La formazione degli scippati… a Lotito. Da Astori a Honda

CON CRISTANTE E SAPONARA, LA MEDIANA È A POSTO COSÌ?

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Fonte: di Andrea Losapio per Tmw

© foto di Lingria/PhotoViews

Lo scippo di Davide Astori non è che l’ultimo di una lunga serie in casa Lazio. Nel corso degli anni della presidenza Lotito molti degli obiettivi sono saltati per i motivi più disparati. C’è chi non è arrivato perché ha avuto problemi di procuratori, chi chiedeva troppo di ingaggio, chi ha avuto problemi con la giustizia. E chi, semplicemente, ha preferito rimanere nella propria squadra di appartenenza. Astori, invece, aveva dato l’assenso per un trasferimento alla Lazio, ma il solito tira e molla del presidente biancoceleste ha spezzato la fune, come del resto spesso gli accade. Come accaduto per Hugo Lloris, portiere dell’under21 francese che nell’estate del 2007 sembrava a un passo dalla Lazio: tra lui e Diego Alves è stata lotta fino all’ultimo minuto per arrivare a difendere la porta della Lazio ed essere l’erede di Peruzzi. Alla fine arrivò Muslera con tutte gli onori (e gli oneri, viste le papere iniziali) del caso.
Difesa a tre, e il primo è proprio il neo romanista Astori. Poi c’è Breno, ex difensore centrale del Bayern Monaco e della nazionale brasiliana, praticamente preso dai biancocelesti ma finito in carcere in virtù di una condanna a 3 anni e 9 mesi di reclusione. L’indulto non esiste e Breno, pur a malincuore, ha indossato una casacca bicolore, ma non certo quella dei capitolini. E poi Miranda, difensore centrale dell’Atletico Madrid, uno dei grandi protagonisti della cavalcata Colchoneros fino alla finale di Champions. Andava in scadenza, era pressoché preso… peccato che poi preferii finire in Spagna. Mossa assolutamente perfetta per la sua carriera.
A gennaio scorso, per la fascia destra, si era pensato a Jonathan Ludovic Biabiany. Imperfetto perfetto – cacofonia dovuta – perché nonostante l’intenzione il francese rifiutò l’opzione Lazio per rimanere a Parma. Premiato dalla qualificazione all’Europa League, frustrato dall’esclusione causa Irpef non pagato. A sinistra Federico Balzaretti, altro scippo in salsa giallorossa due anni fa, quando era a un passo dalla Lazio. Al centro Tranquillo Barnetta, uno dei preferiti da Vladimir Petkovic nel momento del suo insediamento: era tutto fatto, ma poi… bolla di sapone. Centrale Keisuke Honda, a gennaio 2013 pressoché acquistato ma poi lasciato sul banco causa prezzo troppo alto. Intelligente, se non fosse che poi è arrivato il Milan e il giapponese non ha certo considerato la Lazio come priorità.
In avanti ci sono tanti nomi. Da Santa Cruz a Quagliarella. Ma il tridente è certamente Anelka, praticamente acquistato a gennaio dopo la risoluzione con il WBA causa Quenelle, Santa Cruz preso ma poi naufragato causa stipendio e Yilmaz, boom di due estati fa prima che esplodesse, riacquistato l’anno scorso ma senza commissioni agli agenti: anche lui, come Astori – e tanti altri, da Eguren a Golasa, da Felipe Anderson poi preso a Krasic – rimasti sul tavolo di una Lazio che ha perso tante opportunità interessanti.

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