Milan news
I rossoneri dominano la partita contro il Bate Borisov per un’ora, ma segnano un solo gol, si fanno raggiungere e devono aspettare la vittoria del Barcellona per avere l’aritmetica certezza della qualificazione con due turni di anticipo.
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
Missione compiuta: il Milan è già negli ottavi di finale di Champions League, ma un pareggio a Minsk contro il Bate Borisov non è il risultato migliore per festeggiare e da dedicare ad un compagno ricoverato in una stanza di ospedale a Milano; i rossoneri hanno compiuto un’impresa al contrario, riuscendo a non vincere una partita dominata in lungo e in largo per almeno un’ora e hanno dato una lezione di come ci si può complicare la vita in una serata che sembrava ideale per proseguire il momento magico sul campo (fuori dal campo, vista la vicenda Cassano c’è poco di magico…); la cosa più bizzarra, poi, è arrivata a partita già finita, (visto che per questioni di fuso orario non si poteva giocare in contemporanea con l’altra sfida del girone), perchè la vittoria del Barcellona era diventata necessaria per ottenere la qualificazione, ma non ha fatto sorridere più di tanto, perchè spedisce il Milan al secondo posto nel girone e lo costringe a cercare l’impresa contro i catalani per tornare in testa, invece di avere a disposizione due risultati su tre. Comunque mai come in questo caso bisogna guardare solo il bicchiere mezzo pieno, perchè una qualificazione ottenuta con due turni di anticipo semplifica un po’ la situazione nelle prossime settimane e consente di dedicare la quasi totalità delle energie al campionato (sfida contro il Barcellona a parte, ovviamente). Insomma dispiace non aver vinto una partita in cui il Milan avrebbe meritato la goleada (ma che alla fine i rossoneri hanno addirittura rischiato di perdere), ma l’obiettivo è stato raggiunto ugualmente e consoliamoci pensando che se proprio bisognava interrompere il filotto di vittorie consecutive fra campionato e coppa, meglio averlo fatto in una partita in cui la vittoria non era fondamentale.
Allegri ha i soliti due dubbi di formazione, non di più e li risolve scegliendo Taiwo e Ambrosini e mandando in panchina Zambrotta e Seedorf; scelte obbligate, invece, in attacco, dove sono disponibili solo Robinho e Ibrahimovic e nessuna concessione alla voglia di turn-over: giocano i migliori perchè c’è in ballo la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League e l’allenatore vuole evitare cali di tensione e un approccio sbagliato alla partita (come quello di Lecce per intenderci); la squadra è molto coinvolta nella vicenda Cassano e vorrebbe dedicargli una vittoria, sperando di avere il prima possibile buone notizie sulle condizioni di salute di un compagno sfortunato, che si vorrebbe riavere al più presto in spogliatoio con la sua allegria contagiosa.
Intanto bisogna concentrarsi su questa sfida che si gioca a Minsk perchè lo stadio di Borisov è troppo piccolo (poco più di 5000 posti), con un clima decisamente mite per il periodo in Bielorussia e con una buona cornice di pubblico, settore ospiti compreso, perchè ai tifosi rossoneri arrivati dall’Italia si aggiungono molti simpatizzanti milanisti provenienti, non solo dalla Bielorussia, ma anche da Russia, Polonia e Ucraina.
La partita è fin da subito divertente e giocata a viso aperto e ad alti ritmi dalle due squadre: il Milan prova a mettere in chiaro i rapporti di forza fra le due squadre per intimorire gli avversari e arriva al tiro con facilità, prima con Ibra, che ha una buona intesa con Robinho e poi con Aquilani. I rossoneri mantengono a lungo il possesso palla, sollecitano le avanzate dei terzini, in particolare Taiwo e tentano di sbloccare il prima possibile la partita, rendendosi sempre più pericolosi: doppia occasione per Aquilani (di testa e di piede, ma la difesa avversaria chiude sempre in modo efficace), doppio tiro di Ibra dalla distanza, prima con palla in movimento, poi su punizione, due sassate che impensieriscono Gutor. Intanto Boateng sembra avere un problemino fisico e Seedorf si scalda, ma presto l’allarme rientra, Clarence si riaccomoda in panchina e il Boa resta in campo. Il gol arriva a metà tempo grazie alla caparbietà di Ibrahimovic, che recupera palla in pressing, si disinteressa dell’azione accorgendosi di essere in fuorigioco, lascia scattare Robinho e va a ricevere il suo assist in area per battere il portiere. Da sottolineare l’esultanza di Boateng, che alza la sua maglia per mostrarne un’altra rossonera con la scritta Cassano, tanto per dedicargli il gol prima ancora di una vittoria ancora tutta da ottenere (non si sa mai…). Il vantaggio del Milan è meritato e potrebbe già essere più ampio se il guardalinee non avesse fermato due potenziali occasioni per fuorigioco inesistenti. Il Milan continua a fare la partita, ma il Bate esce dal guscio e serve una strepitosa parata di Abbiati per disinnescare un colpo di testa destinato sotto la traversa. Poi il Milan torna padrone del campo e arriva al tiro sempre più facilmente con Robinho e Boateng, ma nel finale di tempo il Bate alza il baricentro, crea qualche insidia e c’è lavoro per Thiago Silva che deve andare ad impattare con esperienza su Bressan che si stava inserendo insidiosamente. E’ il Milan, però, a sfiorare il raddoppio, ma sul campo di Minsk si materializza di nuovo “sciagura” Robinho, che scatta in posizione centrale, arriva solo davanti al portiere, lo scarta ma colpisce clamorosamente il palo a porta vuota. Poco male, pensano tutti, visto che un bel Milan ha dominato il primo tempo, non ha sbagliato l’approccio alla partita e ha l’unico difetto di aver segnato un solo gol, quando ne avrebbe meritati molti di più. Insomma un grande Milan che conferma la notevole crescita nell’ultimo periodo.
