Juventus campione d’Italia, Milan totalmente fallimentare

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Inutile usare giri di parole, inutile aggrapparsi alla Supercoppa Italiana vinta quasi un anno fa contro l’Inter a Pechino, inutile parlare all’infinito del gol di Muntari. Ha poco senso. La dirigenza rossonera deve ammettere che quella ormai agli sgoccioli è stata una stagione fallimentare. Zlatan Ibrahimovic non si è fatto scrupoli nel definirla tale. Altrettanto dovrebbero fare i compagni di squadra, la dirigenza, l’allenatore e i suoi collaboratori.

Gli obiettivi del Milan erano parecchio ambiziosi. C’era la voglia di bissare lo scudetto; c’era la voglia di arrivare molto lontano in Champions League, magari anche provare a vincerla; c’era la voglia di conquistare, dopo ben 9 anni, la Coppa italia. Nessuno di questi obiettivi è stata raggiunto. Parliamoci chiaro: nessuno – men che meno il sottoscritto – ha mai pensato che il triplete fosse realisticamente possibile. Ma almeno lo scudetto era a portata di mano.

A una decina di giornate dalla fine, il Milan aveva 4 punti di vantaggio. Non tantissimi, certo, ma visto il calendario – teoricamente abbordabilissimo – era lecito pensare che il distacco potesse essere mantenuto. La squadra di Allegri non ha certo perso lo scudetto ieri sera con l’Inter. Metà tricolore se n’è andato a Catania, quando i rossoneri non sono riusciti a gestire il vantaggio firmato da Robinho. L’altra metà è scappata nella disfatta contro la Fiorentina: gol di Ibrahimovic e nuovo crollo nel secondo tempo. Il pareggio casalingo contro il Bologna non è stato altro che la “ciliegina avvelenata” sulla torta. Il derby? Anche un successo rossonero sarebbe servito a nulla, avrebbe solo allungato l’agonia.


Scudetto alla Juve, dunque. E onore ai campioni d’Italia. Che hanno senza dubbio meritato. Mai battuti, i bianconeri hanno demolito ciascun avversario – Milan incluso – negli scontri diretti. Al contrario, i rossoneri hanno rimediato solo figuracce contro le big. Nelle sfide con Juve, Inter, Lazio, Napoli e Udinese, la squadra di Allegri ha conquistato la miseria di 7 punti. Proprio così: 7 punti in 10 gare. Una media catastrofica. Nelle stesse partite, ha la Juventus ha ottenuto la bellezza di 24 punti!

Avere così tanto timore delle avversarie principali è una colpa grave. Come si fa a pretendere di vincere i trofei quando di fronte alle big sembra che ti tremino le gambe? E come si fa a pensare di recuperare il gap con le piccole, se poi si regalano punti anche alla Fiorentina e al Bologna (sia in trasferta, sia in casa)? Il Milan si sentiva la squadra più forte. E, con la rosa al completo, probabilmente lo è. Ma i troppi infortuni sono pure una colpa. Non si parli di sfortuna, per carità. La situazione è catasfrofica già dai tempi di Leonardo: che sia il caso di indagare seriamente sulla questione?

La Juve, dal canto suo, ha avuto quasi sempre avuto la rosa al completo. Non è certo fortuna (che non guasta, naturalmente), ma è il frutto di un meticoloso lavoro sotto tutti i punti di vista. Il calcio, ormai, somiglia alla Formula 1. Non conta solo chi va in campo (o in pista), ma è fondamentale l’organizzazione complessiva. Quella della Juventus ha funzionato decisamente meglio di quella del Milan.

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