Il Milan non perde colpi

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A Parma i rossoneri, seppur in formazione rimaneggiata, controllano in scioltezza la partita e, con un gol per tempo, conquistano tre punti fondamentali per tenere la Juventus a distanza di sicurezza.

18.03.2012 01:06 di Davide Bin   articolo letto 536 volte

Con la quarta vittoria consecutiva in trasferta (decima in totale), conseguita, oltretutto, su un campo non facile, dove, ad esempio, la Juventus aveva pareggiato non più tardi di un mese fa, il Milan dimostra di essere in salute nonostante i tanti infortuni e mantiene invariato il vantaggio sui bianconeri nel duello scudetto; non è cambiata la classifica, ma manca una giornata in meno e il bonus di una sconfitta spendibile nelle prossime dieci giornate è ancora disponibile, quindi si tratta di una giornata comunque positiva all’inizio di un ciclo terribile di 9 partite in un mese che tutti sperano diventino addirittura 15 in 51 giorni, perchè ciò vorrebbe dire aver eliminato il Barcellona, arrivando a disputare le semifinali di Champions League. Ora, però lasciamo da parte il futuro e torniamo a parlare dell’attualità, ovvero di una partita vinta dal solito Milan sornione e consapevole della propria forza, che ha lasciato sfogare a più riprese l’avversario, ha colpito alla prima occasione, ha chiuso la partita prima di metà ripresa e ha controllato la sfida in scioltezza, permettendosi nel finale di far tornare in campo Gattuso dopo ben sette mesi di assenza e questa è l’ennesima buona notizia di questa giornata. I protagonisti sono stati i soliti, ovvero Ibrahimovic, giunto al ventesimo gol in campionato e autore di tante altre giocate decisive, o Thiago Silva, muro invalicabile per gli attaccanti del Parma, ma per una volta il migliore in campo è stato un nome a sorpresa, ovvero Emanuelson, con lo splendido gol che ha chiuso la partita e ha impreziosito un’ottima prestazione, emblematica del fatto che la grande forza di questo Milan è quella di avere una rosa di tutti titolari e che anche quando il numero degli indisponibili è a due cifre, la squadra non ne risente più di tanto e riesce comunque a centrare vittorie preziosissime.

Allegri risolve l’unico dubbio della vigilia, ovvero quello dei terzini, schierando Zambrotta a destra e lasciando Antonini a sinistra e, di conseguenza, Bonera al centro della difesa; scelta saggia per non sconvolgere troppo un reparto già in piena emergenza e lasciare più giocatori possibili nel loro ruolo abituale. Per il resto la formazione è quella ipotizzata alla vigilia, con Ambrosini centrale di centrocampo al posto dell’acciaccato Van Bommel (non convocato per problemi alla schiena), Nocerino e Muntari ai lati del capitano, Emanuelson trequartista alle spalle della coppia d’attacco Ibrahimovic-El Shaarawy. Da sottolineare la presenza in tribuna del Presidente Berlusconi, che non seguiva la squadra in trasferta da ben 18 anni e ciò dimostra la sua volontà di tornare ad interessarsi con più continuità del Milan, soprattutto in un momento decisivo del campionato e della stagione. Lo stadio Tardini è esaurito e anche il settore ospiti è gremito per trascinare un Milan rimaneggiato all’ennesima vittoria su un campo storicamente ostico per i rossoneri e in una giornata in cui c’è il rischio di pensare giàalla sfida di Coppa Italia contro la Juve, se non addirittura al Barcellona dopo il sorteggio del giorno prima che ha distratto tutto l’ambiente.

Inizialmente il Parma è molto compatto, si difende con ordine e riparte in contropiede molto efficacemente e ciò mette in difficoltà un Milan che fa fatica perchè manca la sapiente regia di Van Bommel, il suo prezioso filtro a centrocampo e anche la spinta sulla fascia di Abate. Ciò che più preoccupa sono le distrazioni e gli erorri in difesa, tipo il passaggio sbagliato di Abbiati che spalanca a Giovinco la via della rete, ma il minuscolo attaccante del Parma per fortuna spreca tanta manna piovuta dal cielo tirando altissimo da buona posizione. Un altro tiro insidioso di Valdes mette i brividi, ma per fortuna finisce a lato, anche se fa temere una serata difficile. Dopo 17 minuti di nulla, però, il Milan, con un lampo improvviso incenerisce il Parma: la solita preziosa sponda di Ibra al centro dell’area premia l’inserimento tempestivo di Emanuelson e il tiro dell’olandese viene deviato con la mano da Zaccardo; rigore netto che Ibrahimovic trasforma in gol spiazzando Mirante e il Milan comincia a raccogliere il massimo risultato con il minimo sforzo. Il colpo subìto tramortisce il Parma che va in confusione e rischia di andare al tappeto con il raddoppio, ma Emanuelson dimostra di essere davvero il gemello di Robinho in tutti i sensi e lo imita anche nella sciagura, divorandosi un gol che sembra già fatto ad un metro dalla porta spalancata davanti a sè, dopo una faticosa respinta di Mirante su una violenta punizione di Ibrahimovic. Lo svedese è uno spauracchio per la difesa del Parma e una sua incursione costringe al fallo Zaccardo, ma Banti non vede e lo sgambetto rimane incredibilmente impunito. Nel finale di tempo il Parma torna a rendersi pericoloso ma il brivido più forte, al di là di un insidioso cross sbagliato di Biabiany che per poco non si infila in rete, lo provoca Thiago Silva con una clamorosa “autotraversa”, una deviazione di testa che per poco non sorprende Abbiati. Lo spavento sveglia il Milan, ma Ibra spreca un’occasione colossale, scattando in contropiede e vanificando tutto con un controllo difettoso davanti a Mirante, una palla troppo lunga che consente al portiere di metterci una pezza; un errore non da Ibra, anche se spesso lo svedese azzecca le giocate apparentemente impossibili e sbaglia quelle più semplici. Un Milan poco cinico che fa arrabbiare Allegri, perchè non chiudere le partite quando si costruiscono tante potenziali occasioni può essere pericoloso, con il rischio di tremende beffe. Il tempo si chiude con uno spunto di El Shaarawy, ma il tiro del Faraone da posizione defilata scheggia il palo e il Milan va al riposo con un vantaggio minimo che non è ancora rassicurante.

