Il Milan esce con le ossa rotte dalla Guinnes Cup, dimostrando di avere enormi limiti di fronte a club attrezzati. Alcune lacune potrebbero essere colmate parzialmente dal mercato, altre potranno essere cancellate da tanto lavoro e altrettanta pazienza, sperando che non debbano passare degli anni. Una delle pochissime note liete in terra canadese-statunitense è stato M’Baye Niang, probabilmente l’attaccante più attivo del gruppo.

UN POSTO DA CONQUISTARE – Rientrato dal prestito dolce amaro al Montpellier, Niang ha capito di doversi concentrare sul carattere e sul lavoro, aspetti necessari per poter compiere il tanto atteso salto di qualità. Sebbene in molti ne parlassero come un sicuro partente, il giovane transalpino ha dato da subito una buona impressione ad Inzaghi, deciso a provarlo in ritiro prima di prendere una decisione sulla sua permanenza. Niang si è dato da fare ed è stato premiato da una lunga serie di presenze: sempre titolare contro Renate, Monza, Olympiacos, Manchester City e Liverpool.

LA PROVA CON I REDS – Niang ha raggiunto il punto più alto di questa parentesi estiva contro il Liverpool, dove è stato per distacco il migliore in campo fra i rossoneri. Il francese ha più volte saltato il suo marcatore, sacrificandosi costantemente in fase di non possesso, dimostrando di essere maturato visibilmente sul terreno di gioco. Non sarà ancora un cecchino infallibile, ma un Niang così può tranquillamente far parte della rosa rossonera. Giocare nel nuovo Milan è proprio l’obiettivo principe del nativo di Meulan-en-Yvelines, intervistato da Milan Channel: “Non ascolto le voci, sono un giocatore del Milan e voglio fare di tutto per stare qui. Ho capito che devo avere una vita da professionista per stare in una grande società come il Milan”.