Anche nella ripresa arrivano subito due palle gol, ma il Bate comincia a rispondere colpo su colpo, costringe Abbiati a due parate e conclude un’altra volta verso la porta. Robinho prosegue la sua serata scialba concludendo senza cattiveria verso la porta e il Milan comincia a calare sbagliando qualche appoggio semplice di troppo; ciò aiuta il Bate, che si avvicina sempre più facilmente alla porta avversaria e si conquista un rigore, che l’arbitro concede con molta generosità per una spinta di Abate e che Bressan realizza facendo esplodere lo stadio di Minsk. Da questo momento inizia un’altra partita per un Milan che progressivamente si innervosisce e perde la calma, peggiorando gioco e rendimento, nonostante continui a dominare sul piano delle occasioni. Ora, però, la partita è più equilibrata e sull’onda dell’entusiasmo i bielorussi creano altre due occasioni: prima è bravo Abbiati con una grande parata, poi è Taiwo a dimostrare di essere migliorato molto sul piano difensivo con un grande recupero in piena area. Il Bate è più corto e aggressivo, ma il Milan non rinuncia a cercare la vittoria e Ibra ci riprova con un paio di conclusioni, la prima fuori, la seconda parata, confermando che la partita è bella ed emozionante. Nesta accusa un problema muscolare e deve uscire, sostituito da Bonera e, poco dopo, Allegri si gioca anche la carta Seedorf al posto di un Aquilani meno brillante rispetto a Roma, per cercare di dare un pò di ordine al gioco del Milan che sta progressivamente diventando caotico. L’episodio che potrebbe riconsegnare la vittoria al Milan arriva quando Boateng semina lo scompiglio nell’area avversaria: il primo tiro viene respinto dal portiere, il secondo a porta vuota da un difensore; lì per lì sembra tutto regolare, invece Simic ha allargato il braccio, quindi sarebbe rigore ed espulsione, anche se in diretta era davvero difficile da vedere. Il Bate risponde con un tiro alto, poi Allegri prova a dare vivacità all’attacco mandando in campo il giovane Ganz al posto di un Robinho positivo nel primo tempo ma completamente sparito nella ripresa. Il Bate, però, si chiude bene e il Milan fatica a costruire altre palle gol, anzi la troppa generosità rischia di diventare ingenuità, perchè l’ultima occasione pericolosa è per i bielorussi e i rossoneri rischiano la clamorosa sconfitta (che davvero complicherebbe la situazione nel girone), quando anche un pareggio potrebbe rivelarsi estremamente prezioso e una grande squadra dovrebbe sapere che quando non è serata bisogna sapersi accontentare.
Finisce 1-1 e bisogna aspettare quasi tre ore per avere l’ufficialità della qualificazione grazie alla vittoria del Barcellona a Praga. Obiettivo raggiunto da un Milan cha ha disputato un’ottima ora di gioco, poi ha subito una metamorfosi in negativo e se prima c’era una sola squadra in campo, nell’ultima mezz’ora si è visto anche il Bate, che ha ottenuto un risultato positivo in chiave Europa League e, soprattutto, di prestigio contro una grande del calcio europeo. I rossoneri hanno mostrato le solite doti e anche le solite pecche, hanno sprecato troppo e si sono complicati la vita in una partita che poteva finire in goleada, ma si può dire…”tutto bene ciò che fininsce bene” e la soddisfazione per la qualificazione deve essere superiore al rammarico per il primo posto nel girone che sembra svanito ma che in realtà si deciderà nello scontro diretto “stellare” di San Siro contro il Barcellona. Il Milan non ha potuto dedicare la vittoria a Cassano, ma la qualificazione sì, sperando che a febbraio, quando inizieranno le sfide europee che contano davvero, ci sia anche Fantantonio, insieme con i suoi compagni che hanno già timbrato il passaporto per proseguire l’affascinante avventura europea.
Post Originale:
Il Milan si complica la vita ma si qualifica