L’inizio della ripresa ricalca quello del primo tempo: è il Parma a provarci con più convinzione e a fare la partita, ma il solito Milan sornione e spietato rischia di far male alla prima occasione, con Ibrahimovic che controlla il pallone con un magnifico aggancio volante e scocca un tiro respinto da Mirante anche se forse poteva servire il liberissimo Nocerino al centro dell’area. Poco male, perchè il raddoppio arriva comunque prima della metà del tempo, con Emanuelson che scatta dalla sua metà campo, intelligentemente non serve Ibra in fuorigioco ma sfrutta il suo prezioso velo, con tanto di pallone che passa fra le gambe dello svedese in una sorta di tunnel fra compagni e si invola verso la porta, superando due avversari, scartando Mirante e depositando in rete proprio sotto il settore occupato dai tifosi rossoneri in delirio. Un gol fantastico per un giocatore sempre più prezioso e sempre più a suo agio nel ruolo da trequartista, un gol importante perchè chiude la partita e consente al Milan di gestire con più tranquillità il finale. I rossoneri rallentano il ritmo, ma sfiorano ripetutamente il terzo gol, prima con lo stesso Emanuelson, che pasticcia e tira alto da buona posizione, poi con Nocerino e infine con Ibrahimovic che impegna Mirante con una punizione da lontano, ma tre gol di scarto sinceramente sarebbero stati troppi per un buon Parma, capace di contrastare il Milan anche sul piano del possesso palla. Anche la curva rossonera è tranquilla e trabocca di entusiasmo e allegria: cori per Donadoni, indimenticato protagonista di tante vittorie con la maglia rossonera, cori di scherno per i cugini in una stagione da “sero tituli” (fra i quali anche un beffardo “Josè Mourinho” cantato a squarciagola), cori per Inzaghi che si scalda, cori di sfottò per i “gobbi”, avversari nell’appassionante duello in classifica ma, soprattutto, rivali nella prossima imminente partita di martedì in Coppa Italia nella quale il Milan deve cercare l’impresa; poi, nel finale, ovazione per Gattuso che fa il suo rientro in campo dopo sette mesi e può essere un prezioso rinforzo a centrocampo in un momento decisivo della stagione. Ringhio gioca solo due minuti di recupero ma sono sicuramente due minuti bellissimi per lui, dopo un periodo bruttissimo; prima di lui Allegri manda in campo anche Maxi Lopez al posto di El Shaarawy e Aquilani al posto di Emanuelson, perchè la partita è già in cassaforte e si può concedere preziosi minuti in campo a chi è al rientro da fastidiosi infortuni. Il Parma non si arrende e negli ultimi minuti anche Abbiati ha il suo momento di gloria con una splendida parata su un tiro di Musacci deviato da Thiago Silva che, di fatto, è stato… l’attaccante più pericoloso del Parma nonostante un’ottima prestazione. In pieno recupero arriva la seconda traversa per gli emiliani sul tiro di Floccari, ma è un episodio che, a pochi minuti dal termine, non fa più paura e non può minimamente rovinare la festa rossonera per una vittoria importante in un momento delicato.

I rossoneri replicano la vittoria di domenica scorsa contro il Lecce con lo stesso risultato e identico copione: un gol per tempo, gestione tranquilla e senza affanno della gara, vittoria ottenuta senza fare nulla di trascendetale ma anche soffrendo poco. Il MIlan è un rullo compressore dal punto di vista dei risultati, ma ottiene i successi con apparente facilità, senza il bisogno di spingere troppo sull’acceleratore; bastano lampi di classe, bastano fiammate improvvise per decidere le partite e demoralizzare avversari che magari si sono illusi di poter mettere in difficoltà i rossoneri. Tutto ciò nonostante l’infinita ed estrema emergenza, perchè in quella che doveva essere finalmente la settimana dei rientri, Allegri ha invece perso anche Abate, Robinho e Van Bommel, ma non ha fatto una piega, non si è lamentato, ha fatto di necessità virtù e ha schierato una formazione comunque competitiva in cui le cosiddette seconde linee hanno fatto un figurone, ammesso che gente come Bonera, Zambrotta, Ambrosini o El Shaarawy possano essere considerate semplici seconde linee e non “titolari alternativi”. Purtroppo l’esaltante +7 sulla Juve è durato solo un paio d’ore, ma non si poteva certo sperare di ampliare il vantaggio ad ogni occasione e anche essere riusciti ad archiviare senza danni una trasferta insidiosa, oltretutto con il rischio di essere distratti da altri impegni più prestigiosi, può essere considerato molto positivo all’inizio di un ciclo intenso e difficile di partite ravvicinate che dovrà dire qualcosa di decisivo su questo Milan che per il momento gira alla perfezione e non perde colpi.    

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