Il Milan riparte da zero

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ROBINHO AL SANTOS PER RAFAEL E 4 MILIONI: LO FARESTE?

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Dopo gli addii dei senatori e le cessioni (ormai ufficiali) di Ibrahimovic e Thiago Silva, il Milan apre una nuova era, apparentemente con poche ambizioni e speranze, ma forse con un progetto diverso.

18.07.2012 00:59 di Davide Bin   articolo letto 3107 volte

© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Ibrahimovic è a Parigi e manca solo la sua firma per sancire ufficialmente il suo addio (non voluto da lui) al Milan; si sapeva tutto ormai da giorni, ma in questa pazza estate di proclami disattesi dopo pochi giorni è meglio aspettare l’ufficialità degli eventi per sbilanciarsi e non fare la pessima figura di chi ha ringraziato e ricoperto di elogi un presidente che poi si è rimangiato tutto, lasciando andare Thiago Silva al PSG e raddoppiando con la cessione anche di Ibrahimovic, che aveva già pronta una maglia n°10 che mai indosserà. Lo smembramento pressochè completo del Milan che fu è giunto al termine: prima gli addii dei senatori, dolorosi dal punto di vista sentimentale, poi quelli dei due top-players, ancor più doloroso dal punto di vista tecnico; Ibra e Thiago dovevano essere due delle colonne sulle quali fondare il Milan del futuro e, invece, ora la costruzione della squadra poggia su basi sempre più deboli e sarà necessario rinforzare la rosa, numericamente e qualitativamente, se si vuole rimanere competitivi. Completata la distruzione bisogna iniziare la ricostruzione e non sarà facile in un clima piuttosto pesante: i tifosi si sentono traditi e presi in giro, perchè non si rinnova il contratto ad un giocatore e non si dichiara di aver fatto un grosso sacrificio per amore del Milan per poi rimangiarsi tutto dopo poche settimane. Sulla necessità di maggior chiarezza da parte della dirigenza e, in particolare, del presidente e proprietario si è già detto tutto e non si può che concordare con chi ha detto che sarebbe stato meglio essere onesti e sinceri fin da maggio, perchè le bugie hanno le gambe corte e ora sta saltando fuori che certe decisioni erano già state prese un giorno dopo la fine del campionato e bisognava avere il coraggio di annunciarle al popolo rossonero che avrebbe capito, magari a malincuore ma avrebbe capito e sarebbe rimasto meno deluso. Purtroppo ancora una volta il rispetto per i tifosi è stato pari a zero, se non addirittura sotto zero ed è questo che addolora di più e che porterà conseguenze nel rapporto fra una parte della tifoseria e la proprietà; non è giusto, perchè la famiglia Berlusconi ha fatto tanto per questa squadra e ha garantito tanti anni di vittorie e soddisfazioni ma, si sa, gli amanti traditi reagiscono in modo addirittura spropositato. Ma non c’è solo delusione e rabbia nel popolo rossonero: la Curva Sud aspetta la fine del mercato per giudicare e così anche l’A.I.M.C. che riunisce tutti i club dei tifosi e che non dimentica i tanti meriti di questa dirigenza. Il Milan sembra allo sbando, ha ridimensionato la squadra e le proprie ambizioni, ma forse questo è l’anno zero di una nuova era, in cui non si possono più fare spese folli, anzi bisogna addirittura vendere i pezzi migliori, ma si ha l’occasione per ripartire con una squadra più giovane che avrà bisogno di pazienza e comprensione se non riuscira ad essere subito vincente, perchè è chiaro che in apparenza il divario con la Juventus in Italia e, ancor di più, con le grandi del calcio europeo è cresciuto e sperare di poter fare un lungo cammino in Champions per ora sembra pura utopia. E’ difficile cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno, anzi molti lo vedono addirittura completamente vuoto, ma a volte non tutti i mali vengono per nuocere e se chi si occupa del mercato rossonero, Galliani in primis, dimostrerà competenza e fiuto per gli affari come ha già fatto tante volte, la rosa per la prossima stagione potrebbe essere meno scadente di quello che sembra ora che non ci sono più tanti campioni del passato. Anche Allegri ha una grossa responsabilità, ovvero quella di dimostrare di aver avuto ragione: è stato accontentato, gli è stata data carta bianca e, infatti, vengono alla luce indiscrezioni secondo le quali è stato proprio lui a chiedere la cessione di Ibra e dei senatori; certo nemmeno lui avrebbe voluto privarsi anche di Thiago Silva, ma sembra che questo sacrificio sia stato necessario, non solo per motivi economici, ma anche perchè il PSG era l’unico che poteva e voleva acquistare Ibra, ma solo se nella trattativa fosse stato inserito il brasiliano, vero obiettivo di Leonardo e Ancelotti; ecco il perchè del clamoroso dietro front, forse favorito anche dal fatto che nel frattempo chi aveva deciso di defilarsi in politica e tornare a fare il presidente del Milan a tempo pieno ha cambiato idea, ha scelto di scendere nuovamente in campo (non a San Siro ma a Roma…) e, quindi, ha cominciato la sua campagna elettorale facendo capire agli italiani che anche lui è bravo a risparmiare e a far quadrare i conti e ha inaugurato una sorta di “spending review” rossonera con cessioni dolorose dal punto di vista tecnico ma molto remunerative. Se vogliamo trovare un motivo di speranza, pensiamo che il Milan è sopravvissuto agli addi di gente come Baresi, Van Basten o Maldini e alle cessioni di Shevchenko e Kakà, continuando a vincere mentre alcuni di questi giocatori (Sheva e Kakà) cadevano in disgrazia; non sono così cattivo da augurare la stessa sorte a Ibra e Thiago (oltretutto scaricati quando avrebbero preferito rimanere in rossonero), ma voglio solo sperare e magari illudermi che il futuro sia meno nero di ciò che sembra in questo momento; in fondo chiedevamo da anni un progetto diverso, con gente giovane e motivata al posto di giocatori vecchi, spremuti e poco affamati; questo giorno è arrivato e ora non dobbiamo lamentarcene; ci sarà da soffrire, ci vorrà pazienza e probabilmente non si potrà vincere fin da subito, ma i miracoli sono sempre possibili e tocca ad Allegri farli materializzare, compensando l’assenza di tanti campioni con il gioco di squadra, magari efficace oltre che bello. Si può vincere anche senza spendere, magari addirittura guadagnandoci; non è facile, ma sarebbe ancor più appagante, a patto di lasciar da parte rancori e vendette e continuare a sostenere la squadra, perchè i giocatori non sono responsabili di ciò che è avvenuto e devono essere incitati con ancor più impegno; tiriamo fuori il cuore rossonero che c’è in noi e lottiamo insieme per questi colori che continueremo ad amare e non riusciremo a boicottare anche se ora ci sentiamo traditi e presi in giro. Siamo all’anno zero di una nuova era dopo una rivoluzione a suo modo storica e aspettiamo a trarre giudizi definitivi e magari saremo piacevolmente stupiti da ciò che avverrà; in questo momento ci vuole un atto di fede per crederci ma è proprio questo che si chiede ad un vero tifoso!

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