Il numero 10 dei citizens potrebbe quindi essere troppo poco mobile per poter giocare con il numero 7 rossonero.

Leandro Damiao. 23 anni (il più giovane dei tre), valutato 30 milioni, richiederebbe uno stipendio tra i 3 e i 4 annuali. Fisicamente è una via di mezzo tra Dzeko e Tevez (spostato di più verso Dzeko), quindi una prima punta, ma mobile e rapida. È capace di fare gioco da centravanti, ma anche di svariare sul fronte offensivo per poi cercare l’assist o per favorire l’inserimento dei centrocampisti o del trequartista. Il prezzo che chiede l’Internacional di Porto Alegre è però alto per un giocatore che, ovviamente, non ha mai avuto un contatto diretto con il calcio europeo. Sarebbe quindi un azzardo anche puntare su di lui, come con Tevez, seppur per motivi diversi. E se un azzardo è così dispendioso ci vuole un bel coraggio – soprattutto in un momento simile per il Milan, nel quale ogni centesimo deve esser speso con oculatezza – per azzardare.

Questa è l’analisi dei tre giocatori, delle tre carte tra cui – almeno così pare – uscirà fuori l’erede di Ibrahimovic. Dal punto di vista finanziario le differenze non sono enormi: stando a queste cifre, che in sede di contrattazione possono anche tranquillamente cambiare, Damiao sarebbe il più economico, mentre Tevez il più oneroso. Ultimo appunto: tutti e tre non sono provvisti di passaporto comunitario e andrebbero quindi a occupare il secondo e ultimo slot di non UE disponibile (l’altro è partito per Gabriel… il terzo portiere).

Damiao, Dzeko, Tevez. Tre attaccanti diversi, una decisione delicatissima da prendere. Nessuno sarebbe una scelta sicura al 100% come fu invece per Ibra due anni fa, ma se dovessimo sbilanciarci in un pronostico punteremmo le nostre fiches sul brasiliano: convince di più per capacità di abbinarsi agli attaccanti già presenti al Milan, ha qualche anno in meno dei suoi contendenti e costerebbe (poco) meno dei due citizens. E se Galliani ha incontrato ieri il suo procuratore un motivo ci sarà…

pifa86

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