La dumazione

Milan Night

lazzaretto La dumazione

Thiago Silva e Pato si allenano a Milanello

Il suo ultimo stadio e la sua città danno l’estremo saluto ad un ragazzo terribilmente sfortunato. Ciao, Piermario. Recupero o slittamento? Non me ne poteva fregare di meno. Discussioni di lana caprina, sostenute nel tentativo di ottenere qualche piccolo vantaggio di bottega, mi sono sembrate fuori luogo e stomachevoli, in un momento come questo. Infermeria Milan. Abate sembra recuperato. Thiago? Si vedrà. L’unico che rispetta implacabilmente i tempi di recupero è Seedorf… Per definire la surreale situazione della nostra incredibile pletora di infortuni, ho usato spesso la parola “decimazione”. Pensando all’etimo, il termine mi sembra inadeguato. Qui ci vuole un neologismo.

Decimazione, infatti, era la tremenda punizione a cui i comandanti supremi romani sottoponevano le legioni che si erano comportate con viltà in battaglia. Estraevano a sorte un soldato su dieci. I malcapitati dovevano passare attraverso un corridoio, le cui pareti erano costituite da commilitoni armati di bastoni. Questi colpivano brutalmente a sangue il malcapitato. Se il condannato ce la faceva a uscire vivo, era salvo. Ma morivano pressoché tutti. Pongo fine a queste immagini truculente. Il fatto è che, essendo da noi infortunato un uomo su due, la nostra dovrebbe chiamarsi “dumazione”. O no? Se Henry Dunant, invece che dai campi di battaglia di Solferino, fosse passato da Milanello, avrebbe comunque partorito l’idea della Croce Rossa. Ne sono convinta.

Penso che il miracolo non l’abbia fatto la Juve, ma noi. Essere a uno, barra due punti, avendo affrontato la Champions e la “dumazione”, mi sembra un’impresa. E quel gol di Muntari grida ancora vendetta al cielo. Siccome quanto ci è accaduto non è certo colpa del destino cinico e baro, mi guardo bene dall’appellarmi alla sfortuna. Ai Gobbi io non invidio Pirlo. Gli invidio il preparatore atletico! Ricordo che l’anno scorso la causa dei tantissimi infortuni veniva individuata nei campi di Vinovo… Basta il fatto che quest’anno non abbiano giocato la Uefa, per spiegare la differenza? Gli altri problemi sono indubbiamente l’età e la consistenza fisica della rosa. Abbiamo un trentaquattrenne e otto trentacinquenni e ultra. Se rinnoviamo a più di due, portiere escluso, facciamo una scelta demenziale.

In difesa via Zambrotta. Se Nesta vuole continuare ancora un anno, a cifre contenute, via Yepes. Altrimenti rinnoviamo a Marione. Acerbi? Tentiamo. Può andare bene, anche se avrei preferito riscattare l’anno scorso Astori.  Se vedo Seedorf  dopo l’estate, divento matta. Mvb mi piacerebbe un sacco, se avesse 10 anni di meno. Ma… Gattuso e Ambro? Scegliamone uno. Su Pippo, ovviamente, il problema non si pone. Flamini? Risparmiamo 10 milioni sul suo contratto. Aquilani? Alberto mi piace. Il problema, però, è la fragilità fisica. Merkel? E’ del Genoa. Acquisti? Sappiamo tutti che non possiamo permetterci dei top players. Quelli che si intendono di calcio dicono che bisogna schierare Seedorf. E’ l’unico uomo di classe del centrocampo… Divento matta di fronte a questo ragionamento.

Ma non lo vedete che è una mummia? Io preferisco la mortadella al caviale avariato! Prendiamolo un centrocampista dai piedi intelligenti, magari non ottimi ma buoni e mobili, perbacco! Montolivo mi repelle. E’ la brutta copia della brutta copia della brutta copia di Pirlo. Tollererò, tuttavia, il suo arrivo, se sarà contestuale alla partenza del Papa Re. Confido poi che lo sottopongano al solito, geniale lavoro di potenziamento, in modo da togliermelo dalle scatole. E allora? Penso, per esempio, a un Sahin, che nel Real non gioca mai. Capitolo attacco. Ibra resta e io sono contenta. Ho sempre saputo che non se ne sarebbe andato. E non parlo certo di attaccamento alla maglia. Il fatto è che Zlatan va per i 31. Prende un ingaggio faraonico, peraltro, secondo me, meritato. Non ha mai particolarmente brillato sulle vetrine europee. Ama essere il big del suo team. Difficile pensare ad una top squadra vogliosa di svenarsi per lui.

Pato? Messo com’è, non ha Mercato. Sono obbligati e fare di tutto, e anche di più, per cercare di recuperarlo. La cosa mi fa perfidamente piacere. Binho? Io lo lascerei partire per una buona offerta. Cassano? Per fortuna è pienamente recuperato come uomo. Speriamo lo sia anche come calciatore. Rappresenta, comunque, un’incognita. Chissà cos’avrà provato Antonio, sentendo quell’agghiacciante notizia. El92? Ci crediamo o no? Stesso discorso per Maxi. Ora è evidente che non possiamo tenere 6 punte in organico. Però, se ci sono due incognite, che, per motivi diversi, non si possono cedere, ce ne devono essere tre assolutamente integre e sulle quali si punta forte. Io non ripongo incondizionata fiducia in Binho. Credo in El. Preferirei, ovviamente, un centravanti più forte di Maxi, che, comunque, non mi dispiace.

Però, visti i buchi che mi ritrovo in organico, investirei sul centrale di centrocampo. E magari pure sul terzino sinistro. La politica dei parametri zero e dei rinnovi alle cariatidi non mi sembra lungimirante neppure dal punto di vista strettamente economico, dato che a incidere sono più gli ingaggi dei cartellini. Dopo un Mercato low cost abbiamo un deficit di 67 milioni… Basta elucubrazioni! Qui il campionato è ancora in gioco. D’accordo, sarà durissima. Praticamente impossibile. Però non è ancora finita. Max, vedi  di fare il bravo con la formazione da contrapporre al Bologna. Questa esortazione, tradotta in comportamenti accertabili, recita: “ Nel sarcofago lascia la mummia e non  il Piccolo Faraone!” Di Bayern – Real non parlo.  Ho perso tutte le pulsioni Champions… Di Chelsea – Barcellona non potrei dire nulla neanche se volessi, e non vorrei, perché, mentre scrivo, devono ancora giocare. Forza Roma! La speranza è un diavoletto che non mi vuole abbandonare del tutto.

Mi viene da canticchiare l’ultima, bellissima, canzone di Biagio.

“!l mestiere si impara il coraggio ti viene
il dolore guarisce la tempesta ha una fine
ma diverso è sapere la cosa più giusta
siamo naufraghi vivi in un mare d’amore
e viviamo pensando e scriviamo canzoni
benvenuti nel secolo delle illusioni
ci sarà prima poi la sentenza o il giudizio
è per questo che adesso ti dedico tutto.”

Già, ragazzi, la sentenza e il giudizio verranno presto. Quasi sicuramente ci saranno sfavorevoli. Io, però, Milan, ti amo. E, anche se non te lo meriti, ti dedico tutto.

Chiara

Post Originale:
La dumazione

Recommend0 recommendationsPublished in Milan News, News Milan, Notizie