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LA LETTERA DEL TIFOSO: "Quale futuro per il nostro Milan? " di Giuseppe

Milan news

08.07.2012 21:45 di Vincenzo Vasta   articolo letto 405 volte

© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Gentile redazione di Milan News,
vi invio questa mail per fare alcune riflessioni riguardo la politica societaria portata avanti dalla nostra dirigenza negli ultimi anni.
Innanzitutto, appare oramai chiaro che la proprietà, capeggiata dal nostro presidente onorario, non ha più la volontà di investire risorse nel Milan, come dimostra il fatto che Galliani, da un paio di anni a questa parte, si ritrova a dover condurre le campagne di rafforzamento senza alcun budget a disposizione.
Spesso, sentiamo dire che finchè la famiglia Berlusconi sarà proprietaria, il Milan rimarrà ai vertici in Italia ed in Europa. Bene, ma come pensano di mantenere una squadra ai vertici del calcio europeo e nazionale senza che venga destinata alcuna risorsa finanziaria per le campagne di rafforzamento? Forse credono che attraverso campagne acquisti “low cost”, fatte esclusivamente con prestiti e parametri zero, sia possibile competere con le grandi d’Europa?
Questa strategia che la dirigenza sta adottando negli ultimi anni è destinata a portare il Milan fuori dalla elite del calcio europeo. Anzi, probabilmente già ne siamo fuori, visto che all’estero, soprattutto in Inghilterra e Spagna, il Milan non ha più la stessa considerazione che aveva in passato e viene considerata una “nobile decaduta” al pari di squadre come Ajax, Benfica, Porto, ecc. Altro che club più titolato al mondo! Tra l’altro, il voler continuamente ribadire di essere il club più titolato al mondo sta cominciando a diventare stucchevole. Un club che ha grandi ambizioni non guarda al passato, non ribadisce continuamente, o scrive sulle maglie, di aver vinto tanti trofei prestigiosi. Un club ambizioso guarda al futuro, guarda ai nuovi trofei da conquistare, a nuovi traguardi da raggiungere.
Al Milan sembra che questa ambizione di primeggiare in Italia, in Europa e nel Mondo non ci sia più. Quindi, consapevoli che certi traguardi non potranno essere più raggiunti, ci si appiglia al passato, a questo slogan “il club più titolato al mondo” che sembra essere più che altro un ancora di salvataggio alla quale la nostra dirigenza si aggrappa per nascondere un presente e, soprattutto, un futuro che rischiano di essere avari di soddisfazioni per il popolo rossonero.
Viviamo un momento di pesante crisi finanziaria ed economica ed è giusto che anche nel mondo del calcio si proceda ad un contenimento delle spese. Siamo tutti consapevoli che non è più possibile fare acquisti particolarmente onerosi, quegli acquisti che “accendono” la passione dei tifosi. Ma tutto ciò non può giustificare il fatto che non venga messo a disposizione nemmeno un centesimo per il mercato. Io credo che nessun tifoso chieda la luna, nessuno vuole che Berlusconi vada a Madrid, “stacchi” un assegno di 100 milioni e ci porti Cristiano Ronaldo. Si chiede che la società faccia lo sforzo di mettere a disposizione quelle risorse sufficienti per fare un paio di acquisti che permettano alla squadra di rafforzarsi adeguatamente. Niente follie, niente vagonate di milioni. Semplicemente un budget “ragionevole” che non vada a gravare troppo sul bilancio. Le varie giustificazioni che vengono date per nascondere la mancanza di investimenti nella squadra (fair play finanziario, stadi di proprietà, fiscalità, ecc.) lasciano il tempo che trovano. Ad esempio,  come mai l’Inter, nonostante abbia un passivo di bilancio più elevato del Milan e quest’anno non beneficerà degli introiti della Champions, sta spendendo tanti soldi nel mercato? Come mai la Juve, nonostante 95 milioni di passivo, spende e spande? Perchè la Roma, anche lei fortemente in passivo, ha destinato 30 milioni per la campagna di rafforzamento? Credo che la risposta sia semplice: nelle squadre che ho citato ci sono delle proprietà disposte a fare degli sforzi, dei sacrifici, per rafforzare le squadre e renderle il più competitive possibile. Al Milan questa volontà di fare degli sforzi finanziari per rafforzare la squadra non c’è, mi sembra palese.
Onestamente, con tutto il rispetto per i giocatori acquistati, l’attuale mercato del Milan è totalmente insoddisfacente. Un mercato senza soldi e senza idee. Un mercato dove per “accendere” un pò di entusiasmo tra i tifosi si fa passare la conferma di Thiago Silva come un acquisto. E’ veramente triste vedere il Milan, cioè una delle squadre più prestigiose ed importanti al mondo, dover chiedere aiuto al Genoa per fare acquisti, scandagliare il mercato alla ricerca di parametri zero, sperare che qualche buon giocatore entri in contrasto con il proprio club per strapparlo a condizioni vantaggiose. No! Questo non è un modo di operare degno del blasone e del prestigio di una squadra come il Milan.
In via Turati sembra che la parola “programmazione” non sappiano più cosa significhi. Non esiste un progetto, e senza progetto non c’è  futuro per la nostra squadra. Nel mercato si opera nella più assoluta casualità, senza una strategia ben precisa, il tutto dipende dalle occasioni che si presentano, ovviamente giocatori in prestito o a parametro zero. Forse sarò esagerato, ma faccio fatica a trovare un senso, una logica, al mercato che sta facendo il Milan. I giocatori vengono presi non perchè corrispondono a specifiche caratteristiche che lo rendono idoneo al progetto tecnico della squadra. La cosa importante è che possano essere ingaggiati con operazioni poco onerose. Non ha importanza che caratteristiche abbiano, quale sia la loro esperienza, l’importante è che vadano a fare numero, che vadano a completare numericamente la rosa. Ci serve un play-maker? Bene, se dal cielo pioverà un centrocampista da ingaggiare a condizioni vantaggiose allora avremo un nuovo giocatore in rosa.  In caso contrario, il nostro allenatore si dovrà inventare soluzioni alternative per colmare la lacuna. Questo può essere il modo di operare di una squadra di bassa classifica, un squadra che fa i salti mortali per coprire le spese e che può andare avanti soltanto con la forza delle idee. Ma noi, con tutto il rispetto, non siamo il Chievo, non siamo il Pescara, siamo il MILAN! e non è assolutamente accettabile che la società operi in questo modo.
In conclusione, spero di essere smentito e che da qui alla fine del mercato la società si svegli e piazzi quei colpi necessari per rafforzare la squadra. Una squadra che ha urgenza di acquistare gente di qualità e di esperienza che permettano di aprire un nuovo ciclo vincente.  Ma, purtroppo, sono particolarmente scettico e l’idea di vedere la Juve aprire un ciclo vincente, dopo aver assistito a quattro scudetti consecutivi dell’Inter, mi fa rabbrividire. Senza investimenti non si va da nessuna parte, quindi che la società si dia una svegliata! Non vogliono più investire? Ok, è un loro diritto, ma che trovino soluzioni alternative. Si quoti la società in borsa, si facciano entrare nuovi investitori o, come “extrema ratio”, si venda la società a chi ha la voglia e l’entusiasmo di investire nel Milan per farlo primeggiare in Italia ed in Europa, quell’entusiasmo che una volta contraddistingueva Berlusconi, ma che oggi sembra essere sopito.
Vi ringrazio per l’attenzione e vi porgo cordiali saluti.

Giuseppe

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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Gentile redazione di Milan News,
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Innanzitutto, appare oramai chiaro che la proprietà, capeggiata dal nostro presidente onorario, non ha più la volontà di investire risorse nel Milan, come dimostra il fatto che Galliani, da un paio di anni a questa parte, si ritrova a dover condurre le campagne di rafforzamento senza alcun budget a disposizione.
Spesso, sentiamo dire che finchè la famiglia Berlusconi sarà proprietaria, il Milan rimarrà ai vertici in Italia ed in Europa. Bene, ma come pensano di mantenere una squadra ai vertici del calcio europeo e nazionale senza che venga destinata alcuna risorsa finanziaria per le campagne di rafforzamento? Forse credono che attraverso campagne acquisti “low cost”, fatte esclusivamente con prestiti e parametri zero, sia possibile competere con le grandi d’Europa?
Questa strategia che la dirigenza sta adottando negli ultimi anni è destinata a portare il Milan fuori dalla elite del calcio europeo. Anzi, probabilmente già ne siamo fuori, visto che all’estero, soprattutto in Inghilterra e Spagna, il Milan non ha più la stessa considerazione che aveva in passato e viene considerata una “nobile decaduta” al pari di squadre come Ajax, Benfica, Porto, ecc. Altro che club più titolato al mondo! Tra l’altro, il voler continuamente ribadire di essere il club più titolato al mondo sta cominciando a diventare stucchevole. Un club che ha grandi ambizioni non guarda al passato, non ribadisce continuamente, o scrive sulle maglie, di aver vinto tanti trofei prestigiosi. Un club ambizioso guarda al futuro, guarda ai nuovi trofei da conquistare, a nuovi traguardi da raggiungere.
Al Milan sembra che questa ambizione di primeggiare in Italia, in Europa e nel Mondo non ci sia più. Quindi, consapevoli che certi traguardi non potranno essere più raggiunti, ci si appiglia al passato, a questo slogan “il club più titolato al mondo” che sembra essere più che altro un ancora di salvataggio alla quale la nostra dirigenza si aggrappa per nascondere un presente e, soprattutto, un futuro che rischiano di essere avari di soddisfazioni per il popolo rossonero.
Viviamo un momento di pesante crisi finanziaria ed economica ed è giusto che anche nel mondo del calcio si proceda ad un contenimento delle spese. Siamo tutti consapevoli che non è più possibile fare acquisti particolarmente onerosi, quegli acquisti che “accendono” la passione dei tifosi. Ma tutto ciò non può giustificare il fatto che non venga messo a disposizione nemmeno un centesimo per il mercato. Io credo che nessun tifoso chieda la luna, nessuno vuole che Berlusconi vada a Madrid, “stacchi” un assegno di 100 milioni e ci porti Cristiano Ronaldo. Si chiede che la società faccia lo sforzo di mettere a disposizione quelle risorse sufficienti per fare un paio di acquisti che permettano alla squadra di rafforzarsi adeguatamente. Niente follie, niente vagonate di milioni. Semplicemente un budget “ragionevole” che non vada a gravare troppo sul bilancio. Le varie giustificazioni che vengono date per nascondere la mancanza di investimenti nella squadra (fair play finanziario, stadi di proprietà, fiscalità, ecc.) lasciano il tempo che trovano. Ad esempio,  come mai l’Inter, nonostante abbia un passivo di bilancio più elevato del Milan e quest’anno non beneficerà degli introiti della Champions, sta spendendo tanti soldi nel mercato? Come mai la Juve, nonostante 95 milioni di passivo, spende e spande? Perchè la Roma, anche lei fortemente in passivo, ha destinato 30 milioni per la campagna di rafforzamento? Credo che la risposta sia semplice: nelle squadre che ho citato ci sono delle proprietà disposte a fare degli sforzi, dei sacrifici, per rafforzare le squadre e renderle il più competitive possibile. Al Milan questa volontà di fare degli sforzi finanziari per rafforzare la squadra non c’è, mi sembra palese.
Onestamente, con tutto il rispetto per i giocatori acquistati, l’attuale mercato del Milan è totalmente insoddisfacente. Un mercato senza soldi e senza idee. Un mercato dove per “accendere” un pò di entusiasmo tra i tifosi si fa passare la conferma di Thiago Silva come un acquisto. E’ veramente triste vedere il Milan, cioè una delle squadre più prestigiose ed importanti al mondo, dover chiedere aiuto al Genoa per fare acquisti, scandagliare il mercato alla ricerca di parametri zero, sperare che qualche buon giocatore entri in contrasto con il proprio club per strapparlo a condizioni vantaggiose. No! Questo non è un modo di operare degno del blasone e del prestigio di una squadra come il Milan.
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Vi ringrazio per l’attenzione e vi porgo cordiali saluti.

Giuseppe

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